mercoledì 20 agosto 2008

Ocho muertos en un accidente en Barajas

Ocho muertos en un accidente en Barajas.
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SE TRATA DEL VUELO AJK 5022 DE LA COMPAÑÍA SPANAIR.
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MADRID.- Al menos ocho víctimas se han contabilizado ya en el accidente que ha sufrido un avión de la compañía Spanair al despegar en la T-4 del aeropuerto de Barajas (Madrid). Viajaba con 160 pasajeros a bordo y cubría la ruta Madrid-Gran Canaria. La nave está ardiendo y ha producido una enorme columna de humo, por lo que se sospecha que podría haber más víctimas en su interior.
El avión, el vuelo AJK 5022, viajaba con 160 pasajeros a bordo y cubría la ruta Madrid-Gran Canaria.
Segun las primeras hipótesis, se habría incendiado uno de los motores izquierdos de la nave, lo que le impidió despegar y provocó que se saliese de pista y se incendiase.
En el momento del accidente todos los pasajeros permanecían en el interior. Fuentes del Samur informan de que hay 20 heridos.
Los servicios de la Comunidad de Madrid y 11 camiones de bomberos trabajan en estos momentos en la zona. Al menos 20 personas han conseguido salir ya de la nave, que se ha partido en dos.
Fuentes de Spanair han confirmado a elmundo.es que la dirección de la aerolínea ya está reunida, se ha activado un protocolo de emergencia y están tratando de esclarecer las identidades de los pasajeros.
El alcalde de Madrid, Alberto Ruiz-Gallardón, ha salido hacia el aeropuerto nada más conocer el suceso para seguir en persona todos los detalles de lo ocurrido.
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Questo è quello che è appena accaduto all'Aeroporto di Madrid, come riportato anche sull'ANSA:
INCIDENTE IN AEROPORTO DI MADRID, POSSIBILI VITTIME
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MADRID - Un aereo è atterrato fuori pista all'aeroporto di Madrid. Tra i 160 passeggeri potrebbero esserci sette morti. Ne danno notizia il sito del giornale El Mundo e l'emittente radio La Ser.L'aereo, della compagnia Spanair, era diretto a Gran Canaria ed è uscito di pista mentre decollava dal Terminal 4 dell'aeroporto di Barajas. Tra i 160 passeggeri potrebbero esserci due morti, secondo quanto afferma l'edizione on line di El Mundo.
L'Unità di Crisi della Farnesina si é immediatamente attivata, attraverso la rete diplomatico-consolare in Spagna, per verificare l'eventuale presenza di italiani a bordo dell'aereo uscito di pista mentre decollava dal Terminal 4 dell'aeroporto di Barajas, a Madrid. Lo fanno sapere fonti della Farnesina.
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Su TGCom è appena apparso questo articolo:
Tragedia in Spagna: aereo fuoripista Fonti ufficiali parlano di 20 morti
Incidente aereo a Madrid: 50 morti
Velivolo fuori pista durante il decollo
Uno spaventoso incidente ha avuto luogo nell'aeroporto madrileno di Barajas. Il velivolo, un jet della compagnia Spanair con 160 passeggeri a bordo, era in fase di decollo diretto alle Canarie quando è uscito di pista: nell'incidente, secondo il quotidiano spagnolo El Mundo, sono morte almeno 50 persone. Il velivolo, dopo lo schianto, ha preso fuoco, e dall'aeroporto si vede un'alta colonna di fumo levarsi dal luogo dell'impatto.
Sempre secondo quanto riportato da El Mundo, l'incidente è avvenuto in prossimità del terminal 4. L'aereo ha preso fuoco. Si tratta del volo 5022 della compagnia Spanair, su cui viaggiavano 160 passeggeri diretti alle Canarie. I feriti sarebbero 43. Non ci sono però ancora conferme ufficiali. All'origine dell'incidente vi sarebbe stato un incendio a uno dei motori di sinistra nella fase di decollo. L'Unità di Crisi della Farnesina si è immediatamente attivata, attraverso la rete diplomatica in Spagna, per verificare l'eventuale presenza di italiani a bordo.
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Altri articoli aggiornano le notizie su Internet, su quanto è appena accaduto all'Aeroporto di Madrid e pare che i morti siano oltre un centinaio.
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Vediamo che ne pensa il "mio" Sindaco... e sopratutto cosa ne pensa il C.I.S. di Villafranca nel voler realizzare un Hotel da 140 stanze e un Centro Commerciale da 70.000 mq in testa pista al Catullo di Verona... in piena area di rischio Aeroportuale, dove, in genere, cadono gli aerei.

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A Montichiari oltre il Cargo anche il Civile? Certo... e all'Aeroporto facciamo un Porto?

Un articolo pubblicato sull'Arena di ieri a titolo: «Un errore portare a Montichiari il Cargo» di Carlo Rigoni, con sottotitolo: «LOGISTICA. Il presidente dell’associazione veronese autotrasportatori e spedizionieri contesta la scelta logistica», mi permette di proporre una soluzione a favore dei nostri spedizionieri... trasferire tutte le attività dell'Aeroporto a Montichiari e destinare i 3 milioni di metri quadrati dell'attuale Aeroporto alla realizzazione di un "Porto per le Navi" e quindi per i trasporti marittimi.
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Che cosa si scrive nell'articolo? Questa è la sintesi.
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Grave errore portare il cargo sull’aeroporto di Montichiari scelto per il trasporto aereo delle merci e frutto di una certa politica depauperando le esigenze e le attese dell'economia veronese.
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Ricorda in primo luogo come Verona sia il crocevia dei due corridoi europei (il primo Berlino-Palermo e il cinque Lisbona-Kiev) e considerata una eccellente piattaforma logistica, unitamente a Novara e Trieste. per gli smistamenti dei traffici. Ne consegue che l’interporto al Quadrante Europa assume una funzione basilare al servizio della logistica che si esplica nelle tre modalità di spedizione: aerea, marittima e terrestre.
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Data per scontata la terza, Bresaola lamenta come proprio a Verona non si possa usufruire del trasporto aereo delle merci sebbene sia presente sul territorio la valida struttura. «La Società aeroportuale», sostiene Bresaola, «ha scelto di portare il cargo a Montichiari pur in presenza nel veronese dell’agroalimentare che richiede trasporti immediati e veloci. Per noi non è la stessa andare allo scalo bresciano che non offre i servizi, le opportunità e i collegamenti con il mondo come la Malpensa di Milano dove sono presenti tutte le principali compagnie aeree e dove partono i collegamenti europei e intercontinentali. Ciò come conseguenza della politica decisa dagli amministratori del Catullo nel privilegiare il movimento passeggeri che, presumibilmente, offre maggiori vantaggi economici a scapito del cargo merci e delle aziende operanti nel settore».
Per quanto riguarda la modalità marittima manca un terminal per i container. In proposito il presidente degli spedizionieri ricorda che con il raddoppio del canale di Suez, previsto nel 2010, l’ottanta per cento del traffico marittimo passa per il Mediterraneo.
«Avere un terminal per container e quindi la presenza di compagnie marittime», sottolinea Bresaola, «significa essere inseriti nel network mondiale con tutti i benefici di ricaduta. Verona potrebbe essere cosi considerata a pieno titolo dry port ossia porto secco.
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Che dire dopo un articolo del genere?
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Perchè invece di un Porto "secco" non facciamo un Porto "bagnato"?
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Verona ha bisogno di un Porto per i traffici marittimi da e per il Canale di Suez?
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Dall'Aeroporto di Villafranca al fiume Mincio di Valeggio ci sono solo 15 km e con un canale, scavato nella ghiaia (che qui rende come l'oro) si potrebbe collegare l'attuale Aeroporto Catullo... con il Fiume Mincio.
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Dato che l'acqua di falda si trova tra i 25 e i 30 metri di profondità, si potrebbero scavare tutti i 3.000.000 di metri quadrati dell'area dell'Aeroporto ricavando cosi 90 milioni di mc. di ghiaia con un utile netto... di circa un milardo di euro con cui realizzare il Porto "bagnato".
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Come vedete... "essere capace di scrivere cassate", ne sono bravo pure io.
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Portare al "Catullo" anche le merci, oltre i passeggeri... è una grande "cassata"...
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Ma se c'è da scrivere "cassate"... trasferiamo l'Aeroporto Catullo a Montichiari e, qui da noi, realizziamo il "Porto Catullo" per far nascere a Verona anche i trasporti marittimi.
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In questo modo, al mattino, invece di essere svegliato dal "rumore" degli aerei, verrò svegliato dalle "sirene" delle navi.