giovedì 29 maggio 2008

Aeroporto: "la V.I.A. manca"... e questo non è una stupidaggine

Al messaggio: Concessione 40ennale al Catullo... manca il Comunicato Stampa che avevo pubblicato qualche giorno fa... è stato scritto un commento, che qui sotto ricopio:
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ermide ha detto...
La valutazione di impatto ambientale é una azione che si fa prima della costruzione di una infrastruttura per valutarne i contraccolpi sull'ambiente naturale ed antropico una volta costruita la struttura e se vale la pena procedere con la costrizione, confrontati questi contraccolpi con i benefici, sociali ambientali ed economici attesi.
L'aeroporto é stato costruito nel 1943. Mi sembra una mancanza di significato dire che all'aeroporto manca la V.I.A. non essendo questa infrastruttura ancora da costruire. Forse manca qualche altro adempimento o qualche altra valutazione, ma scrivere che all'aeroporto manca la V.I.A. mi sembra una stupidaggine.
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Questo commento mi permette di evidenziare un dettaglio, le opere per la Difesa Nazionale (cioè le opere per i militari) non sono soggette alla V.I.A. Mentre tutto quello che è stato realizzato dopo il 1989... per le opere "civili e/o Commerciali" per l'Aeroporto Catullo di Verona, queste sono soggette alla Valutazione di Impatto Ambientale... e quindi se queste opere non sono state sottoposte a questa procedura... "la V.I.A. è mancante".
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A questo punto credo debba essere, integralmente, trascritta la lettera della Direzione Generale per la Salvaguardia Ambientale del Ministero dell'Ambiente spedita il 12 febbraio 2008 e che ho ricevuto qualche giorno dopo.
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Alla Società Aeroportuale Valerio Catullo
All’E.N.A.C.
Al Ministero dei Trasporti
Al Ministero delle Infrastrutture
Al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
Alla Regione Veneto Dipartimento per l’Ecologia e tutela dell’Ambiente
Al Comune di Verona Ufficio Ambiente
e p.c. Al Comitato antirumore di Sommacampagna e Villafranca
e p.c. Al Sig. Sandrini
Oggetto:
Assoggettamento alla procedura di VIA dell’Aeroporto di Verona: Valerio Catullo.
Con note pervenute da parte di Comitati Cittadini, di singoli cittadini nonché da parte del Comune di Verona è stato segnalato che la Società Aeroporto Valerio Catullo di Verona ha già eseguito importanti opere aeroportuali quali il nuovo terminal partenze e ha in programma lo stanziamento di ingenti importi finanziari per appaltare nuove opere civili ed impiantistiche. In particolare nelle note si fa riferimento al completamento del terminal partenze e all’ampliamento del piazzale aeromobili per far fronte all’incremento dei voli e dei passeggeri.
Risulta infatti, che l’aeroporto costituisce, per traffico, il secondo scalo charter d’Italia, con più di 40 Milioni di passeggeri nell’anno 2007.
(nota personale: 40 milioni è un errore, sono meno di 4… i milioni di passeggeri)
Con riferimento alle segnalazioni pervenute e alle richieste di conoscere se le nuove opere siano da assoggettare alla procedura di VIA, in quanto le stesse non risulta essere mai state sottoposte alla preventiva valutazione di impatto ambientale e quali siano le norme ambientali che devono essere applicate nel caso di aumento di traffico aereo e realizzazione di nuove opere aeroportuali, la scrivente fa presente quanto segue.
Si evidenzia che la pronuncia di compatibilità ambientale è presentata su base volontaria del proponente l’opera ogni volta che ne ricorrano i termini previsti dalle vigenti normative. Questo Ministero, peraltro, non ha mai ricevuto alcuna richiesta in tal senso, tantomeno ha ricevuto quesiti relativamente alla assoggettabilità o meno alla procedura di VIA delle opere che si intendevano realizzare, ne da parte della Società Aeroportuale, né dall’ENAC, quale ente preposto ai controlli e alla approvazione dei piani aeroportuali.
Per quanto riguarda la normativa di riferimento si precisa che, sia il DPCM n. 377/88 e successive modifiche, che la attuale normativa rappresentata dal D.Lgs. 152,
la cui modifica entrerà in vigore il 13 Febbraio 2008, prevedono che siano assoggettati alla procedura di VIA gli aeroporti; tale obbligo deriva non di meno dalla applicazione Direttive Europee n. 337/85 e 97/11. La differenza tra l’attuale disciplina del D.lgs. 152 ed il correttivo del medesimo consiste nella diversa soglia che definisce il limite tra la competenza della procedura di VIA Statale e quella Regionale; tale soglia viene riportata nella nuova normativa alla lunghezza delle piste di volo pari o superiore a 1,5 km in luogo dei 2,100 km dell’attuale D.Lgs. 152. Pertanto, tutti gli aeroporti con piste superiori ad un km e mezzo sono da assoggettarsi alla VIA nazionale e quelli inferiore a tale soglia alla VIA Regionale. Altresì sono da assoggettarsi a VIA nazionale, previa verifica, le modifiche degli aeroporti, qualora dette modifiche risultino sostanziali sia in termini strutturali che di operatività dell’infrastruttura.
Si fa inoltre, presente che sono da assoggettare alla procedura di VIA anche quelle strutture aeroportuali che non siano mai state sottoposte alla VIA
e che, anche in assenza di modifiche di opere civili, generino impatti legati all’aumento dei voli. Infatti, l’eventuale degrado della qualità ambientale è riconducibile all’inquinamento prodotto dalle sorgenti in movimento, siano esse aerei che veicoli su gomma,
nonché dalla gestione dei servizi connessi all’esercizio e alla operatività della struttura.
In conclusione e con riferimento alle richieste ed alle segnalazioni pervenute, si ritiene, sulla base di quanto osservato,
che la struttura aeroportuale in questione deve essere soggetta alla procedura di VIA Nazionale.
Conseguentemente, alla Società Aeroportuale e all’ENAC si richiede di provvedere ad inviare alla scrivente la documentazione e la cartografia utile per valutare quali siano le nuove opere eseguite e quali siano quelle ancora da eseguire accompagnando con una relazione che renda conto del numero dei passeggeri e dei voli eserciti almeno negli ultimi 5 anni, si invita, altresì la stessa società a comunicare con quali tempi potrà essere inviata la necessaria richiesta di valutazione di impatto ambientale dell’Aeroporto. A tal fine si richiama l’attenzione sulla necessità che lo studio di impatto ambientale contenga anche le informazioni relative a tutte le opere connesse necessarie alla operatività dell’aeroporto, con riferimento ad esempio,
alle nuove infrastrutture viarie, ferroviarie o agli adeguamenti delle stesse, realizzazione di metropolitane, ecc.
Tanto si comunica e si resta in attesa di un sollecito riscontro a disposizione per quanto si renderà necessario.
Il Direttore Generale: Ing. Bruno Agricola.
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Per quello che dice la Legge e per quello che scrive l'Ing. Agricola... l'Aeroporto Catullo doveva essere sottoposto alla Valutazione di Impatto Ambientale... come tanti altri Aeroporti d'Italia che l'hanno chiesta e quasi sempre... anche ottenuta.
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In merito alla "V.I.A. degli Aeroporti" e degli Interporti, visto che la V.I.A. manca anche al Quadrante Europa, vorrei ricordare quanto avevo scritto al mio Sindaco, in data 22 luglio 2007, in questo messaggio: Decreti V.I.A. la Compatibilità Ambientale e le Responsabilità Sanitarie inerenti
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E ricordo anche quanto ho poi scritto il 22 Novembre 2007 con questo messaggio: Obbligo del V.I.A per l'Aeroporto dove evidenziavo la Sentenza C-435/1997 della Corte Europea, sull'obbligo della VIA anche per gli aeroporti militari aperti al traffico civile.
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E dato che se "manca la V.I.A." quanto realizzato dall'Aeroporto Catullo, dopo l'entrata in vigore della Legge sulla V.I.A., potrebbe configurarsi come un Reato Ambientale, ho anche presentato: L'Esposto-denuncia-querela presentato alla Procura della Repubblica.
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Prima di realizzare tutto quello che hanno costruito all'Aeroporto Catullo... dopo l'entrata in vigore della Legge n° 349 del 8 Luglio 1986 (legge sulla V.I.A.). tutto quanto... da allora costruito, doveva essere sottoposto alla Valutazione di Impatto Ambientale.
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Vorrei ricordare che la Legge sulla V.I.A. esiste da 22 anni... e concludo ricopiando un brano del commento ricevuto:
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La valutazione di impatto ambientale é una azione che si fa prima della costruzione di una infrastruttura per valutarne i contraccolpi sull'ambiente naturale ed antropico una volta costruita la struttura e se vale la pena procedere con la costrizione, confrontati questi contraccolpi con i benefici, sociali ambientali ed economici attesi.
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Dimenticavo di ricopiare un brano dell'art. 29 del D.Lgs. 4-2008: "I provvedimenti di autorizzazione o approvazione adottati senza la previa valutazione di impatto ambientale, ove prescritta, sono annullabili per violazione di legge".

Nuovo Casello sulla A22? SI e SI... ma solo per il Quadrante Europa

Nei giorni scorsi, su questo blog, ho pubblicato vari messaggi in merito alla... manifesta volontà dell'Autobrennero di voler realizzare un nuovo Casello sulla A22... a servizio per l'Aeroporto di Verona.
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I messaggi pubblicati sono questi:
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Non credo di aver usato mezzi termini, nel definire il progetto per il nuovo Casello sulla A22... UNA PORCATA. E ad oggi quel mio parere non è stato modificato. Porcata era e Porcata è rimasta l'idea di realizzare un nuovo casello per il Catullo sulla A22.
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Se deve essere realizzato un nuovo Casello Autostradale, questo deve essere realizzato PER il Quadrante Europa... e NON PER l'Aeroporto. Quello che serve veramente è un nuovo Casello con un accesso diretto e contemporaneo alle due Autostrade: A4 e A22.
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Un UNICO Casello Autostradale da realizzare all'incrocio tra le due autostrade, che possa togliere ed eliminare la maggior parte del traffico "da e per" il Quadrante Europa che ora intasa la Tangenziale Ovest di Verona e un tratto di 5 km della Brennero, quello dall'incrocio autostradale all'uscita di Verona-Nord.
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Con un nuovo Casello, come ipotizzato nella foto, si diminuirebbe di quattro volte l'inquinamento da traffico stradale e autostradale che impatta su Caselle e non servirebbe nemmeno costruire la 3^ corsia sulla Brennero nel tratto incrocio Verona-Nord. Ma per dimostrare questo ci vogliono degli esempi che evidenziano i flussi di traffico generati dal Quadrante Europa. Proviamo ad evidenziarli analizzando il percorso di un Autocarro proveniente da 4 punti diversi: da Milano, da Modena, da Venezia e dal Brennero.
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Provenienza da Milano:
Un autocarro proveniente da Ovest, transita una prima volta a Sud di Caselle (sulla A4) poi transita una seconda volta ed Est (sulla A22) per uscire a Verona-Nord per poi ripassare una terza volta sulla Tangenziale Ovest per poi finalmente entrare nelle aree del Quadrante Europa.
Provenienza da Modena:
Un autocarro proveniente da Sud, transita una prima volta ed Est di Caselle (sulla A22) per uscire a Verona-Nord per poi ripassare una seconda volta sulla Tangenziale Ovest per accedere al Quadrante Europa.
Provenienza da Venezia:
Un autocarro proveniente da Est, transita una prima volta ed Est di Caselle (sulla A22) per uscire a Verona-Nord per poi ripassare una seconda volta sulla Tangenziale Ovest per entrare nel Quadrante Europa.
Provenienza dal Brennero:
Un autocarro proveniente da Nord, esce dalla A22 a Verona-Nord per poi utilizzare la Tangenziale Ovest per entrare nel Quadrante Europa.
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Il traffico generato dal Quadrante Europa, (illustrato in questo schema) crea otto transiti in prossimità dell'abitato di Caselle. Con un nuovo Casello, vedi foto, posto all'incrocio delle due autostrade ci sarebbero solo due transiti che impatterebbero con il centro abitato, una volta sola provenendo da Milano e una sola volta provenendo dal Brennero. Un rapporto di 8 a 2, con una diminuzione dell'inquinamento da traffico pari a 4 volte (in meno) rispetto alla situazione attuale.
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Con un casello Autostradale, come qui ipotizzato, non servirebbe nemmeno ampliare la Brennero con la terza corsia nel tratto tra l'incrocio delle due Autostrade con il Casello di Verona Nord... Un tratto austradale che potrebbe avrere una diminuzione di traffico almeno della metà rispetto ai valori attuali e quindi che serve creare la terza corsia se il traffico diminuisce.
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Anche la Tangenziale Ovest verrebbe sgravata del traffico in quanto non più interessata dal flusso dei veicoli che dal Quadrante Europa accedono e recedono dalla due autostrade.
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E cosi difficile comprendere questo concetto, come questo è stato illustrato nella proposta ideata e spero ben rappresentato nell'immagine allegata?
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Serve ancora realizzare la Großa Porkatha o con la metà dei soldi previsti, i 45 milioni di euro, si realizza un nuovo casello che, questo si risolverebbe tanti problemi.
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A quanto pare queste idee innovative... nascono tutte dentro l'aeroporto... che ricordo è quella società di gestione che mai si è preoccupata di chiedere "preventivamente" la Valutazione di Impatto Ambientale... (di cui è mancante) di quello che sta realizzando all'Aeroporto Catullo di Verona.
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Come mettere un Volpe a... guardia del Pollaio?
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Chi dovrebbe diminuire l'impatto ambientale su Caselle è quello stesso ente che mai l'ha fatto. E... a questo ente (la Società Catullo s.p.a.) gli si permette di progettare ancora... quando fino adesso... questa società... non si è mai preoccupata dell'inquinamento che creava sull'abitato di Caselle?