giovedì 8 maggio 2008

Aeroporto di Verona... un altro aereo in emergenza?

Era febbraio, tre mesi fa, quando su Aero Habitat veniva pubblicato questo Comunicato Stampa: Catullo, alcuni dati sul MD 82 della Belle Air con motore in fiamme. Di questo comunicato ne estraggo alcuni paragrafi:
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L’ANSV ha aperto la rituale inchiesta per “inconveniente grave” avvenuto intorno alle 16.30 del 20 febbraio 2008 sull’aeroporto di Verona Villafranca relativa al MD-80 (ZA-ARD) che durante l’avviamento dei motori ha registrato un principio di incendio al motore destro. E’ tutto finito bene e ANSV lo notificherà in una relazione conclusiva, ma quello che è indispensabile sapere è che dopo il pronto intervento dei Vigili del fuoco i 109 passeggeri sono stati fatti sbarcare normalmente, il volo per Tirana è stato ritardato in attesa di un altro aeromobile.
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E’ un aeromobile che con un eufemismo potremmo aggettivare come vetusto, forse arzillo, ma l’età di esercizio, com’è naturale e logico non contrasta, e quindi è in regola per l’autorità italiana ENAC. In fondo ha solo 26 anni di vita, che per un aeromobile non è ancora una età da pensionamento. Anche per i cieli e gli aeroporti italiani.
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Un mese dopo, e quindi due mesi fa, un altro Comunicato Stampa sempre di Aero Habitat, cosi si intitolava: Catullo, un BA 146 in emergenza.
Ieri 27 marzo l’ANSV ha divulgato on line che lo scorso 21 marzo un velivolo BAe 146 è atterrato in emergenza sulla pista del Verona – Catullo. In attesa di ulteriori informazioni sull’evento riportiamo integralmente il testo dell’ANSV: "L’Agenzia ha aperto un’inchiesta tecnica per inconveniente grave sull’evento occorso venerdì 21 marzo all’aeromobile BAe 146-300 marche I-ADJF, proveniente da Francoforte, atterrato in emergenza sullo scalo veneto, senza ulteriori conseguenze. Sulla base delle segnalazioni pervenute all’ANSV l’emergenza sarebbe stata provocata dal blocco dello stabilizzatore per presenza di ghiaccio. Le cause dell’evento sono in via di accertamento".
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Ieri sull'Arena di Verona... c'era questo articolo: AL CATULLO. Il pilota ha segnalato un guasto a uno dei quattro motori del C130 e chiesto di rientare dopo il decollo. Aereo militare resta in panne. Atterraggio d’emergenza.
È scattato l’allarme incendio ieri mattina al Catullo, quando il comandante di un aereo militare dopo pochi minuti dal decollo ha chiesto il permesso di poter atterrare di nuovo a Villafranca per un’avaria a uno dei quattro motori del C130.
L’aereo militare brasiliano era giunto lunedì sera a Verona dalla Gran Bretagna per uno scalo tecnico nel trasferimento verso il paese sudamericano. Stamane, poco prima delle 11, il velivolo è ripartito in direzione delle Canarie, dove era previsto un altro scalo tecnico, ma dopo una decina di minuti ha chiesto il permesso di fare ritorno a Verona segnalando un problema ad uno dei motori.
È scattato l’allarme e i vigili del fuoco si sono posizionati vicino alla pista per essere pronti a domare le fiamme. In caso di allarme c’è proprio una procedura da applicare che prevede che vengono allontanati tutti dalla pista e che i mezzi di soccorso siano tutti pronti a entrare in azione.
Il C130 è rimasto in pista, con relativo blocco dei decolli e partenze, per controlli per una cinquantina di minuti, prima di essere trasferito nell’area militare dello scalo scaligero. A bordo solo i nove membri dell’equipaggio.
I voli del Catullo sono stati così ritardati di quasi un’ora, poi verso mezzogiorno la situazione è tornata alla normalità. E c’è anche chi stando a terra ha capito quello che stava accadendo e non ha esitato a filmare il rientro del mezzo militare allo scalo. A.V.
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Spero che sia solo una casualità che... all'Aeroporto Catullo di Verona ci sia un'emergenza al mese. Dobbiamo ricordarlo... il Catullo di Verona condivide la pista con l'Aeroporto Militare di Verona Villafranca, dove appunto, atterrano anche aerei militari... che per definizione sono destinati ad... usi militari.
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Domanda: Cosa trasportano gli aerei militari che decollano sopra le nostre teste?
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Ma al Catullo... atterrano e decollano anche aerei destinati ai Civili, che hanno superato il quarto di secolo di età, vedi l'incidente del 20 febbraio 2008. Quanto è sicuro un aereo di 26 anni? Ma sopratutto quanto inquina un aereo di quell'età?
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Ultima domanda: Perchè le attività aero-militari di Villafranca non si trasferiscono sull'Aeroporto Militare di Ghedi-BS che può anche usufruire di quello di Montichiari-BS, che sarebbe destinato a diventare un aeroporto solo per le merci?
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Da non dimenticare poi, quanto aveva scritto ancora in Gennaio, sempre Aero Habitat: Catullo, allarme impatto volatili.
Nell’elenco degli scali italiani l’indice del Catullo di Verona è contrassegnato in rosso. Con 5.1 eventi ogni 10.000 movimenti ha, infatti, superato la soglia di allarme. Nel 2006 ha registrato 21 eventi di impatto volatili su 40.746 movimenti (somma degli atterraggi + decolli). Ha l’indice in rosso ed è in compagnia di altri nove scali della Penisola.
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Significativo in merito a quanto accaduto, è da riportare un Comunicato Stampa sempre di Aero Habitat: Catullo, C – 130 rientra in emergenza.
Lo scorso 6 maggio un aereo militare brasiliano da trasporto, un C–130, dopo essere decollato dallo scalo di Sommacampagna (o si deve parlare dello scalo di Villafranca?) è rientrato all’atterraggio per un’emergenza ad un motore. Il pilota – riportano notizie stampa – avrebbe un malfunzionamento (avaria? piantata motore? incendio? impatto volatili? o altro ?) ad uno dei quattro motori che equipaggiano il velivolo C – 130. Lo scalo ha predisposto l’attivazione delle misure d’emergenza – come regolarmente avviene – e l’equipaggio avrebbe toccato terra senza alcuna ulteriore conseguenza per persone e aeromobile.
Il volo militare brasiliano – atterrato il 5 maggio per uno scalo tecnico e proveniente dalla Gran Bretagna era ripartito verso le 11 del 6 maggio per le Canarie, dove avrebbe fatto un secondo scalo tecnico per rifornirsi di carburante con destinazione finale Brasile. Dopo l’emergenza, il C – 130 era stato trasferito nella zona militare dell’aeroporto.
Preso atto che le procedure d’allarme e soccorso dello scalo hanno operato correttamente, sarebbe corretto sapere quale avaria ha avuto il C – 130? Qualcuno, prima poi informerà l’opinione pubblica su questo ordinario evento incidentale? Ordinario perché l’avaria ad un motore nella fase del decollo è una procedure statisticamente ricorrente, ben conosciuta dai piloti che si esercitano periodicamente per fronteggiarla adeguatamente.
Ma non è altrettanto semplice e trasparente l’esito dell’inchiesta che gli organismi tecnici investigativi hanno predisposto: chi e quando comunicherà la causa e/o le concause che hanno determinato questa avaria, malfunzionamento ed emergenza?
E’ riconducibile all’aeromobile ed all’equipaggio o rimanda al contesto organizzativo –operativo dello scalo? Questo “incidente” fa statistica o, essendo militare e per giunta straniero, non rientrerà nella casistica risk assessment dell’aeroporto e neppure in quella italiana del settore aviation?