venerdì 4 aprile 2008

UE e rumore aereo, per i Comuni aeroportuali un tutto daccapo

Un Comunicato Stampa pubblicato ieri su Aero Habitat deve essere ricopiato ed evidenziato e, nel seguito, anche approfondito, proprio per le conseguenze che potrebbero avere delle nuove norme che fossero rese obbligatorie per il contenimento del rumore generato dall'Aeroporto Valerio Catullo di Verona. L'articolo è questo:
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UE e rumore aereo, per i Comuni aeroportuali un tutto daccapo
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Non era stato facile e anche l’Italia, a fatica, aveva recepito le direttive UE sull’impatto acustico aeroportuale. Le norme e le successive circolari ENAC, pur tra imprecisioni e lungaggini avevano delineato le linee guide indispensabili per poter prima identificare il carico acustico dell’intorno aeroportuale e conseguentemente, dopo aver circoscritto le zone A, B e C, a predisporre le modalità e gli interventi di mitigazione e risanamento acustico.
Bene, ora la UE, dopo aver preso atto che la questione acustico è un fattore cruciale, ha deciso di aggiornare, correggendo e migliorando le direttive precedenti.
Dopo l’imminente presentazione di una relazione delle misure comunitarie assunte in materia, facendo proprie le raccomandazioni ICAO in materia, potranno essere bandite le flotte fracassone diverse dagli aeromobili di Capitolo 4.
Lo studio UE dovrebbe prevedere dunque un riesame della direttiva 2002/30/CE (le norme e le procedure per le restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti della Comunità) e disporre l’autorizzazione all’adozione di speciali limiti operativi su alcuni aeroporti (ad esempio i voli notturni e le QC).
Saranno valutate anche modifiche alla direttiva 2002/49 relativa alla predisposizione di mappe acustiche strategiche e di piani di azione nelle vicinanze dei principali aeroporti civili e negli agglomerati con oltre 100 mila abitanti per prevenire e ridurre gli effetti nocivi.
Il lavoro svolto dalle Commissioni Aeroportuali nel corso di questi anni potrebbe essere catalogato come un operazione del tutto inutilizzabile. Superflua e forse non corrispondente alle esigenze di tutela dei cittadini e salvaguardia dell’intorno aeroportuale.
Perciò in grado di riflettersi negativamente sul Piano Regolatore Generale e Zonizzazione Acustica dei singoli Comuni. Insomma carta straccia o al più analisi utili, prove tecniche di elaborazioni delle mappe acustiche, in attesa delle prossime direttive UE e conseguente normativa nazionale.
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In merito al problema dell'inquinamento da rumore aeroportuale credo sia significativo riportare anche questo altro Comunicato Stampa di Aero Habitat che riprende un articolo del Corriere della Sera del 27 Marzo scorso: Qui Peretola: noi, i dannati del rumore.