venerdì 31 luglio 2009

ANCHE IL QUADRANTE EUROPA E’ SOTTO VERIFICA! Pubblicato su: "Verona Comunica"

In data 6 Luglio scorso, dopo aver ricevuto una lettera dalla Commissione Europea, che mi avvisava dell'apertura di una procedura di verifica di infrazione V.I.A. e V.A.S. del Quadrante Europa, avevo scritto questo messaggio: Mancanza di V.I.A. e di V.A.S.? Dopo: EU-Pilot 240/08/ENVI... ora: EU-Pilot 488/09/ENVI seguito il giorno dopo da quest'altro: Dossier: EU-Pilot 488/09/ENVI - QUADRANTE EUROPA - Rinnovo della Richiesta di Documentazione, in merito a questa richiesta, sono ancora in attesa di risposta.
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Quel giorno avevo anche spedito 50/60 e-mail a tutti i giornalisti dei vari media di Verona, allegando a tutti anche il testo della Lettera della Commissione Europea, e l'unico articolo - che allora era uscito - era stato questo:
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Ma ieri sera, cercando delle notizie sul web relative alla V.I.A.-V.A.S., mi sono imbattuto in questo altro articolo: ANCHE IL QUADRANTE EUROPA E’ SOTTO VERIFICA! pubblicato il 10 Luglio... come Lettera al Direttore su Verona Comunica che qui sotto riporto integralmente, comprendendo ovviamente il testo della e_mail che avevo spedito a tutti i giornalisti.
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Spett. Portale Internet www.veronacomunica.it
Alla c.a. del Dott. Maurizio Pedrini Verona, 10⁄7⁄09.
Egregio Direttore,
premetto che sono un semplice cittadino nativo di Caselle di Sommacampagna che da anni e da solo sta chiedendo il rispetto delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) che si applicano sui "progetti" e delle procedure di Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) che si applicano sui "piani e⁄o programmi di sviluppo".
Dopo che il comune di Sommacampagna nel 2007 ha iniziato la procedura di V.I.A. per la Discarica delle Siberie mi sono chiesto se esistesse la V.I.A. dell'Aeroporto Catullo e dopo una serie di "porte chiuse" e on un insperato aiuto da parte del Ministero dell'Ambiente, mi sono rivolto alla Commissione Europea ha deciso di aprire una pratica di verifica di Infrazione alla V.I.A. e alla V.A.S. dell'Aeroporto Catullo.
Considerato che per noi cittadini di Caselle anche il Quadrante Europa è polo di attrazione di traffico e quindi di inquinamento mi sono quindi chiesto se gli interventi del Quadrante Europa fossero stati sottoposti a V.I.A. e a V.A.S. e anche qui dopo quasi 6 mesi di lettere con la Commissione Europea, solo oggi ho avuto comunicazione che anche nei confronti del Quadrante Europa è stata aperta una procedura di verifica di infrazione di V.I.A. e di V.A.S. Tutti i documenti che attestano questa richiesta di intervento della Commissione Europea sono stati riportati sul mio blog: http://www.vivicaselle.eu/ in questo messaggio:
Mancanza di V.I.A. e di V.A.S.? Dopo: EU-Pilot 240⁄08⁄ENVI... ora: EU-Pilot 488⁄09⁄ENVI
Io non voglio fermare il cosiddetto progresso, ma se chi inquina deve mitigare e compensare i danni ambientali io voglio essere mitigato e compensato sopratutto quando altri Aeroporti (tra cui quello di Montichiari di Brescia) e altri interporti da anni sono già stati sottoporti alla verifica e alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale... con notevoli investimenti sull'ambiente da parte delle società gestori di questi servizi pubblici e a titolo di esempio segnalo quanto sta succedendo all'Aeroporto di Orio al Serio come ho descritto in questo messaggio: Scadenza Bando per opere di fonoisolamento, zona aeroporto
Per la mitigazione degli impatti ambientali dell'intorno dell'Aeroporto di Bergamo 4,3 milioni di euro, per i cittadini che abitano nell'intorno dell'aeroporto di Verona... ZERO euro. 20 anni fa quando ero Consigliere Comunale scrivevo questo: E' importante esaminare i nuovi progetti di sviluppo con il relativo V.I.A. (Valutazione dell'Impatto Ambientale) che la società aeroportuale intende proporre, per acquisire tutte quelle informazioni necessarie al nostro corretto sviluppo territoriale, per avere conoscenza delle ricadute economiche, però sempre con una particolare attenzione alla salvaguardia del territorio. Sono trascorsi 20 anni e l'Aeroporto Catullo è ancora senza Valutazione di Impatto Ambientale e la Commissione Europea sta già verificando una eventuale mancata V.I.A. e V.A.S.
E dopo le mie segnalazioni, ora la Commissione Europea ha deciso di aprire una verifica anche per il Quadrante Europa.
Grazie dell’attenzione
Distinti saluti
Beniamino Sandrini
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Caro Sandrini,
pubblico volentieri la sua lettera, non senza una punta d’amarezza nel constatare come in Italia le parole sicurezza e prevenzione non vadano affatto d’accordo! Come è possibile che a distanza di 20 anni l’Aeroporto Catullo sia ancora privo di Valutazione di Impatto Ambientale?
Ha dell’incredibile che il provvisorio, da noi, divenga perenne…che nella marea di burocrazia, leggi, leggine e carte a non finire non si trovi il bandolo del rispetto di UNA NORMA CHIARA E PRECISA che tuteli la salute dei poveri cittadini che vivono a ridosso di queste grandi infrastrutture AD ALTO RISCHIO.
Certo, so bene Signor Sandrini, che lei non si oppone al progresso… ma è difficile, anzi impossibile pensare che a questa causa vada sempre e comunque sacrificato il diritto della persona a vivere serenamente la sua esistenza, senza l’incubo che l’opera costruita alle porte di casa gli porti qualche malattia o che qualche aereo gli cada in testa.
In Italia, purtroppo, sono avvenute troppe disgrazie per incuria, incapacità, mancato rispetto delle REGOLE. Salvo poi, come sempre, andare a caccia dei RESPONSABILI che, ovviamente, non si trovano mai!!
Ho più volte espresso, anche pubblicamente, l’auspicio che l’Europa ci obblighi a cambiare mentalità: è un paradosso, certo, per il Paese che ha nella sua storia il dna delle cultura del diritto…ma alla luce dei risultati, non vedo alternative!!
Un cordiale saluto.
Maurizio Pedrini
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Solo due testate giornalistiche hanno ritenuto che l'apertura di una procedura di infrazione alla V.I.A. e V.A.S. del Quadrante Europa, da parte della Commissione Europea, fosse una notizia meritevole di essere divulgata... e ovviamente di questo me ne dispiace, ma io continuo e ringrazio formalmente sia "Il Verona" che, il Direttore di "Verona Comunica" per la pubblicazione, ma sopratutto ringrazio Maurizio Pedrin, per i suoi commenti alla mia lettera.
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giovedì 30 luglio 2009

Ciampino, diffida al Ministro Matteoli... Quando accadrà all'Aeroporto di Verona?

Un interessante notizia tratta da Aerohabitat: "Ciampino, diffida al Ministro Matteoli" che ricopio integralmente:
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Con l’annunciata conferenza stampa del 22 luglio i Comuni di Ciampino e di Marino hanno avviato la procedura di diffida nei riguardi del Ministro Matteoli relativamente alla necessità di ridurre i voli sullo scalo della Capitale.
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Aerohabitat presenta il testo integrale del comunicato stampa.
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I Comuni di Ciampino e di Marino hanno presentato quest’oggi, nel corso di una affollata conferenza stampa, l’azione legale di diffida nei confronti del Ministro dei Trasporti, sen. Altero Matteoli, a ridurre nel termine di 30 giorni da 100 a 0 gli slot commerciali per la stagione Winter 2009/2010 sull’Aeroporto di Roma-Ciampino.
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Il legale incaricato dalle due amministrazioni comunali è il Prof. Carlo Taormina, il quale ha informato la stampa di aver già preso contatti con il Procuratore della Repubblica di Velletri Silverio Piro. Il Procuratore ha messo a conoscenza l’avv. Taormina dell’apertura di un fascicolo.
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Sono passati quattro mesi dalla presentazione dei risultati del monitoraggio dell’inquinamento acustico dell’Aeroporto di Roma-Ciampino, effettuato da Arpa Lazio con il Cristal (Centro Regionale Infrastrutture Sistemi Trasporto Aereo del Lazio, istituito dalla Regione Lazio), e dalla certificazione dell’esposizione di oltre 14.000 cittadini a rischio sanitario causato dagli eccessivi livelli di rumore, il Ministro dei Trasporti Altero Matteoli ha rigettato la richiesta dei comuni di emanazione di una ordinanza per la riduzione immediata del traffico aereo ai livelli indicati dal Cristal, scegliendo la strada della Conferenza dei Servizi.
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Lo studio scientifico ha indicato in 60 movimenti aerei giornalieri il volume massimo di traffico aereo sostenibile dal secondo scalo della capitale, livello che ridurrebbe il rumore prodotto dai velivoli all’interno dei valori consentiti dalle normative italiane ed europee vigenti. Il livello attuale del traffico aereo su Roma-Ciampino è di 160 movimenti giornalieri, di cui 100 low-cost e 60 di altra natura (istituzionali, militari, ecc.).
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Alla conferenza stampa hanno preso parte il Sindaco di Ciampino Walter Enrico Perandini, l’assessore al decentramento del comune di Marino Stefano Cecchi (il Sindaco Palozzi era assente per motivi familiari), l’Assessore ai trasporti della Provincia di Roma Amalia Colaceci e il Presidente del comitato dei cittadini di Ciampino, Marino e X municipio di Roma Vincenzo Castagnacci, oltre al Vice Sindaco di Ciampino, Enzo Lavagnini, che ha portato alla conferenza un messaggio dell’Assessore all’ambiente della Regione Lazio Filiberto Zaratti, impossibilitato a partecipare per impegni istituzionali con il Presidente Marrazzo, e che ha ribadito il sostegno alle amministrazioni comunali dimostrato con l'attivazione del Cristal.
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“Non avremmo voluto – hanno introdotto Perandini e Cecchi – arrivare a questo punto; quando si arriva ad un’azione legale significa che la politica ha mancato in qualche parte il suo compito. Il monitoraggio sull’inquinamento acustico ha dimostrato che 14.000 cittadini sono a potenziale rischio per la salute e che per eliminare il rischio il numero massimo dei movimenti aerei deve tornare a 60 massimi a fronte dei 162 medi attuali. Oggi diffidiamo il Ministro ad emettere un’ordinanza di restrizione dei voli; non ci auguriamo che si arrivi ad un’azione legale; ci auguriamo che il Ministro scelga la strada di dare mandato ad Enac di emettere un provvedimento di limitazione prima dei termini della diffida”.
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“La provincia – ha affermato l’assessore provinciale Colaceci - sostiene le Amministrazioni di Ciampino e Marino da diverso tempo in questa battaglia a tutela della salute. Per la Provincia la tutela della salute dei cittadini è in cima alla scala delle priorità, così come deve esserlo per qualsiasi amministrazione dello Stato, senza distinzione di colori politici. L’amministrazione Zingaretti condivide pienamente questa battaglia e chiede alle istituzioni superiori di fare scelte precise nella stessa direzione chiesta dai sindaci e ribadita dallo studio di Arpa Lazio. A seguito della risposta che verrà fornita dal Ministro Matteoli e dal Governo valuteremo un impegno giudiziario da parte della provincia di Roma al fianco delle due amministrazioni comunali”.
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“Riconosciamo – ha affermato Castagnacci – l’impegno nel tempo coerente da parte delle Amministrazioni di Ciampino e Marino che hanno gestito la vicenda insieme ai cittadini. Noi cittadini siamo arrabbiati sia per la mancata risposta positiva da parte del governo, sia per motivi di sicurezza. Avevamo fiducia negli impegni presi da Matteoli, e non capiamo le sue scelte. Il nostro comitato non è composto da soli cittadini, ed ha al suo interno comandanti, piloti e tecnici che ci supportano nelle azioni a tutela dei nostri diritti e ringraziamo il Prof. Taormina per la sua disponibilità.”
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“Voglio dare atto – ha affermato il Prof. Taormina - alle Amministrazioni comunali di Ciampino e Marino di aver messo in atto finora tutte le azioni idonee a tutelare i cittadini, e di essersi rivolti al mio studio legale per una scelta, quella della diffida legale, a quasto punto divenuta obbligatoria. Noi continuiamo a confidare, anche conoscendo la serietà e l’impegno del Ministro Matteoli, che questa sia una iniziativa che certamente è forte, ma che ancora ci possano essere le condizioni per raggiungere l’obiettivo, ovvero quello di un immediato trasferimento dei voli in eccesso, e cioè quelli low-cost, da Ciampino a Fiumicino, senza aspettare né i tempi di una conferenza dei servizi, né l'ipotetica apertura dell'aeroporto di Viterbo per il quale ci vorranno almeno 10 anni.”
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“I sindaci Perandini e Palozzi – ha concluso Taormina - hanno agito in maniera molto saggia e ragionevole, senza azioni azzardate, con la presa d’atto di una inerzia che non può continuare e con la responsabilità necessaria alla risoluzione del problema. Dal momento della presentazione della diffida scattano 30 giorni affinchè Matteoli provveda ad avviare il trasferimento dei voli. La sua serietà sarà presa in considerazione non più da noi ma dall’autorità Giudiziaria che ha aperto un fascicolo sulla vicenda”.
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C'è bisogno di scrivere qualche commento? NO!!!
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Se non porsi la solita domanda... che sta combinando il Presidente dell'Aeroporto per difendere l'ambiente e la popolazione dagli impatti creati dalle attività aeroportuali?

mercoledì 29 luglio 2009

«Si faccia un solo ospedale per il territorio». Il «posto» sta nel mezzo, a Sommacampagna?

Sull'ARENA di oggi c'è questo articolo: "Miozzi «Si faccia un solo ospedale per il territorio»", con questo sotto titolo: "Il sindaco di Isola della Scala appoggia l’idea di Bazzoni". Articolo, che qui sotto trascrivo e del quale evidenzio delle frasi:
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«L'unica soluzione è il polo unico, a patto che chiudano tutti e tre gli ospedali di Villafranca, Bussolengo e Isola della Scala». Dopo la visita di lunedì della commissione sanità regionale a Villafranca, Giovanni Miozzi, presidente della Provincia e sindaco di Isola della Scala, ribadisce il proprio sostegno all'idea di un unico ospedale nel territorio dell'Ulss 22. Precisa di parlare da «sindaco» anche se non nasconde che «essendo il presidente della Provincia, la mia opinione ha un peso diverso, pur non essendo la sanità materia di competenza dell'ente». Quindi spiega Miozzi: «Ho letto su L'Arena le dichiarazioni del presidente Raffaele Bazzoni e mi sembra che stia riemergendo l'ipotesi dell'ospedale unico. È una possibilità che condivido perché non credo che le due strutture di Villafranca e Bussolengo possano avere le stesse capacità di un nuovo polo ospedaliero unico». Secondo Miozzi, il nuovo ospedale «dovrà sorgere vicino alle grandi vie di comunicazione, la Grezzanella e la Mediana, e dovrà servire l'intera zona». Il presidente della Provincia tira in ballo pure la questione sicurezza. «Bisogna capire», afferma, «se Villafranca e, soprattutto, Bussolengo, sono strutture a norma secondo le leggi antistimiche. Anche in questi giorni, un ospedale, quello di Agrigento, è stato posto sotto sequestro perché non rispondeva ai criteri antistimici». Quella del polo unico, secondo Miozzi, «è una scelta di qualità nel rispetto dei cittadini. Per questo chiedo agli amministratori locali di fare una scelta in questa direzione. Il sistema di due mezzi ospedali (Villafranca e Bussolengo) funzionerebbe solo sulla carta. Occorre agire con convinzione per avere strutture all'avanguardia, come ce ne sono nel Veneto, a San Bonifacio e a Mestre». Il polo unico è la condizione che Miozzi accetterebbe in cambio della chiusura dell’ospedale della “sua” Isola della Scala. il Comune che amministra come sindaco. «L'importante è che, oltre al polo, si costruiscano strutture importanti di prima assistenza sul territorio», precisa. Quindi lancia il diktat: «la struttura sanitaria di Isola della Scala si chiuderà solo se si farà l'ospedale unico e verranno chiusi gli altri ospedali, altrimenti sono pronto a dar battaglia a tutti i livelli per salvare il presidio sanitario isolano».


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Dalla mappa sopra evidenziata, il territorio dell'ULS 22 è "stretto e lungo", dove Isola della Scala è l'ultimo comune in basso della suindicata immagine... mentre gli Ospedali di Bussolengo e di Villafranca sono posti al centro dei vari cerchi evidenziati nell'immagine. La "macciolina azzurra" sul alto sinistro dell'immagine, rappresenta il Lago di Garda, con tutto il flusso turistico estivo.
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E la quasi totalità della popolazione dell'ULS 22 si trova all'interno del cerchio medio (come riprodotto sull'immagine) e nel cerchio più esterno sono ricompresi gli ospedali di Isola della Scala e di Caprino.
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Appare evidente che il "polo unico ospedaliero" dovrebbe quindi essere realizzato a Bussolengo che è posto in un'area più centrale rispetto a tutta l'ULS20, ma a Sommacampagna c'è il Casello Autostradale della A4 e tra poco sarà interessata anche dalla nuova Autostrada SI-TA-VE.
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Quindi quale posto migliore dove realizzare il "Nuovo polo unico Ospedaliero" se non nel territorio del Comune di Sommacampagna... che si trova a metà strada tra Bussolengo e Villafranca?
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Se poi andiamo a verificare quanti sono gli abitanti residenti nei diversi comuni, potemmo avere confermato che Sommacampagna si trova al centro dell'area più densamente abitata dell'ULS 22... posto ideale dove realizzare il NUOVO POLO UNICO OSPEDALIERO.
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Di questo argomento, ovviamente, ne avevo già scritto in data 30 Settembre 2008 in questo messaggio: Un polo ospedaliero unico?
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P.S.
Peccato che farlo a Sommacampagna... vorrebbe dire realizzare il nuovo Ospedale vicino alla Discarica delle Siberie... Peccato!!!

martedì 28 luglio 2009

Ripensamento. Non scrivo alla Commissione Europea, ma solo alla Procura della Repubblica

Ieri avevo scritto questo messaggio: Le non risposte dell’Aeroporto Catullo in merito alla richiesta di Accesso agli Atti in cui evidenziavo che oggi avrei spedito una lettera alla Commissione Europea e alla Procura della Repubblica nella quale commentavo quanto avevo ricevuto dall'Aeroporto in risposta ad una mia richiesta di Accesso agli Atti... e quindi avevo preparato una lettera con due indirizzi... come riportato nelle sottostante immagine.
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Ma come ho scritto ieri e come sto evidenziando da diversi giorni... sono stanco di scrivere sul mio blog, pubblicando tutti i documenti... e sono stanco di aiutare chi può aver sbagliato... rendendo pubblico il tutto.
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Non scrivo più sul blog, e cosi "non aiuto"... chi ha sbagliato (leggendo cosa scrivo) affinchè possa decidersi a riparare i danni che può aver creato... e cosi stamane ho deciso di non inviare la lettera che avevo preparato ieri alla Commissione Europea.
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La lettera di ieri, dopo aver modificato la prima pagina, oggi la spedisco solo alla Procura della Repubblica, come evidenziato nella sottostante immagine.
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In questo modo l'Aeroporto e/o chi per loro, potrà leggere questa mia ennesima comunicazione solo ed eventualmente qualora e quando fosse rinviato a giudizio qualcuno... che fosse stato indagato per danno ambientale... conseguente alla eventuale mancata sottoposizione alla V.I.A. - Valutazione di Impatto Ambientale di determinati progetti e/o potenziamenti dell'Aeroporto Catullo.
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Scrivere oggi alla Commissione Europea sarebbe stato indifferente per gli obiettivi che voglio raggiungere... ormai, lassù a Bruxelles, hanno già tutti gli elementi per decidere in merito alla eventuale infrazione delle Direttive V.I.A. e V.A.S. dell'Aeroporto Catullo.
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Se "qualcuno" vuole approfondire l'argomento:
"DANNO AMBIENTALE"
può leggere:
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lunedì 27 luglio 2009

Le non risposte dell’Aeroporto Catullo in merito alla richiesta di Accesso agli Atti

Era il 19 Giugno scorso quando in questo messaggio: Aeroporto e Aeroporto. Chi mitiga, chi compensa e chi si relaziona con il territorio. Il nostro... NIENTE ? allegavo questa lettera: Infrazione di “V.I.A.” e di “V.A.S.” dell’Aeroporto “Valerio Catullo” di Verona, lettera che aveva questo "sottoggetto": La presente Richiesta di Accesso Documentale, riguardante la documentazione relativa all’Aeroporto “Valerio Catullo”, trova la propria base legale tanto nella Normativa sull’accesso alle Informazioni Ambientali (D.Lgs. 195/2005) quanto nella disciplina generale sull’accesso ai documenti amministrativi (Legge 241/1990 e DPR 184/2006).
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Una lettera, allora spedita per Raccomadata RR, che poi si concludeva cosi:
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Tutto ciò premesso il sottoscritto, CHIEDE DI AVERE ACCESSO - con rilascio di “copie cartacee” e/o in subordine su supporto informatico (in file.pdf) di TUTTA la documentazione relativa a:
1°_
Progetto per l’ampliamento e/o il potenziamento dell’Aeroporto Valerio Catullo che sarebbe stato presentato all’E.N.A.C. nel mese di 8 Marzo del 2007. (cfr. lettera della Catullo S.p.A. 21.1.2009 prot. 99)
2°_
Piano di Sviluppo dell’Aerostazione e dei servizi connessi che sarebbe stato approvato dalla Società Catullo S.p.A. in data sconosciuta… ma che risulta citato nel Ricorso al TAR Veneto – Sentenza 767-2009.
3°_
Tutta la documentazione relativa alle nuove procedure di decollo e antirumore che sarebbero state approvate dell’E.N.A.C. nel Maggio 2008 (cfr. Comunicato Stampa della Catullo spa del 17 Giugno 2008)
4°_
Il progetto della Mobilità Integrata “People Mover” e quello del “grande parcheggio scambiatore” in zona limitrofa allo scalo… che è stato annunciato nel Comunicato Stampa Catullo spa del 18 Marzo 2008.
5°_
Il nuovo Piano di Sviluppo dell’Aeroporto Catullo… da 230 milioni di euro come risulta essere stato dichiarato dal Presidente della Catullo S.p.A. a diversi organi di Stampa e/o ai Media agli inizi del 2009.
6°_
Lo Studio di Fattibilità (che sarebbe stato predisposto da una società estera) per realizzare un “Hub virtuale” con gli Aeroporti di Brescia, Bergamo, Linate, Malpensa e Verona, come da dichiarazioni del Presidente rilasciati agli Organi di Stampa e/o ai Media nella Primavera del 2009.
7°_
Il Progetto del Nuovo Casello Autostradale sulla A22… che sarebbe a servizio dell’Aeroporto.
8°_
Tutta la documentazione relativa ai titoli autorizzativi e/o alla sanatoria dei parcheggi “Low Cost”.
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In risposta alla mia richiesta di Accesso agli Atti, sabato scorso, dalla Direzione dell'Aeroporto Catullo, mi è arrivata una lettera che qui sotto viene riprodotta:
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Mi ci è voluto quasi un intero week end per preparare e predisporre una serie di controdeduzioni che domani verranno inviate alla Commissione Europea e alla Procura della Repubblica. Inviarle all'Aeroporto Catullo.... non servirebbe a nulla... tanto nessun documento - da loro - mi verrà mai consegnato.
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Mi è servito tutto questo tempo per evidenziare che le "mie" motivazioni nelle "mie" richieste erano "ben" motivate e supportate da atti e da documenti, che ovviamente ho reperito, ho ordinato e ho catalogato... e quindi oltre alla lettera, nella busta che domani parte, verranno inseriti anche tutta una serie di copie di documenti a sostegno delle mie tesi e delle mie richieste.
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E come per i documenti di risposta alla lettera ricevuta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in cui mi si allegavano delle dichiarazioni dell'ENAC - vedi il messaggio: E’ quindi confermato che l’Aeroporto Catullo è senza V.I.A. e senza V.A.S.? - nemmeno stavolta rendo pubbliche le mie risposte... per il nuovo motivo per cui non le pubblico che - ricordo - è questo: "chi doveva riparare i danni creati ha avuto tutto il tempo di farlo... ma adesso, il mio aiuto, (rendendo pubbliche le mie risposte) per questa azione riparatoria... non c'è più".
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Pertanto, quando e se... i miei documenti, "i riparatori mancati"... li riceveranno o dalla Commissione e/o dalla Procura, tutto questo dipenderà, nei modi e nei tempi che queste istituzioni... lo decideranno.

domenica 26 luglio 2009

Autobrennero "A22" e "Quadrante Europa"... Non è che vi state dimenticando dell'AMBIENTE?

Oggi commentiamo un paio di articoli pubblicati ieri sull’inserto del quotidiano l’Arena di Verona, avente titolo: “Speciale Trasporti”... Miei commenti che, come al solito termineranno con qualche domanda... Che saranno delle domande che ovviamente... rimarranno sempre senza risposta.
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I trasporti su strada, su ferro e in aria citati nello speciale, hanno tutti attinenza con il territorio del comune di Sommacampagna ed in particolare della frazione Caselle dove risiede il sottoscritto. Gli articoli, estratti dallo “Speciale Trasporti” che verranno citati in questo messaggio odierno sono due:
1°_ Grandi arterie «veronesi»
Significativi interventi previsti in cantiere per le Autostrade SERENISSIMA e AUTOBRENNERO - Le opere saranno realizzate con tecniche antisismiche e senza limitazioni di carico.
2°_ Il Quadrante Europa centro del crocevia europeo.
Concretizza un sistema integrato di servizi logistici ad alto livello di efficienza, affiancati all’intermodalità. - Una della carte strategiche a disposizione è la possibilità di ampliarsi fino a raddoppiare l’attuale dimensione.
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I due articoli qui citati e che di seguito verranno riprodotti e commentati, hanno lo scopo di evidenziare le problematiche connesse con la mancanza di V.I.A. e di V.A.S. e con i conseguenti impatti ambientali che vanno ad interessare il territorio di Caselle dove il sottoscritto risiede dalla nascita assieme ad altri 5.000 concittadini, di cui molti di questi, anche costoro residenti dalla nascita, in un paese che in questi ultimi è stato sottoposto a tutti i tipi di inquinamento ad esclusione di quello dei trasporti… via mare.
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1°_ Grandi arterie «veronesi»
Significativi interventi previsti in cantiere per le Autostrade SERENISSIMA e AUTOBRENNERO
Le opere saranno realizzate con tecniche antisismiche e senza limitazioni di carico.
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Una media giornaliera che sfiora i 300 mila veicoli, con punte massime che superano i 370 mila mezzi in transito ogni giorno. Numeri come quelli dell'autostrada Brescia-Padova, danno l’idea dell’importanza insostituibile che rivestono le autostrade per il sistema economico-produttivo, veri e propri assi portanti su cui “viaggia” l’economia del Paese.
Tra gli interventi che interessano la rete autostradale in territorio scaligero, un progetto riguarda proprio la Serenissima che ha ipotizzato la completa ristrutturazione del casello di Verona Sud. L’idea è quella di modificare l’orientamento del casello “girandolo” in direzione sud, dove sarà realizzato un grande parcheggio scambiatore. L’intervento si inserisce nel quadro del più ampio progetto di riqualificazione della Zai storica, di cui proprio il nuovo Casello autostradale rappresenta l’avvio.
Importanti opere previste in cantiere anche per l’altra grande arteria autostradale che attraversa il territorio veronese, l’A 22 del Brennero: tra il 2009 ed il 2010 saranno impiegati 19 milioni di euro per lavori di manutenzione della pavimentazione stradale ed il rifacimento di tre sovrappassi, migliorando la sicurezza degli automobilisti. Tutte le opere infatti saranno realizzate secondo i più moderni criteri costruttivi con tecniche e materiali antisismici e senza limitazione di carico.
Per il mese di giugno 2010 è invece stato fissato l’inizio dei lavori di realizzazione della terza corsia tra Verona e Modena, che richiederanno quattro anni di tempo e prevedono un investimento stimato fra i 400 e i 500 milioni.
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Due sono le frasi che meritano essere evidenziate di questo articolo dell’Arena, la prima, per ricordare che l’incrocio delle due autostrade: SERENISSIMA “A4” e AUTOBRENNERO “A22” è ubicato sul territorio di Caselle e quindi questo centro abitato e la sua popolazione è interessata dall’inquinamento generato da centinaia di migliaia di autoveicoli che percorrono ogni giorno queste due autostrade.
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La seconda frase che merita essere evidenziata dell’articolo è che viene dato per certo che nel mese di giugno del 2010 - tra 11 mesi - verrà dato avvio ai lavori della Terza Corsia dell’Autobrennero, ma… ad oggi… nessuno è a conoscenza se questo progetto… è stato e/o sarà sottoposto a V.I.A.
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2°_ Il Quadrante Europa centro del crocevia europeo
Concretizza un sistema integrato di servizi logistici ad alto livello di efficienza, affiancati all’intermodalità.
Una della carte strategiche a disposizione è la possibilità di ampliarsi fino a raddoppiare l’attuale dimensione.
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Se Verona si vanta giustamente di essere nei secoli il crocevia d’Europa, non stupisce più di tanto che una recente ricerca del Censis stabilisca, numeri alla mano, che l’Interporto veronese è il primo in Italia. Un primato, quello di Verona, dovuto a molteplici aspetti: il Quadrante Europa ha il maggior numero di addetti, movimenta oltre 5 mln di tonnellate l’anno; è al centro di tutte le principali infrastrutture di trasporto; offre una serie di Servizi aggiuntivi che ben pochi altri interporti si possono permettere; al suo interno ha 110 aziende di cui 90 operatori di logistica ed ha Servizio di dogana.
Una superficie totale di 2.500.000 mq, un numero di addetti, tra diretti e indiretti di circa 10 mila, una zona uffici di 20 mila mq, aree di parcheggio e sosta di 50 mila mq, un terminal intermodale di 12 binari da 600 metri che si sviluppa per 160 mila mq, un trasporto stradale annuo da 20.000.000 tonnellate, un trasporto ferroviario annuo di 6.400.000 tonnellate. E infine, 3.000.000 camion e furgoni all'anno e 6500 treni.
E' interessante sottolineare poi che tra gli interporti, Verona è quello con maggior possibilità di espansione: si estende su 2 milioni e mezzo di metri quadrati, ma ha a disposizione altri 2 milioni di metri da infrastrutturare ampliandosi verso sud, verso nord e verso ovest oltre l’Autobrennero. [ cioè verso Caselle ]
Una delle carte strategiche che Verona può quindi giocare è la grande disponibilità di aree a disposizione del Quadrante che può raddoppiare l’attuale dimensione.
Il Consorzio dispone di spazi che gli consentono di affrontare la crescita dei mercati e l’aumento di traffico Tav per i prossimi 30 anni, una disponibilità di milioni di mq: solo nella parte Nord si possono triplicare la potenzialità del traffico terminalistico passando da 30 a 75-90 coppie di treni al giorno.
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Un articolo, questo secondo dell’Arena, che evidenzia le potenzialità attuali e di sviluppo del Quadrante Europa per quanto riguarda il trasporto su Ferrovia e a servizio dell’Intermodalità che avranno a produrre ulteriori impatti ambientali e sanitari sulla popolazione residente a Caselle di Sommacampagna, sopratutto se consideriamo che ne l’Aeroporto: “Catullo” (posto a Sud di Caselle) che l’Interporto: Quadrante Europa, (posto ad Est di Caselle)… mai sono stati sottoposti a “V.I.A.” (per i Progetti) e/o a “V.A.S.” (per i Piani di Sviluppo) da quando sono entrate in vigore le corrispondenti Direttive Comunitarie.
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Visto che il confine nord del Comune di Sommacampagna (e di Caselle) è costituito dalla Ferrovia MI-VE in aderenza alla quale sul lato Sud (e quindi su territorio di Sommacampagna) verrà realizzata la nuova Ferrovia T.A.V.-A.C. (che avrebbe già ottenuto la V.I.A. nel 2003, ma che dopo 5 anni detto Decreto dovrebbe essere reiterato) … perché non viene predisposta una V.A.S. che abbia da valutare gli impatti ambientali che sono generati dalle infrastrutture trasportistiche quali: le Ferrovie, le Autostrade e dell’Aeroporto che creano problemi all’abitato di Caselle… e sulla salute della popolazione ivi residente.
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Perché i progetti realizzati nel Quadrante Europa… non sono mai stati sottoposti a V.I.A.?
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Perché i progetti realizzati all’Aeroporto Catullo… non sono mai stati sottoporti a V.I.A.?
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Perché il Masterplan del Quadrante Europa… non è mai stato sottoposto a V.A.S.?
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Perché il Piano di Sviluppo Aeroportuale… non è mai stato sottoposto a V.A.S.?
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Perché (tra 11 mesi) inizieranno i lavori della 3^ Corsia dell’Autobrennero “A22”… senza la V.I.A.?

Nel frattempo, la Regione Veneto, ha approvato un Project Financing per la realizzazione di una nuova Autostrada denominata: “SI-TA-VE” – Sistema Tangenziali Venete e il Comune di Sommacampagna (ma l’Amministrazione uscente) è riuscito ad ottenere l’approvazione di una Discarica di Rifiuti Industriali che anche questa Discarica, come la nuova Autostrada… impatterà su Caselle che ulteriormente aggraverà la già critica e impattante situazione “ambientale” e “sanitaria” della popolazione del “MIO” paese.
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Dimenticavo...
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Ieri in risposta ad una mia lettera, che ho pubbliato in questo messaggio: Aeroporto e Aeroporto. Chi mitiga, chi compensa e chi si relaziona con il territorio. Il nostro... NIENTE ? ho ricevuto una risposta da parte dell'Aeroporto Catullo... ma a questa lettera rispondo domani e poi il tutto... lo invio alla Commissione Europea e alla Procura della Repubblica.

sabato 25 luglio 2009

V.I.A. & V.A.S. - CORTE COSTITUZIONALE - 22 luglio 2009, Sentenza n. 225 (e altre Sentenze)

Ieri ho scoperto una interessante sentenza che qui sotto ricopio evidenziando in colore rosso alcuni degli aspetti che meritano essere evidenziati... sopratutto se rapportati alla V.I.A. (dei progetti) e alla V.A.S. (Piani di Sviluppo) dell'Aeroporto e dell'Interporto di Verona.
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V.I.A. - V.A.S.
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TUTELA DELL'AMBIENTE - Tutela dell’ambiente - Contenuto oggettivo e finalistico - Competenze - Stato - Fissazione di livelli adeguati e non riducibili di tutela - Limite all’esercizio delle competenze regionali - Livelli di tutela più elevati.
La materia “tutela dell'ambiente” ha un contenuto allo stesso tempo oggettivo, in quanto riferito ad un bene, l'ambiente (sentenze n. 367 e n. 378 del 2007; n. 12 del 2009), e finalistico, perché tende alla migliore conservazione del bene stesso (vedi sentenze n. 104 del 2008; n. 10, n. 30 e n. 220 del 2009). Sullo stesso bene (l'ambiente) (sentenze n. 367 e n. 378 del 2007) “concorrono” diverse competenze (sentenza n. 105 del 2008), le quali, tuttavia, restano distinte tra loro, perseguendo autonomamente le loro specifiche finalità attraverso la previsione di diverse discipline (vedi sentenze n. 367 e n. 378 del 2007, n. 104 e n. 105 del 2008, n. 12 e n. 61 del 2009). Secondo il disegno del legislatore costituzionale, da una parte sono affidate allo Stato la tutela e la conservazione dell'ambiente, mediante la fissazione di livelli «adeguati e non riducibili di tutela» (sentenza n. 61 del 2009) e dall'altra compete alle Regioni, nel rispetto dei livelli di tutela fissati dalla disciplina statale (sentenze n. 62 e n. 214 del 2008), di esercitare le proprie competenze, dirette essenzialmente a regolare la fruizione dell'ambiente, evitando compromissioni o alterazioni dell'ambiente stesso. In questo senso può dirsi che la competenza statale, quando è espressione della tutela dell'ambiente, costituisce “limite” all'esercizio delle competenze regionali (sentenze n. 180 e n. 437 del 2008 nonché n. 164 del 2009). E’ peraltro necessario precisare che, se è vero che le Regioni, nell'esercizio delle loro competenze, non debbono violare i livelli di tutela dell'ambiente posti dallo Stato, è altrettanto vero, che, una volta che questi ultimi siano stati fissati dallo Stato medesimo, le Regioni stesse, purché restino nell'ambito dell'esercizio delle loro competenze, possono pervenire a livelli di tutela più elevati (sentenze n. 104 del 2008, n. 12, n. 30 e n. 61 del 2009), così incidendo, in modo indiretto sulla tutela dell'ambiente.
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TUTELA DELL'AMBIENTE - DIRITTO SANITARIO - Salubrità dell’ambiente e salute umana - Competenze - Oggetti differenti - Stato e Regione.
Strettamente collegata alla tutela dell'ambiente è la tutela della salute, poiché è indubbio che la salubrità dell'ambiente condiziona la salute dell'uomo. E' da sottolineare, comunque, che le due competenze hanno oggetti diversi: per l'appunto, l'ambiente e la salute, e che la fissazione, da parte delle Regioni, di livelli più elevati di tutela ambientale ai fini della tutela della salute umana solo indirettamente produce effetti sull'ambiente, che è già adeguatamente tutelato dalle norme statali. Tale possibilità è, peraltro, esclusa nei casi in cui la legge statale debba ritenersi inderogabile, essendo frutto di un bilanciamento tra più interessi eventualmente tra loro in contrasto.
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VIA - VAS - Art. 117, c. 2, lett. s), Cost. - Materia della “tutela dell’ambiente”.
Gli istituti della VAS e della VIA, procedure che valutano in concreto e preventivamente la “sostenibilità ambientale”, rientrano indubbiamente nella materia della tutela dell'ambiente, di cui all'art. 117, comma secondo, lettera s).
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VIA - D.lgs. n. 152/2006 - Legge delega n. 308/2004 - Delega implicita all’attuazione della direttiva 2003/35/CE - L. n. 62/2005 - Tacita abrogazione della L. n. 308/2004 - Esclusione.
La legge delega n. 308 del 2004 autorizza, specificamente, il Governo alla piena attuazione della disciplina comunitaria in materia di VIA di cui alla direttiva 27 giugno 1985, n. 85/337/CEE (Direttiva del Consiglio concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati), come modificata dalla direttiva 3 marzo 1997, n. 97/11/CE (Direttiva del Consiglio che modifica la direttiva 85/337/CEE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati) (art. 1, comma 9, lettera f) e, in via più generale, indica tra i principi e criteri generali della delega la piena e coerente attuazione delle direttive comunitarie (art. 1, comma 8, lettera e). Deve, pertanto, ritenersi che essa, implicitamente, autorizzi il Governo anche alla attuazione della direttiva 2003/35/CE (che modifica, in parte, la predetta direttiva 85/337/CEE). La delega contenuta nella legge n. 308 del 2004 non può, poi, ritenersi abrogata tacitamente da parte del combinato disposto dell'art. 1 e dell'allegato B della legge n. 62 del 2005, posto che essa ha un oggetto sostanzialmente diverso, riguardando non solo il recepimento di questa direttiva nell'ambito della disciplina della VIA, ma anche la complessiva ridefinizione di tutte le valutazioni di compatibilità ambientale ed il loro reciproco coordinamento o accorpamento.
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TUTELA DELL'AMBIENTE - D.lgs. n. 152/2006 - Legge delega n. 308/2004 - L. n. 62/2005 - Tacita abrogazione della L. n. 308/2004 - Esclusione - Esercizio della delega oltre il termine definito dal legislatore - Inconfigurabilità.
La delega contenuta nella legge n. 308 del 2004 (art. 1, comma 8, lettera f) non può ritenersi abrogata tacitamente né da parte dell'art. 19, né da parte del combinato disposto dell'art. 1 e dell'allegato B della legge n. 62 del 2005, posto che essa ha un oggetto sostanzialmente diverso riguardando non solo il recepimento della direttiva 2001/42/CE in materia di VAS, ma la complessiva ridefinizione di tutte le valutazioni di compatibilità ambientale ed il loro reciproco coordinamento o accorpamento. Non può di conseguenza sostenersi che, con il d.lgs. n. 152/2006, la delega sia stata esercitata dal Governo oltre il termine definito dal legislatore.
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VIA - Vas - Materia di appartenenza - Tutela dell’ambiente - Fondamento.
La valutazione ambientale strategica, disciplinata dalla direttiva 2001/42/CE, attiene alla materia tutela dell'ambiente (cfr. sentenza Corte Cost. n. 398 del 2006). Se è vero, infatti, che la VAS interviene nell'ambito di piani o programmi statali o regionali, che possono afferire a qualsiasi ambito materiale (trasporti, energia, telecomunicazioni, agricoltura, etc.), essa non è tuttavia riferibile a nessuno di questi, giacché la valutazione ha ad oggetto unicamente profili di compatibilità ambientale e si pone solo come uno strumento conoscitivo e partecipativo nella scelta dell'autorità che propone il piano o programma, al solo fine di assicurare che venga salvaguardato e tutelato l'ambiente.
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VIA - Vas - Art. 7, c. 4 d.lgs. n. 152/2006 - Piccole aree a livello locale - Distinzione tra aree di livello sovra comunale, comunale o infracomunale - Inesistenza.
L'art. 7, comma 4, del d.lgs. n. 152 del 2006, prevede che è possibile sottoporre alla VAS «piccole aree a livello locale», se i piani o i programmi che ne determinano l'uso possono avere effetti significativi sull'ambiente, senza affatto distinguere tra aree di livello sovracomunale, comunale o infracomunale.
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V.I.A. - Vas - Art. 7, c. 3 d.lgs. n. 152/2006 - Questione di legittimità costituzionale - Infondatezza - Modifica ex d.lgs. n. 4/2008.
Non è fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 7, c. 3 del d.lgs. n. 152/2006, il quale prevede che siano sottoposti a VAS, oltre che i piani ed i programmi indicati al precedente comma 2 dell'art. 7, anche i piani e programmi concernenti la definizione del quadro di riferimento per la realizzazione di opere, le quali, pur non essendo sottoposte a VIA, possano avere effetti significativi per l'ambiente, secondo un giudizio (c.d. screening) espresso dalla sottocommissione statale competente per la VAS. E’ infatti la stessa direttiva 2001/42/CE (art. 3, comma 4) ad imporre agli Stati di sottoporre a VAS anche quei piani o programmi che, seppure non ricompresi tra quelli che vi sono soggetti per legge, possono avere un rilevante impatto ambientale; la sottoposizione a VAS di piani o programmi è inoltre da ascrivere alla competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell'ambiente e rientra nella discrezionalità del legislatore statale, pertanto, la individuazione dell'organo cui attribuire la funzione di c.d. screening. E' da sottolineare, comunque, che la questione non si pone più dopo l'entrata in vigore del decreto correttivo n. 4 del 2008, per il quale la Commissione statale di cui all'art. 9 del d.P.R. n. 90 del 2007, richiamata dal novellato art. 8, valuta solo piani statali e non effettua più il c.d. screening, svolto, invece, dall'autorità regionale competente in ordine alla valutazione ambientale.
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VIA - Vas - Art. 10, c. 5 d.lgs. n. 152/2006 - Pubblicazione, informazione e partecipazione - Questione di legittimità costituzionale - Infondatezza - Interpretazione.
L'art. 10, comma 5, del d.lgs. n. 152 del 2006, prevede che i depositi e le pubblicazioni effettuate per la VAS sostituiscono ad ogni effetto le modalità di informazione e partecipazione eventualmente previste in via ordinaria dalle procedure di adozione e approvazione di detti piani e programmi. La questione di legittimità costituzionale di tale norma non è fondata . La generica ed indeterminata prescrizione di tale disposizione deve, infatti, essere interpretata come riferita alle sole forme pubblicitarie e partecipative dei piani statali, non potendosi ritenere che lo Stato, in evidente violazione delle attribuzioni delle Regioni, abbia inteso sopprimere le forme pubblicitarie e gli istituti partecipativi degli atti pianificatori o programmatori regionali.
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VIA - Vas - Art. 12, c. 2 d.lgs. n. 152/2006 - Giudizio di compatibilità ambientale - Natura - Presupposto per la prosecuzione del procedimento - Questione di legittimità costituzionale - Infondatezza.
L'art. 12, comma 2, del d.lgs. n. 152 del 2006 prevede, nella sua parte iniziale, che l'autorità preposta alla valutazione ambientale emette il giudizio di compatibilità ambientale, che costituisce presupposto per la prosecuzione del procedimento di approvazione del piano e del programma. il giudizio di compatibilità ambientale deve essere inteso, non come una autorizzazione, bensì come presupposto per la prosecuzione del procedimento di pianificazione o programmazione. Ciò, in particolare, è desumibile dalle previsioni dell'art. 12, comma 3, il quale afferma che l'approvazione del piano «tiene conto» del parere contenuto nel giudizio di compatibilità ambientale e da quella dell'art. 4, comma 3, del medesimo d.lgs. n. 152 del 2006, il quale afferma che i provvedimenti di approvazione di piani e di programmi sono emessi sulla base della valutazione ambientale strategica.
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VIA - Vas - Artt. 16 e 17 d.lgs. n. 152/2006 - Principio di leale collaborazione - Questione di legittimità costituzionale - Infondatezza.
La questione di legittimità costituzionale degli artt. 16 e 17 del d.lgs. n. 152/2006, in riferimento al principio di leale collaborazione, è infondata. Infatti, la VAS, concludendosi con un “giudizio di compatibilità ambientale”, rientra nella materia della tutela dell'ambiente ed individua in concreto i limiti di tutela ambientale che devono essere rispettati, mentre, d'altro canto, la Regione, ai sensi dell'originario art. 6, commi 6, 7 e 8, così come, ai sensi dell'attuale art. 8 del d.lgs. n. 152 del 2006 (in combinato disposto con l'art. 9 del d.P.R. n. 90 del 2007) può designare un componente della Commissione statale competente.
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VIA - Vas - Artt. 21 e 22 d.lgs. n. 152/2006 - Sottoposizione a VAS dei piani o programmi la cui approvazione compete alle regioni o agli enti locali - Disciplina transitoria - Questione di legittimità costituzionale - Infondatezza - Competenza legislativa esclusiva statale.
L'articolo 21 del d.lgs. n. 152 del 2006, prevede che sono sottoposti a valutazione ambientale strategica in sede regionale o provinciale i piani e programmi di cui all'art. 7 la cui approvazione compete alle Regioni o agli enti locali. Il successivo art. 22, prevede che, ferme restando le disposizioni di cui agli articoli 4, 5, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13 e 14, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano disciplinano con proprie leggi e regolamenti le procedure per la valutazione ambientale strategica dei piani e programmi di cui all'art. 21, e che, fino all'entrata in vigore delle discipline regionali e provinciali di cui al comma 1, trovano applicazione le disposizioni di cui alla parte seconda. La questione di legittimità costituzionale di dette norme, in riferimento agli artt. artt. 3, 5, 76, 97, 114, 117, 118, 119 e 120 della Costituzione è infondata, in quanto lo Stato, nel porre dette disposizioni, esercita una sua competenza esclusiva e le Regioni non hanno titolo per contestare le scelte discrezionali effettuate dal legislatore statale. Del resto, la stessa esistenza di una VAS in sede regionale ha il suo unico fondamento nella legge statale che, ad un tempo, la prescrive e la consente, e non nella Costituzione, che assegna, invece, allo Stato la competenza in materia di tutela dell'ambiente.
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CHI INQUINA PAGA
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Ma anche questa altra sentenza merita una adeguata attenzione con delle necessarie evidenziazioni:
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INQUINAMENTO - Principio comunitario “chi inquina paga” - Imputazione del costo del danno - Cost-benefit analysis.
Il principio comunitario “chi inquina paga”, piuttosto che ricondursi alla fattispecie illecita integrata dal concorso dell’elemento soggettivo del dolo o della colpa e dall’elemento materiale, imputi il danno a chi si trovi nelle condizioni di controllare i rischi, cioè imputa il costo del danno al soggetto che ha la possibilità della “cost-benefit analysis”, per cui lo stesso deve sopportarne la responsabilità per essersi trovato, prima del suo verificarsi, nella situazione più adeguata per evitarlo in modo più conveniente.
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INQUINAMENTO - Principio “chi inquina paga” - Interpretazione anteriore al d.lgs. n. 152/2006 - Valore programmatico - Parere Cons. Stato n. 3838/2007 - Piena vigenza del principio.
Prima della riforma della materia operata per mezzo del Decr. Legisl. n.152/2006, non mancavano oscillazioni tra pronunce tese a sostenere che il principio “chi inquina paga” avesse valore programmatico e fosse insuscettibile di trovare applicazione nell’Ordinamento statuale interno. Tuttavia, dopo l’auspicio espresso in sede di parere (Cons. Stato, sez. consult., 5.11.2007, n.3838) circa l’inserimento nel Codice dell’ambiente dei principi di prevenzione e correzione alla fonte dei danni causati all’ambiente, del principio “chi inquina paga” nonché del principio precauzionale, nessuno più dubita della piena vigenza del principio “chi inquina paga” in tutti i procedimenti amministrativi in corso laddove non si sono prodotti diritti quesiti o comunque effetti definitivi.
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INQUINAMENTO - d.LGS. N. 152/2006 - Principio della sostenibilità dei costi - Principio di proporzionalità - Principio di precauzione - Decisioni adottate dalle autorità competenti in materia ambientale - Attività istruttoria e apparato motivazionale.
Il Decr. Legisl. n.152/2006 rimarca, sotto il versante delle tecniche di intervento, l’importanza del principio comunitario della sostenibilità dei costi, che è correlato al principio di proporzionalità. Similmente, alla stregua del principio di precauzione che trova origine nei procedimenti comunitari posti a tutela dell’ambiente, è consentito all’Amministrazione procedente adottare i provvedimenti necessari laddove essa paventi il rischio di una lesione ad un interesse tutelato anche in mancanza di un rischio concreto: è evidente che questo secondo principio deve armonizzarsi, sul versante della concreta applicazione, con il principio di proporzionalità, non potendo prefigurarsi la prevalenza di uno sull’altro, ma dovendosi ricercare un loro equilibrato bilanciamento in relazione agli interessi pubblici e privati in giuoco. Conseguentemente tutte le decisioni adottate dalle competenti autorità in materia ambientale devono essere assistite - in relazione, per l’appunto, alla pluralità ed alla rilevanza degli interessi in giuoco - da un apparato motivazionale particolarmente rigoroso, che tenga conto di una attività istruttoria parimenti ineccepibile.
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INQUINAMENTO - Maleodoranze - Regione Campania - Sistema di abbattimento - Linee guida.
La legislazione italiana non prevede un valore limite negli ambienti di vita per le maleodoranze, mentre la Regione Campania contempla un sistema di abbattimento attraverso Linee guida pubblicate sul BURC del 16/2/2004.
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DANNO AMBIENTALE - Responsabilità oggettiva e responsabilità per colpa - Presupposto causale - Inquinamento imputabile all’impresa e alla sua attività - Bonifica - Responsabilità “da posizione”.
In tema di danno ambientale, si è sostenuto che la responsabilità oggettiva sarebbe più efficace nel tutelare il valore dell’ambiente, rispetto al modello tradizionale della responsabilità per colpa; in altri termini, considerato l’attuale livello di sviluppo tecnologico e commerciale, sarebbe necessario addossare i rischi per danni in capo a coloro che possiedono i mezzi per farvi fronte e, soprattutto, hanno un potere di controllo sulle fonti produttive di rischi, effettivi o anche solo potenziali, per rendere effettiva la prevenzione e, in caso di accadimenti lesivi, la ristorazione delle posizioni soggettive, private o pubbliche, eventualmente incise. Tuttavia la natura “oggettiva” della responsabilità non esclude certamente che si debba verificare ed accertare il presupposto causale della stessa, ossia l’avvenuto inquinamento “imputabile” come nesso eziologico all’impresa ed alla sua attività, tanto più che il nuovo quadro normativo impone sotto differenti profili di escludere che il responsabile della bonifica - ovvero del danno ambientale - possa essere individuato solo in virtù del rapporto esistente tra un determinato soggetto e l’apparato produttivo esistente nel terreno inquinato. Va quindi esclusa qualsiasi responsabilità “da posizione” che non può configurarsi surrettiziamente neppure con riferimento ai “vantaggi” connessi all’esercizio di un’impresa (T.A.R. Sicilia, Catania, I, 20.7.2007, n.1254).
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INQUINAMENTO - Bonifica - Obblighi - Risarcimento in forma specifica - Sanzioni amministrative - Responsabilità oggettiva - Esclusione.
Anche volendo superare la natura di risarcimento in forma specifica degli obblighi di bonifica ed accentuandone l’aspetto sanzionatorio, la disciplina dell’illecito ambientale non può essere invocata per giustificare l’eventuale qualificazione della responsabilità ambientale in termini di responsabilità oggettiva, perché, in materia di sanzioni amministrative, la legge non la prevede, a differenza del codice civile, in nessuna tipologia o forma.
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INQUINAMENTO - Diritto alla salute - Diritto di libertà economica e di iniziativa d’impresa - Equo contemperamento.
Il diritto alla salute, sebbene rivesta un predominante valore costituzionale, nel campo della tutela dell’ambiente dall’inquinamento va realizzato e tutelato previo adeguato contemperamento con il diritto di libertà economica e di iniziativa di impresa, che, nella gerarchia dei valori costituzionali viene immediatamente dopo l’art. 32 Cost. Tale tutela va assicurata non con una ingiustificata compromissione del diritto di impresa, bensì con l’equo contemperamento degli interessi costituzionalmente rilevanti, in attenta adesione alle scelte operate dal Legislatore in materia.
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COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE
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Concludo questo messaggio con questa ultime sentenza, che completa le considerazioni odierne, su: "V.I.A. & V.A.S. - "Chi inquina paga" - "Costituzione di parte Civile".
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ASSOCIAZIONI E COMITATI - Danno ambientale - Legittimazione processuale - Associazioni ambientaliste, anche non riconosciute ex art. 13 L. n. 349/86 - Costituzione di parte civile - Requisiti - Continuità dell’azione, aderenza al territorio, rilevanza del loro contributo.
Poiché nel danno ambientale è inscindibile l’offesa ai valori naturali e culturali e la contestuale lesione dei valori umani e sociali di ogni persona, la legittimazione processuale non spetta solo ai soggetti pubblici, come Stato, Regione, Province, Comuni, Enti autonomi Parchi Nazionali ecc. (in nome dell’ambiente come interesse pubblico) ma anche alla persona singola od associata (in nome dell’ambiente come diritto soggettivo fondamentale di ogni uomo). Ne deriva che le Associazioni di protezione dell’ambiente, ivi comprese quelle a carattere locale non riconosciute ex art. 13 legge 8 luglio 1986, n. 349, possono intervenire nel processo e costituirsi parti civili, in quanto abbiano dato prova di continuità della loro azione, aderenza al territorio, rilevanza del loro contributo, ma soprattutto perché formazioni sociali nelle quali si svolge dinamicamente la personalità di ogni uomo, titolare del diritto umano all’ambiente. (v. Cass. Sez. 3, n. 9837 dell’1 ottobre 1996, Locatelli).
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Questa ultima sentenza potrebbe darmi ragione qualora il sottoscritto volesse costituirsi "PARTE CIVILE" in un eventuale processo su eventuali inquinamenti che qualcuno dovrebbe pagare... per il principio "CHI INQUINA PAGA" che fossero conseguenti ad eventuali irregolarità ed illegittimità commesse dall'Aeroporto Catullo [EU-PILOT 240/08/ENVI] e/o dall'Interporto Quadrante Europa [EU-PILOT 488/09/ENVI] in merito alla "V.I.A. e V.A.S."?

venerdì 24 luglio 2009

Ho scritto all'ARPAV e... l'ARPAV mi ha già risposto. Ora vediamo "che farà" il Comune.

Il 19 Luglio scorso, dopo aver scritto questo messaggio: Ma dove va a finire il "PERCOLATO" della Discarica CANOVA ?... In falda? ho provato a scrivere all'ARPAV - Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto.
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Con mia sorpresa, dopo solo quattro giorni... dall'ARPAV, alla domanda: "dove va a finire il percolato della Discarica Canova?"... mi ha cosi risposto:
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Anche se è vero che una eventuale infiltrazione di percolato in falda... andrebbe a finire nelle acque sotterranee del comune di Verona (e sarei curioso di sapere che tipo di acqua c'è nella Cava Moresci, quella del Parco del Quadrante Europa) credevo che una pratica relativa alla Discarica Canova, in Comune di Sommacampagna... ci fosse. Ho chiesto ma mi è stato risposto che non c'è. E questo mi sembra strano... vabbhe!!!
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Poi ho pensato, perchè il Comune di Sommacampagna avrebbe dovuto andare a rompere le cristallerie al Comune di Verona "se la sua discarica non avesse da funzionare", quando GLIEX stavano operando per realizzare una loro discarica?
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Meglio far finta di nulla... se per caso la Discarica Canova avesse qualche problemino... altrimenti la nostra popolazione... potrebbe spaventarsi poi... se la nuova discarica delle Siberie... che è "a monte" di Caselle avesse un eventuale inquinamento che andrebbe a finire nelle acque di falda che scorrono sotto i piedi dei Casellanti.
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Già che mi ero deciso di scrivere all'ARPAV per la Discarica Canova... alla stessa ARPAV ponevo una seconda domanda: Se era possibile effettuare una indagine relativa al rumore aeroportuale (anche questa mattina un aereo mi ha svegliato alle 4,30) ... alla quale ottenevo questa risposta:
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Domanda: perchè in tutti questi anni... il Comune di Sommacampagna... non ha mai chiesto all'ARPAV di effettuare una indagine sul rumore generato dall'Aeroporto?
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Eppure l'ARPAV (dalla e_mail ricevuta) sostiene che i moduli per chiedere queste rilevazioni del rumore sono stati inviati ai Sindaci ancora in data 3 Maggio 1999 prot. 5068.
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Negli ultimi dieci anni... quante volte i due precedenti Sindaci di Sommacampagna hanno chiesto all'ARPAV di verificare... quanto rumore "si ascoltano" i cittadini di Caselle?
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giovedì 23 luglio 2009

Rinnovo di richiesta di Accesso a tutti gli Atti inerenti il (FINTO) recupero ambientale ex cava Siberie

Ieri...
ho ricevuto questa lettera:
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Oggi...
protocollo in Comune questa nuova richiesta
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Domani...
la Discarica delle Siberie... io non la voglio.
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In ogni caso spero che la Procura della Repubblica dia seguito al mio esposto.


mercoledì 22 luglio 2009

E’ quindi confermato che l’Aeroporto Catullo è senza V.I.A. e senza V.A.S.?

Oggi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per il coordinamento delle Politiche comunitarie - Struttura di Missione per le procedure di infrazione, ho ricevuto copia di un fax inviato dall’E.N.A.C. con data 25.6.2009 e prot. 0041288/DIRGEN/API.
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Dopo aver ricevuto (dopo quasi un mese) questa copia di fax... ho pertanto scritto le mie considerazioni ed evidenziazioni alla Commissione Europea e per conoscenza alla Procura della Repubblica... di cui qui sotto riproduco solo una parte della prima pagina (di quattro che compongono il documento elaborato).
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Una lettera di quattro pagine, che poi ho cosi terminato: "In conclusione, alla Commissione Europea, si chiede se: "E’ quindi confermato che l’Aeroporto Catullo è senza V.I.A. e senza V.A.S.?"
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Ma dato che sono stanco di... "aiutare chi potrebbe aver sbagliato a... risolvere le problematiche ambientali segnalate"... riproducendo i documenti sul mio blog, da oggi, non pubblico... ne il documento ricevuto e tantomeno pubblico il documento predisposto e inviato ai due indirizzi come sopra indicati.

martedì 21 luglio 2009

Aeroporto Catullo: "I guai di Fabio". Ma sono solo Sue le colpe... o anche di "Altri"?

Era il 21 Febbraio scorso quando pubblicavo questo messaggio: Why? Perchè l'Ing. Zerman non lavora più all'Aeroporto Catullo? E oggi credo che a quella domanda... posso darmi una prima e parziale risposta.
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Ma prima devo ricordare cosa dichiarava l'Ing. Zerman rispetto alla V.I.A. - Valutazione di Impatto Ambientale, sulla cui mancanza - ad oggi - è ancora aperta una procedura di Verifica di Infrazione V.I.A. da parte della Commissione Europea.
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Di cosa dichiarava l'ing. Zerman... sulla mancanza di VIA del Catullo, riporto un articolo de "Il Verona" del 15 Febbraio 2008, come riprodotto in questa immagine.
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Premesso questo... oggi... mi tocca (quasi) difendere il Presidente dell'Aeroporto Catullo: Fabio Bortolazzi... perchè sulla mancanza della V.I.A. le colpe non sono tutte Sue (almeno fino alla data della Sua elezione)... mentre dopo che è diventato Presidente... ovviamente si!!!
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Oggi tutti se la prendono con Lui (sottoscritto compreso) quando in realtà il Fabio Bortolazzi... è Presidente della Catullo S.p.A.. solo dal 21 Gennaio 2008... e sicuramente molti "casini" sono stati combinati da chi - in Aeroporto - c'era prima di Lui.
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E pertanto prima di scrivere il messaggio di oggi... devo ricordare che solo 20 giorni dopo essere stato eletto (in data 11 febbraio 2008) il Fabio Bortolazzi, dal Ministero dell'Ambiente riceveva una lettera in cui gli segnalavano e gli evidenziavano che l'Aeroporto Catullo... "doveva essere sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale".
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V.I.A. che manca ancora oggi e di questa mancanza le colpe non sono solo sue... ma sopratutto di quello e di quanto accaduto prima della sua elezione... Le colpe sono anche di altri, dei suoi predecessori e ovviamente anche della struttura di gestione e dirigenziale della Catullo S.p.A.
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Ma torniamo ad oggi.
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Ieri sera ricevo una telefonata che mi avvisa che su Avionews è uscita una notizia, mi collego al P.C. e vado a leggere questa news: Aeroporto di Verona, i problemi si accavallano.
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Ma non c'è molto da leggere... e cosi inizio una ricerca su internet e su "La Cronaca di Verona" trovo un articolo a titolo: "Fabio pieno di guai".
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Proseguo la mia ricerca e trovo, del 17 luglio 2009, anche questo altro articolo: "Quando gli amministratori sono disattenti -Verona: bufera sull’aeroporto" che qui sotto ricopio e ne evidenzio alcune frasi:
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Comunque vada finiranno sotto processo dinanzi alla Corte dei conti. È la sorte annunciata degli amministratori dell’Aeroporto Valerio Catullo di Verona che, a quanto scrivono La Cronaca di Verona e del Veneto e il Corriere della Sera di oggi a proposito di una causa di lavoro intentata da un dirigente dell’aeroporto, l’Ing. Antonio Zerman, che contesta le ragioni del suo licenziamento, e della reazione dell’azienda.
Vediamo i fatti, come risultano dalla cronaca giornalistica e dalla posizione assunta dal dirigente al quale, dopo la decisione del licenziamento per ristrutturazione dell’organico aeroportuale, l’Azienda ha chiesto un risarcimento danni per un ammontare di oltre duemilioni e cinquecentomila euro.
A questa richiesta Antonio Zerman non ci sta e, presa carta e penna, il 13 luglio ha scritto agli amministratori in carica negli ultimi anni riassumendo i fatti.
Assunto nel 2001 presso la Società Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca S.p.A., Zerman ricorda di aver “svolto presso tale Società, con diverse e sempre crescenti funzioni e responsabilità, le mansioni di Dirigente a partire dall’anno 2004 fino all’autunno del 2008”, un arco di tempo durante il quale “gli aeroporti gestiti dalla Società hanno potuto esprimere il loro massimo sviluppo di traffico, anche grazie a numerosi e importanti interventi infrastrutturali realizzati col supporto del sottoscritto, oltre ad ottenere altri rilevanti risultati raggiunti con il mio determinante impegno professionale, sempre ampiamente riconosciuto dagli amministratori della Società. Mi riferisco ad esempio alle certificazioni di aeroporto ENAC, ai piani di sviluppo e quarantennali per le concessioni, all’autorizzazione alle operazioni in bassa visibilità, all’approvazione delle procedure antirumore, al coordinamento dei voli postali su Montichiari”.
“In tutti questi anni – prosegue l'Ing. Zerman - ho sempre adempiuto ai miei doveri con competenza, professionalità e passione, ottenendo risultati che sono stati riconosciuti a livello nazionale, in particolare garantendo costantemente il regolare e puntuale funzionamento del traffico, la massima operatività, l’aumento della capacità e la sicurezza delle infrastrutture secondo la normativa e le direttive dell’Ente Regolatore, permettendo allo stesso tempo di ottenere importanti risparmi di investimenti attraverso il loro coordinamento e individuando soluzioni innovative (ad esempio in materia di risk assessment sulle strip aeroportuali)”.
“Nonostante tali risultati, puntualmente resi noti dalle comunicazioni sociali e dalla stampa, sin dai primi mesi del 2008 ho cominciato a subire da parte della Società comportamenti gravemente mobbizzanti e dequalificatori, con un processo continuo di demansionamento che è culminato nel licenziamento ritorsivo posto in essere dalla Società nell’autunno 2008”.
Inizia, quindi, la procedura di contestazione del licenziamento nelle forme di legge quando la Società, in data 28 aprile 2009, formula una richiesta di risarcimento danni, quantificata in € 2.552.320, motivata – si legge nella lettera dell'Ing Zerman “in ragione di presunte inutilità o inadeguatezze di alcuni interventi intrapresi dalla Società negli anni passati”.
Di qui la “chiamata in causa dei vecchi amministratori”, considerato che le opere ed i servizi oggetto della nota di contestazioni, in relazione ai quali non è indicato il profilo del danno, se non con riferimento a presunte e comunque indimostrate inadeguatezza o inutilità degli impianti e dei servizi, riguarda opere ed attività acquisite all’Aeroporto a seguito di una complessa attività amministrativa e tecnica alla quale hanno concorso i vertici aziendali a livello monocratico (Presidente e Direttore generale) e collegiale (Consiglio di amministrazione) in funzione di proposta ed approvazione, nonché progettisti, direttori dei lavori e collaudatori, dei quali tutti dovrà, in ipotesi, essere individuata una quota di responsabilità. La nota dell’Aeroporto, invece, precisa Zerman, assume che “l’ipotizzato pregiudizio patrimoniale sia stato prodotto da un dirigente che nella specie ha svolto funzioni di “responsabile del procedimento”, figura assolutamente estranea rispetto alle scelte ed alle realizzazioni, titolare di un potere di spesa di € 5.000,00 a firma singola e di € 30.000,00 a firma congiunta”.
Le conclusioni che si possono trarre da questa vicenda sono evidenti. Licenziato con riferimento ad una presunta ristrutturazione, che sarebbe servita, invece, per assumere altro dirigente, nella prospettiva di dover pagare una rilevante somma quale risarcimento del danno subito da Zerman, mobbing a parte, i dirigenti dell’Aeroporto, politici di provincia con una buona dose di arroganza, hanno pensato di chiedere un risarcimento per presunte negligenze, in modo da immaginare che la vicenda si sarebbe chiusa in pareggio.
Le due vicende, invece, non vanno messe in relazione tra loro, come dimostra la lettera di licenziamento e la precedente proposta di conciliazione che non fa cenno alcuno a responsabilità del dirigente, ma solo ad esigenze di ristrutturazione dell’aeroporto. Che nel frattempo, sarà un caso certamente, comincia denunciare gravi disfunzioni tanto che, scrive La Cronaca, “i dati di giugno evidenziano che l’aeroscalo veronese è il peggiore d’Italia”.
Insomma, gli amministratori della società veronese si sono fatti male da soli. In ogni caso andranno dinanzi alla Corte dei conti di Venezia. Infatti se perderanno la causa di lavoro dovranno pagare il dirigente licenziato e questo è danno per la società. Se, poi, è vero che il Consiglio di amministrazione ha deliberato iniziative sbagliate o realizzate male Presidente, Consiglieri, direttore generale, progettisti, direttori dei lavori e collaudatori dovranno pagare per il danno causato all’Aeroporto. In gergo si chiama danno erariale e competente a chiedere il risarcimento del danno è il Procuratore regionale della Corte dei conti per la Regione Veneto, che ha sede a Venezia. E dovranno difendersi in proprio, in quanto c’è conflitto di interessi tra amministratori e Aeroporto per il fatto che il danno è provocato alla società.
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Proseguo ancora la ricerca e, in data 19 Luglio 2009, scopro questo altro articolo: "Catullo nel caos: ritardi traffico in calo e una causa", articolo che anche questo... ricopio qui sotto:
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VERONA - Non bastavano i problemi di gestione e il calo di traffico nei primi sei mesi dell'anno. Sull'«Aeroporto Valerio Catullo spa», società partecipata al 18,36% dalla Provincia autonoma di Trento, ora potrebbero profilarsi anche guai contabili. Andiamo con ordine. Di recente il presidente Fabio Bortolazzi (nella foto con il vice trentino del cda, Pierluigi Angeli) in una lettera inviata ai parlamentari ha scritto che lo scalo veronese rischia la paralisi perché «il servizio dei controllori di volo è insufficiente rispetto al traffico di aerei che con la stagione estiva si moltiplica a causa dei voli charter. Di conseguenza, buona parte dei voli ha ritardi attorno alle 2 ore». Nel medio periodo, cioè entro l'anno, si avranno (se non ci saranno cambiamenti) «pesanti riflessi negativi sull'indotto economico e occupazionale del Veronese a causa di una ridotta potenzialità dell'aeroporto»; inoltre le compagnie aeree basate al Catullo «saranno costrette a posizionare stabilmente le loro flotte in altri scali limitrofi al fine di poter operare con maggiore affidabilità», con il rischio di un pesante contraccolpo sulle casse, già provate da un deficit di 5,8 milioni di euro. Nel contempo nei primi sei mesi si è registrato un calo di passeggeri del 14,6%, oltre il doppio del calo nazionale. E ora, secondo il quotidiano «la Cronaca», l'ingegner Antonio Zerman, licenziato dalla società in autunno con l'accusa di aver sprecato 2 milioni e mezzo di euro nell'acquisto di apparecchi non utilizzati, ha preannunciato un esposto alla Corte dei conti contro il cda che avrebbe approvato quelle forniture.
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Ora immaginate che potrebbe succedere al Presidente Fabio Bortolazzi e all'Ing. Antonio Zerman, (che diceva che per la V.I.A. era tutto in ordine) se tra qualche giorno e/o settimana, la Commissione Europa accertasse che l'Aeroporto Catullo è senza V.I.A. e senza V.A.S.?
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Io posso solo evidenziare una piccola coincidenza.
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I guai dell'Ing. Zerman, a quanto pare sono cominciati nel Gennaio 2008, solo dopo che era arrivata la lettera del Ministero dell'Ambiente che evidenziava la mancata sottoposizione della Valutazione di Impatto Ambientale degli ampliamenti e dei potenziamenti dell'Aeroporto Catullo... di cui, probabilmente, il "responsabile del procedimento" era proprio lo stesso Ing. Zerman...
Almeno questo è quello che appare dalle dichiarazioni dallo stesso rilasciate ai giornali.