lunedì 15 settembre 2008

Il nuovo "Catullo": un AEROPORTO DA CUL (de sac)


Era il 6 Aprile del 2002, quando sul settimanale l'ADIGE, a firma di Emanuele Bonora, veniva pubblicato un articolo con questo titolo: "Catullo", la nuova pista vola basso. Un'articolo che, di fatto, era un'intervista dell'allora Sindaco di Sommacampagna, oggi ViceSindaco con delega ai Lavori Pubblici e dal 2004 anche Consigliere Provinciale, di cui ha ricoperto anche la carica di Vice Presidente delle Provincia di Verona... fino a qualche settimana fa. L'Articolo lo ricopio tutto, evidenziando - in rosso- le frasi del ViceSindaco: Avv. Gianluca Mengalli.
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"CATULLO", LA NUOVA PISTA VOLA BASSO.
Il progetto dell'Aeroporto è di creare la futura aerostazione in un'area schiacciata dall'abitato di Caselle, dal Quadrante Europa e l'Autostrada. Il Sindaco di Sommacampagna: "E' un flop annunciato. Tra qualche anno ci troveremmo nella stessa situazione di ora, senza prospettive di sviluppo per lo scalo. Intervenga la Provincia: è un problema di tutti".
L'aeroporto avrà una nuova aerostazione. E' stato detto più volte. Lo ha rivelato Fabio Bortolazzi, Presidente della Camera di Commercio di Verona, in una delibera camerale ("all'interno del sistema aeroportuale del Garda, Verona dovrà rimanere lo scalo principale, dotandosi in futuro di una nuova aerostazione"). Lo ha affermato spesso il CdA del "Catullo" (Mario Bianchi, consigliere di Amministrazione, aveva dichiarato: "la nostra società è nelle migliore condizioni per affrontare progetti impegnativi, che offrano agli utenti una sempre maggiore qualità del servizio). Ma i vicini di casa non hanno alcuna intenzione di far decollare quel progetto.
La nuova struttura dovrebbe sorgere nell'area nord, vicino all'autostrada, in quella chiamata in gergo, terza margherita. Il costo di costruzione è impegnativo: 200 milioni di euro. "Ma è una cifra a spanne" precisa il presidente dello scalo veronese, Fernando Sanson. "Fa parte dei progetti a lungo termine. Che potrebbero concretizzarsi tra cinque, sette anni e solo se ci sarà un aumento del traffico aereo" continua Sanson.
Il problema è che quell'area cade proprio a ridosso di Caselle di Sommacampagna. A cento metri dall'abitato. L'aeroporto non avrebbe più spazio per espandersi nel futuro. E già nel presente sarebbe stretto. Non solo. Ma anche la viabilità risulterebbe paralizzata. "L'aeroporto si ritroverebbe nella stessa condizione di partenza. Schiacciato tra Autostrada, Quadrante Europa e Caselle. Stretti sono oggi, e stretti sarebbero domani", ammonisce il sindaco di Sommacampagna, Gianluca Mengalli.
E allora dove farla? "Nella seconda margherita - risponde Mengalli -
L'aerostazione va al centro. Per una questione logistica. La zona è ancora vergine. Ci sarebbe spazio per parcheggi, alberghi, servizi. Per nuove arterie viabilistiche. Un business al quale non bisogna rinunciare". Ma la seconda margherita non è sul tavolo delle trattative con i militari e pare destinata a non entrarci mai. Da quando è aperto Montichiari, a Villafranca sono stati trasferiti il gruppo antimissile e la scuola antiaerea. Non ci sono aerei, ma voci parlano di postazioni per la guerra nucleare, batteriologica e chimica (la NBC).
Che ne pensa Sanson? Il sindaco scopre l'acqua calda. Lo so anch'io che l'aerostazione andrebbe al centro pista. Ma se i militari non la danno... Comunque, ci sono esempi che confermano la bontà del nostro progetto. Pensi a Fiumicino, a Linate. E poi il problema non sussiste, perchè faremmo una pista di rullaggio, che eliminerà tutti i disagi". Il passaggio di status (da aeroporto militare aperto al traffico civile a aeroporto civile), però, è sicuro? "Guardi, rientra in un progetto di legge che comprende altri sei aeroporti italiani (Brescia, Rimini, Napoli, Treviso e Cagliari). Si sta aspettando la sua approvazione.
L'Aeroporto guadagnerà di meno. Dovrà occuparsi della manutenzione... "Sono due anni che paghiamo noi. Molte spese sono già a nostro carico. Per esempio: ora c'è da cambiare l'impianto luci. Toccherà a noi farlo, mica ai militari. Il "Polo per Sommacampagna" proponeva di costruire la nuova aerostazione sfruttando anche le aree private che ci sono tra una margherita e l'altra. "Non sarebbe pensabile. Non c'è spazio a sufficienza" E per la viabilità? "Ci sono accordi di massima con l'Autostrada e il Comune di Sommacampagna. A quest'ultimo abbiamo anche chiesto di porre dei vincoli di urbanizzazione". Nessuna nuova trattativa con i militari? "Cosa ci farebbero di un'area sola?".
E il sindaco Mengalli cosa dice? L'indignazione sale nelle vene del primo cittadino di Sommacampagna. "Non c'interessano le motivazioni degli altri. Imposteremmo il nostro PRG come se il problema della "margherita" non esistesse. E' ora di finirla. Non si possono fare questi errori di programmazione. Verona non se li può permettere".
Cosa farete? "Questo non è un problema di Sommacampagna. Quando si parla di un aeroporto per cinque milioni di persone è un problema di tutti. Deve intervenire la Provincia, la Regione. Non è possibile avere le braccine corte. Qualche politico deve far valere il suo prestigio. I politici veronesi devono intervenire. Si rischia di compromettere tutto, per paura di mettersi a un tavolo a parlare".
Si, ma con i militari... "Ritengo scandaloso che dei militari mantengano, nel cuore del futuro veronese, queste immense aree. Sopratutto quando è conclamata la dismissione. Bisogna intervenire".
E' un problema di guerra il suo? "No. Credo solo che i militari giochino sul prestigio che la nostra legislazione e Costituzione dà a loro. Ma essi stessi sanno che è in atto una razionalizzazione delle risorse. E la cartina tornasole sono gli investimenti. Sono anni che non si spendono più soldi per questa zona. E non spendere soldi per anni, vuol dire lasciar deperire tutto. Gli stessi militari si rifiutano di fare investimenti a Villafranca. Oggi la difesa si attua in punti strategici. Sono finiti i tempi degli aeroplanini che andavano a buttare le bombe in giro".
Sanson dice che l'aerostazione si può fare anche nella terza margherita. "Certo che si può fare. Per nessuna cosa ci sono dei problemi. Ma partire rassegnati è partire perdenti. Sanson dovrebbe saperlo. E questo dimostra il limite del suo ragionamento. Ha tutta la forza e l'autorevolezza per fare di più. Non si può pensare che il problema si limita a dei vincoli che deve porre il Comune di Sommacampagna. Lui deve essere come il grande pensatore. Quando si fa un progetto, prima si pensa al progetto perfetto. Poi provo a realizzarlo. Non ci si deve accontentare di portare a casa qualcosina. Pensando questo, sbaglia tre volte: verso se stesso, verso la provincia, verso la regione. Ha senso che mi trasferisca in un posto dove sto come ora? Lo ringrazio, perchè ha chiesto il nostro parere. Ma gli dico: lasci un segno, presidente. E un segno si lascia osando, non mediando. E questo è il tempo di osare".

Da quell'intervista sono trascorsi poco più di 6 anni, e ora dove hanno deciso di fare la nuova Aerostazione? Proprio dove non voleva l'allora Sindaco, in un'area che denominarla... "Cul de sac" è il minimo, si potrebbe denominare anche di peggio.
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Un progetto, quello ideato dall'Aeroporto Catullo, pesantemente condizionato dai militari che, tra l'altro, che non diminuisce l'inquinamento su Caselle e sulla città di Verona visto che è previsto che tutti i decolli siano verso Verona, con inquinamento acustico e aeriforme su quelle aree densamente abitate.
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Per diminuire questi impatti ambientali e sanitari su Caselle e su Verona, servirebbe una seconda pista, parallela all'attuale pista, alla distanza minima di sicurezza, per far si che i decolli degli aerei siano effettuati verso ovest... almeno ad arrivare all'80-85% ed è solo cosi che su Caselle e su Verona, ci potrebbe essere un abbattimento dell'impatto ambientale dello stesso valore.
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Qui sotto, pur sempre non utilizzando la "terza margherita" o la "margherita nord" che, come un "cul de sac" è incuneata nel paese di Caselle, è illustrata una possibile soluzione che permetterebbe lo sviluppo dell'Aeroporto, con la pista di decollo lontana da Caselle e che farebbe si che la quasi totalità dei decolli avvenga su aree... pochissimo abitate.



Solo con due piste, il Catullo può aumentare il numero dei voli e solo con i decolli verso ovest l'inquinamento si distribuira su altre aree, poco abitate e in piena zona agricola. E tutto questo senza utilizzare la "Margherita Nord" quella che, come un "CUL DE SAC" è posizionata... dentro l'abitato di Caselle...
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Progettare una Nuova Aerostazione, per il Catullo, in quel posto, con il voto favorevole del'attuale ViceSindaco, significa solo una cosa, che si sta progettando un AEROPORTO DA CUL (de sac).
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Secondo Voi, di queste problematiche e degli impatti ambientali creati da questi progetti da Cul (de Sac), dovrebbe occuparsene anche l'Assessore all'Ecologia e all'Ambiente del Comune di Sommacampagna?
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Se qualcuno sa dirmi o farmi leggere un qualsiasi Suo intervento in merito io sarei molto lieto di pubblicarlo. Punto.