giovedì 19 giugno 2008

Catullo e rumore aereo, scenario di mitigazione dubbio

Io, lo ripeto, non sono un esperto di aeronautica, anche se riesco a distinguere un aereo dall'altro e anche se, da ragazzino, come tutti, quando gli F-84 e gli F-104 cadevano, spesso in "testa pista"... andavamo a raccogliere i pezzi più piccoli... come trofei infantili.
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Ma quando vedo decollare un aereo posso capire, dal rumore che questo fa, se l'aereo è pieno e/o è mezzo vuoto. E, se qualche volta le condizioni del vento lo permettono e se ho tempo, vado a vedere gli atterraggi sopra la Corte Palazzina, che da questo lato... avvengono quando il vento viene da ovest ed... è forte.
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Questo succede a Sud di casa mia. Ma per evidenziare un altro aspetto, quello che succede a nord di dove abito, ieri per esempio, un C-130, come quasi tutti gli aerei militari, prima di atterrare all'Aeroporto, prima sorvolano la pista, poi effettuano una virata a sinistra, volando a bassa quota su Lugagnano (e/o tra Lugagnano e Caselle) e solo dopo atterrano.
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Quindi, già adesso vi sono delle procedure, in questo caso di atterraggio, usate dai militari, che percorrono una delle traiettorie che io ho indicato con colore violetto sulla immagine qui riprodotta.
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Io... dei dubbi sulla validità delle nuove rotte che, secondo l'Aeroporto, sarebbero antirumore, le ho già espresse in questi miei messaggi:
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Quindi leggere oggi... quanto pubblicato su Aero Habitat, sia nel vecchio sito: "Catullo e rumore aereo, scenario dubbio", che su quello nuovo che stanno approntando, in cui vi è una sezione dedicata agli aeroporti e tra questi anche quello di Verona, che riporta lo stesso testo ma con questo titolo: Catullo e rumore aereo, scenario di mitigazione dubbio, se avevo dubbi, ora questi sono ulteriormente cresciuti.
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L'articolo pubblicato su Aero Habitat è questo:
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Catullo e rumore aereo, scenario di mitigazione dubbio.
Al Catullo i sindaci del circondario festeggiano le “nuove regole di decollo” dalla pista 04 (ovvero i decolli verso Verona) e la società aeroportuale - in un comunicato stampa – annuncia “ridotto l’impatto acustico sui cittadini”.
Sarà vero?
Tutti se lo augurano e lo sperano.
Sono troppi anni che i residenti sperano in una svolta e la legge italiana si attende la zonizzazione acustica del territorio e i piani di risanamento delle abitazioni con le misure di tutela dei cittadini che vi abitano.
Il comunicato stampa tuttavia non entra nel merito dei cittadini stimati in zona A, zona B e zona C, tra il prima ed il dopo del provvedimento.
Non descrive neppure a quale volume di traffico e di tipologia di aerei debbano essere riferiti tali entusiastici riscontri di riduzione del rumore aereo.
Ma in un comunicato stampa – si sa - non si può entrare troppo nel merito tecnico.
Poteva essere fatto nel corso della conferenza stampa del 17 giugno, ma non è stranamente avvenuto.
I cittadini dovrebbero avere dati certi e sicuramente gli amministratori dei tre comuni interessati lo faranno successivamente.
Aerohabitat tuttavia trova assolutamente strano l’annuncio della riduzione del rumore aereo atteso con le nuove “regole” di decollo quando non si sia stato innanzi tutto predisposto un periodo di “sperimentazione” e verifica oggettiva di tali riscontri.
A Linate un nuovo scenario di decollo che avrebbe comportato una taglio – anche di 5 decibel di Lva – è stato smentito dai fatti e dalle centraline adeguatamente posizionate.
La sperimentazione è fallita, i cittadini non hanno registrato mitigazione e – dopo cortei, iniziative varie e proteste – hanno ottenuto il ritiro delle “nuove regole di decollo”.
Come si sono attrezzati al Catullo?
Quante centraline sono disponibili per verificare i dati reali?
E’ stato disposto un periodo di sperimentazione?
Sono state previste centraline su Verona?
In attesa di analizzare e commentare adeguatamente la modelizzazione matematica INM – perciò capire la congruità della elaborazione, la correttezza dei parametri meteo, aeronautici di input - è importante conoscere quali siano state le modalità di taratura del modello e il tecnico acustico autorizzato che a firmato il lavoro.
Chi ha validato il lavoro di stima della riduzione acustica?
Senza un’adeguata taratura del modello il rischio flop potrebbe risultare elevato.
Al momento Aerohabitat può registrare una significativa discrepanza tra il comunicato stampa del Catullo, il grafico presentato da
www.vivicaselle.eu e le procedure che i piloti devono realmente seguire (informativa AIP Italia).
“La modifica delle rotte di decollo prevede – sostiene il comunicato stampa - in particolare un cambiamento nell’attuale procedura di salita in direzione di Verona: i piloti sono tenuti oggi ad effettuare l’inizio della virata con largo anticipo rispetto al passato.
Se in precedenza l’obbligo di virata doveva avvenire entro 2,5 km dal VOR (Vhf Omnidirectional Range) del Catullo, che si trova sulla testata nord della pista, adesso – con l’inserimento delle procedure antirumore – è imposto l’obbligo di una manovra più stretta, virata (fine pista) sul VOR una volta raggiunti i 200 metri di altezza.
Ebbene in realtà AIP Italia sostiene: “la procedura di salita INIZIALE RWY 04 dopo il decollo procedere prua pista ed attraversando 850FT (comunque non oltre 1.5 NM VIL TACAN) virare a destra per inserirsi nella SID assegnata” a cosa rimanda?
Cosa significa?
Che un velivolo in decollo non inizierà a virare su un punto fisso – come prevedono le norme degli organismi internazionali per mitigare il territorio – ma in funzione delle condizione meteo (vento e temperatura soprattutto), del peso del velivolo, e si profila una dispersione dei tracciati radar che non potranno essere addebitati e sanzionati ai piloti per il mancato rispetto procedurale.
E comunque potrà arrivare anche a 1.5 miglia nordest dalla pista, quindi inizierà a virare anche a 2.5 kilometri.
Il flop appare un rischio possibile, il grafico proposto da www.vivicaselle.eu indica solo idealmente dei tracciati di sorvolo nominali del tutto ipotetici.
Lo scenario di mitigazione del Catullo appare davvero arduo.
19 giugno 2008
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Come commentare un articolo... cosi autorevole? Sarò breve.
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Da mesi insisto che "qualcuno" sta... prendendo per il "lato B" i cittadini di Caselle.
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E tra questi "qualcuno", il Comune di Sommacampagna, la C.I.S. S.p.a. e anche l'Aeroporto Catullo di Verona, che pur, quest'ultimo, annunciando incrementi dei voli a due cifre, +14% nel 2006, +17% nel 2007 e già +7% nei primi sei mesi di quest'anno, il "Catullo", vuol far credere che modificando "UNA" procedura di decollo, tutto il problema ambientale di un aeroporto... sia risolto.
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Ovviamente concludo che tutto questo aumento di voli e di impatti ambientali, è accaduto, senza la Valutazione di Impatto AMBIENTALE (V.I.A.) e quindi... quando l'Aeroporto "dice" che loro rispettano l'ambiente... qualche dubbio lo posso esprimere?
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Ma di questo argomento ne ho già parlato e in merito a questo... ho anche presentato un Esposto-Denucia-Querela alla Procura della Repubblica.
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Tutto quello che all'Aeroporto, hanno fin qui svolto... in ogni caso, dovranno gettarlo nei cestini dei rifiuti, in quanto appena verrà pubblicato sul B.U.R. del Veneto la
Deliberazione del Direttore Generale dell'ARPAV che prevede che l'Aeroporto deve essere sottoposto ad una "nuova V.I.A."... la Valutazione di Impatto ACUSTICO il tutto... dovrà essere completamente rifatto.
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Ringrazio pertanto l'autorevole intervento di Aero Habitat, che dimostra che i miei dubbi... forse... non sono proprio del tutto infondati e che quindi quanto pomposamente annunciato in Conferenza Stampa: APPROVATE LE NUOVE PROCEDURE ANTIRUMORE DEL CATULLO, forse, quasi tutto quello che hanno detto... è taroccato e/o sicuramente quello che hanno presentato NON SONO LE PROCEDURE ANTIRUMORE... ma solo una possibile modifica di procedura di decollo... nulla di più.
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Il grave di tutto questo è un altro aspetto... perchè tutte "ste cose taroccate"... verranno inserite nel PAT... il Piano di Assetto del Territorio che il Comune di Sommacampagna sta terminando e che tra poco verrà (forse) presentato alla popolazione di Caselle.
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Tra C.I.S. e Aeroporto... che siano sono solo coincidenze?

Questa mattina, durante la prima passeggiata con Nello, (il mio cane) come sempre, è decollato uno degli aerei dell'aeroporto. L'ho osservato bene e ho visto che è... decollato con la nuova procedura.
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Anzi, l'aereo, appena raggiunto la quota utile, ha iniziato la virata "verso destra"... ancora prima di raggiungere la fine pista e mi è venuto uno strano pensiero: "con questa virata l'Aereo non sorvola più il Verona Airport Hotel e il nuovo Centro Commerciale: Città del Cibo e del Vino", che vogliono costruire in testa pista e in asse con la linea di decollo degli aerei.
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Per dovere di cronaca, in ogni caso, ricordo che gli aerei, quando, per le avverse condizioni meteorologiche... "devono" atterrare sulla "Pista 22"... (atterrano come è evidenziato nella foto), "sfiorando i tetti della Corte Palazzina"... dove vogliono realizzare l'Hotel da 140 stanze e il Centro Commerciale da 70.000 mq.
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Allora mi è venuto un pensiero... che credo sia doveroso esternare: vuoi vedere che anche in queste nuove procedure dell'aeroporto... c'è lo "zampino del C.I.S."
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Che serve annunciare una nuova procedura di decollo, quando tra qualche giorno tutto quello che hanno predisposto deve essere completamente rivisto e totalmente rifatto per adeguare il tutto alla Valutazione di Impatto Acustico, come deliberata dall'ARPAV il 29 gennaio 2008?
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Prima di procedere per quanto presentato in Conferenza Stampa l'altro ieri, evidenzio che per l'Aeroporto di Orio al Serio tutto questo è già in funzione dal 2004, (con 2,5 milioni di opere di mitigazione ambientale stanziate e in corso di realizzazione) e per l’Aeroporto di Bologna, già dal 2001, è attivo un Sistema di Monitoraggio del Rumore Aeroportuale tra i più moderni ed efficienti a livello internazionale e uno dei pochi sistemi collaudati dal Ministero dell’Ambiente.
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Quindi alla luce di quanto è accaduto in questi ultimi anni, mesi e giorni, e viste le nuove procedure di decollo degli aerei, credo che oggi posso pormi una domanda: "Tra C.I.S. e Aeroporto... che siano sono solo coincidenze?". Ma se non sono coincidenze, perchè non vengono resi noti eventuali accordi di concertazione tra Aeroporto e la C.I.S.?
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Per meglio cercare di rispondere a questa domanda, torno indietro e, parto dal 16.2.2001. All'inizio di quell'anno, vengo delegato dal Sindaco di Sommacampagna a rappresentarlo in Commissione Ambientale Aeroportuale... "vai a smuovere un pò le acque, perchè questi qui, altrimenti non si muoveranno mai". Ma nonostante i miei tentativi, da subito inziati, ci volle quasi un anno prima che la C.A.A. si riunisse per la prima volta.
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31 Gennaio 2002. Dopo quasi un anno, in questo giorno si riunisce la C.A.A. che delibera: "prima di studiare le procedure di volo, per proporre eventuali modifiche è necessario disporre dei dati sul rumore aeroportuale è dunque necessario che si predisponga prima uno studio di fattibilità e poi un impianto di monitoraggio dislocato sul territorio".
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Tra gennaio e marzo 2002, scrivo altre lettere che sono evidenziate in questo messaggio: 27 Febbraio 2002 - Lettera per A.N.C.A.I. ma da una di queste: "Problema Aeroporto", merita il dover estrarne la conclusione: "Impressione finale? L'Aeroporto civile sta facendo i suoi interessi (tutti) a scapito del Comune di Sommacampagna e di quello che ha subito la popolazione in questi anni. Che linea politica devo tenere in Commissione Ambientale Aeroportuale?".
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Una prima riposta "politica" la ottengo indirettamente, dopo aver letto l'articolo pubblicato sull'ADIGE il 6 aprile 2002 contenente l'intervista all'allora Presidente dell'Aeroporto e all'allora Sindaco di Sommacampagna. Dove tutti e due si auspicavano che la nuova aerostazione fosse ubicata a "centro pista". L'allora Sindaco di Sommacampagna (nato e residente a Caselle) che in merito a "creare la futura aerostazione in un'area schiacciata dall'abitato di Caselle, dal Quadrante Europa e l'Autostrada", (come vogliono realizzare oggi) cosi dichiarava: "E' un flop annunciato. Tra qualche anno ci troveremmo nella stessa situazione di ora, senza prospettive di sviluppo per lo scalo. Intervenga la Provincia: è un problema di tutti".
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Il 19 aprile, come Rappresentante della C.C.A. scrivevo una lettera al Direttore dell'Adige, commentando l'articolo pubblicato. Detta mia lettera cosi si concludeva: Perchè la società di gestione dell'Aeroporto Catullo, in collaborazione con il comune di Sommacampagna, non fa realizzare il "progetto perfetto" per la nuova aerostazione e assieme alla Provincia e alla Regione non tentano di vincere la battaglia per smilitarizzare completamente l'Aeroporto di Villafranca? Che interessi ci sono sotto? Dov'è il Comune di Verona? Dov'è la Provincia? Dov'è la Regione? Dove sono i nostri Onorevoli Deputati e Senatori? Perchè i militari non vogliono andarsene, pur non avendo più nessun aereo dislocato e operante a Villafranca? Si stanno spendendo 200 milioni di Euro (più di 360 miliardi delle vecchie lire) per costruire un "nuovo aeroporto" in un posto peggiore dell'esistente e senza nuove aree di sviluppo e si lascia il comune di Sommacampagna, a combattere da solo, questa battaglia? Credo siano domande importanti, che meritano delle risposte.
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Una settimana dopo la pubblicazione di questo articolo sul settimanale l'ADIGE, la Giunta Comunale di Sommacampagna... chiedeva al sindaco Mengalli... di revocare il mandato che mi aveva assegnato a rappresentarlo in... Commissione Ambientale Aeroportuale.
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Dimissioni che ovviamente non avevo intenzione di presentare, in quanto io non ero mai stato eletto, ma solo delegato su nomina del Sindaco. Con un mandato ben chiaro, salvaguardia assoluta della popolazione di Caselle dagli inquinamenti dell'Aeroporto. Il Sindaco avrebbe dovuto ritirarmi la delega... ma in quel caso avrebbe dovuto motivarla.
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Gli ho evitato questa incombenza ... presentando le mie dimissioni... ovviamente evidenziando che: "A seguito della Sua comunicazione verbale, con la quale la Giunta Comunale le chiedeva la revoca del mandato da Lei conferitomi in seno alla Commissione Ambientale Aeroportuale, con le presente, sono a presentarle le mie dimissioni. Le presento con effetto immediato, in modo che Lei sia libero di procedere come meglio crede a sostegno degli interessi della nostra Comunità, che Lei rappresenta, ricordandole in particolare, i problemi ambientali e di vivibilità che affliggono gli abitanti residenti a Caselle".
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Il giorno dopo le mie (non spontanee, ma richieste) dimissioni... il Sindaco provvedeva alla nomina di un nuovo componente nella Commissione Ambientale Aeroportuale e mi salutava con queste parole: "Con l'occasione sento il dovere di ringraziarla per l'onesta intellettuale sottesa alle motivazioni da Ella addotte a sostegno delle dimissioni, nonchè per la passione profusa nell'espletamento dell'incarico conferitoLe". Non c'erano motivazioni... mi era stato chiesto di dimettermi... E lo facevo perchè non volevo creare problemi all'Amministrazione Comunale ed in particolare in Giunta e/o al Sindaco che prima mi aveva dato fiducia e poi me l'aveva tolta... Tutto qui.
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Ma che centra la C.I.S. s.p.a di Villafranca con tutto questo e con le nuove procedure di decollo degli aerei? Provo a spiegarmi, perchè forse con queste "modifiche" si vogliono costruire in aree soggette a Piano di Rischio Aeroportuale.
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Secondo il Sindaco di Sommacampagna la nuova Aerostazione va realizzata a "centro pista" e non a "fine pista". Ma nel dicembre 2003, da parte della C.I.S. s.p.a. contemporaneamente vengono costituite due nuove società: "Le Corti" srl e la "Nuova Corte Palazzina" s.r.l. che hanno come obietto l'acquisto di terreni... "a fine pista"
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Nel 2003, il C.I.S. tramite la nuova ditta: "Le Corti" srl, con un mutuo di 10.000.000 di euro acquista 142.000 mq di terreno, (a 70,42 euro al mq) un terreno che è praticamente inedificabile in quanto dal "ancora ad oggi vigente P.R.G." è destinato a: Zona F3 - sportivo ricreativa.
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Nel 2003, il C.I.S. tramite la nuova ditta: "Nuova Corte Palazzina" srl, acquista un terreno di 19.000 mq, su cui sono presenti i ruderi di una vecchia corte agricola, per circa 20.000 mc, e il tutto viene cosi valutato: "a valore di mercato assett immobiliare: 4.700.000 euro", circa 247.36 euro al metro quadrato.
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Nel 2004 il C.I.S. investe quasi 15 milioni di euro per acquistare dei terreni posti in una delle zone più degradate del territorio comunale, tra due autostrade e in testa pista dell'Aeroporto con gli aerei che atterrano e decollano sopra i tetti.
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Per maggiore chiarezza ricordo che la C.I.S. s.p.a. è una società controllata da A.I.V. - Associazione Imprenditori di Villafranca a cui fanno riferimento anche altre società tra cui A.I.V. Formazione, di cui il Presidente: Marino Rama, nel 2004 diventa Assessore al Bilancio del Comune di Sommacampagna.
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Sulle aree della ditta "Le Corti" srl viene presentato il progetto per realizzare un centro commerciale da 70.000 mq denominato "Città del Vino e del Cibo" e sul terreno della "Nuova Corte Palazzina" srl, viene presentato il progetto per realizzare il "Verona Airport Hotel" da 140 stanze.
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Acquistare dei terreni praticamente inedificabili a cifre astronomiche, senza avere ancora ottenuto la variante al Piano Regolatore vigente... a me sembra una operazione azzardata, molto azzardata, sopratutto se tutto questo viene acquistato e progettato in piena area sottoposta a Piano di Rischio Aeroportuale.
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Ma le strane coincidenze non finiscono qui. La C.I.S. S.p.A. è una Holding a cui, oltre a fare capo le due ditte sopra citate, a questa appartiene anche la ditta: INFRACIS che possiede partecipazioni dirette nell'Autostrada del Brennero, nell'Autocamionale della CISA e indirette nell'Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova.
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Quindi direttamente e/o indirettamente la C.I.S. essendo partecipata a questi enti, ha approvato il progetto per il nuovo casello dell'Aeroporto "ufficialmente" proposto dalla Autostrada del Brennero. Un progetto che io ho definito, essere una: "Großa Porkatha".
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Ovviamente quando, un mese fa, è giunto il momento di approvare il Bilancio della Società Aeroporto Catullo S.p.A. essendo il Comune di Sommacampagna socio di detto ente, con il o,272% un rappresentante comunale si è presentato, casualmente, ma solo per una casualità l'Assessore più indicato doveva essere l'Assessore al Bilancio, che sempre per casualità è presidente di AIV Formazione, che sempre per altra casualità è collegato con il CIS, ecc ecc.
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Ma le casualità e/o le coincidenze, non finiscono qui. Nel luglio del 2006, viene presentato al pubblico il Documento Preliminare del P.A.T., il Piano di Assetto del Territorio di Sommacampagna, dove per l'Aeroporto, si può leggere questo:
L’aeroporto di Verona, inoltre, è con tutta probabilità destinato ad ulteriore espansione.
Potrebbe allora essere necessario pensare ad un’aerostazione del tutto nuova.
D’altra parte, la collocazione di quest’opera e la sua portata finale saranno sicuramente tali da conformare alla sua esistenza l’intero impianto urbanistico territoriale circostante.
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Per le aree poste all’incrocio tra le due principali autostrade del Nord Italia, (dove il CIS vuole realizzare il Centro Commerciale da 70.000 mq.) si può leggere questo:
esplorare ogni opportunità che consenta di insediare in questa posizione una funzione importante, possibilmente d’interesse sovra comunale e rispondente ai seguenti indirizzi:
· non riferibile a mera estensione delle attività logistiche e di riorganizzazione svolte all’interno del Quadrante Europa quali parcheggi, stoccaggi ecc.;
· realizzabile con ampie superfici a verde e a controllato ingombro volumetrico;
· capace di mantenere una chiara distinzione tra abitato e Quadrante Europa;
· attuabile sulla base di un progetto unitario e per possibili stralci di avanzamento.
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Nel documento preliminare del PAT non trovo nulla di quanto poi è stato scritto nell'Accordo di Concertazione con l'Aeroporto, che qui riporto: "l'Aeroporto concorda con il Comune di Sommacampagna sulla possibile futura utilizzazione (con il P.A.T. e/o il P.I.) delle aree inserite nel comparto B1, nell'elaborato grafico allegato, per “insediamenti di scala sovra-comunale”, di tipo commerciale, direzionale e fieristico-espositivo ecc., fermo restando che l'insediamento di attività che interferiscano con l'operatività tecnica dell'aeroporto, cioè alberghi e/o aree di parcheggio, dovranno essere preventivamente concordati con la Società Aeroporto Valerio Catullo".
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Che strana coincidenza, dall'Accordo di Concertazione tra Comune e Aeroporto, rimane fuori il Verona Airport Hotel, la cui realizzazione dovrebbe essere preventivamente concordata con l'Aeroporto, mentre vengono inserite tutte quelle aeree dove il C.I.S. vuole realizzare la "Città del Vino e del Cibo". Ma che strana coincidenza... l'Aeroporto "concorda accordi" sui terreni di altri.
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E ora, stranamente, l'Aeroporto approva le nuove procedure di decollo, che guarda caso, potrebbero essere prese a giustificazione dal C.I.S. per dimostrare che... virando prima... gli aerei cosi non sorvolano più il suo Hotel da 140 stanze e il suo Centro Commerciale da 70.000 mq.
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Io noto delle strane coincidenze... Voi le notate?
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Sarebbe poi interessante capire quale società, mista o privata, andrà a realizzare i 20.000 posti auto che l'Aeroporto vuole siano realizzati tra il nuovo Casello e l'attuale Aerostazione... casualmente anche qui ci saranno ditte collegate alla C.I.S. s.p.a?
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Ecchecassssssoooo.... quante coincidenze collegate al C.I.S.
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Ma sono solo coincidenze poi?