mercoledì 25 luglio 2007

RICEVUTO E PUBBLICATO... una lettera di un Cittadino


Gent.mo Sig. Sandrini,

Le scrivo dopo aver letto con estremo interesse sia il volantino che ha distribuito in occasione dell'incontro di Venerdì scorso presso il cinema "Virtus", sia il Suo blog "ViviCaselle".

Ero anch'io, come Lei, fra i (pochi) presenti alla presentazione del progetto di "recupero ambientale" e ho anche avuto modo, alla fine, di intervenire ponendo proprio quel (duplice) quesito che vedo essere stato da Lei recepito e condiviso sul blog: ossia venire a conoscenza 1) delle imprese che costituiscono la Associazione Temporanea promotrice del progetto e 2) del ruolo (determinante) che Geo Nova S.p.A. ha avuto, ha ed avrà in merito a progettazione/gestione/controllo, ecc. della nuova discarica (come Lei ha ben detto, è meglio chiamarla con il termine appropriato, perché è proprio di "discarica" che si tratta).

Ricorda come ho sollevato il problema sul fatto che Geo Nova avesse qualche titolo per essere considerata (fra le aziende che costituiscono l'ATI) come "interessata" a conferire i propri rifiuti nella costruenda discarica, chiedendo se il suo ruolo non fosse piuttosto un altro?... Che rifiuti "produce" Geo Nova?...

A seguito della risposta fornitami, non ho ritenuto di replicare all'ing. Antonello Filippo (che parlava in nome e per conto di Geo Nova S.p.a., dell'A.T.I. o di chi?!.. ) quando ha successivamente affermato che Geo Nova "non ha mai avuto problemi (sic!)" nella sua pluriennale attività, ben avendo rilevato da ricerche sul web - in preparazione di quell'incontro - le vicissitudini di quella società con la Regione del Veneto: che poi sono le vicende che anche Lei ha scoperto e pubblicato (e che sono riportate ampiamente su numerosi siti web).

A tale proposito, La invito a leggere il "FATTO" (riportato nel link da Lei riportato dell'www.issirfa.cnr.it), sul quale si esprimerà poi addirittura la Corte Costituzionale (con sentenza del 4 dicembre 2002, n. 505)http://www.ambientediritto.it/sentenze/2002/lug-dic/Corte%20Cost.%202002%20n.%20505.htm. In sintesi, Geo Nova aveva contestato dapprima al TAR la decisione di revoca da parte della Regione del Veneto dell'attivazione di una discarica, di cui era concessionaria, (poiché Geo Nova non obbediva ai "requisiti soggettivi" previsti in merito dalla legge regionale), sollevando infine una questione di costituzionalità di un articolo (il n. 33) della stessa legge regionale n. 3 del 21/01/2000 [incostituzionalità che verrà poi in effetti rilevata...].

Venerdì sera, fra l'altro, ho riconosciuto seduti dietro di me 2 assessori (Granuzzo e Turato) e 3 consiglieri comunali di maggioranza (Rigo, Pedrini, Campagnola) [chissà dov'era l'opposizione, ma tant'è!...] e, a parte l'intervento/domanda della Sig.ra Rigo su cosa ci si potrà fare in futuro sopra quell'"area verde", credo che - per rispetto verso chi era il 20 Luglio lì presente - anch'essi avrebbero ben dovuto dire qualcosa sulla NECESSITA' di una discarica comunale nel nostro territorio e della futura FRUIBILITA' della stessa: non crede anche Lei? Perché non erano davanti a tutti i (pochi) cittadini, anche loro sul palco (insieme ai progettisti-gestori) visto che la richiesta di progetto veniva proprio dall'amministrazione locale?

Tuttavia al di là di tutte le considerazioni "tecniche" (sul progetto, sull'ATI, su Geo Nova, etc..) che si vorranno far valere per argomentare sul tema, credo che occorra riportare il discorso sulla discarica alla sua più squisita valenza politico-amministrativa: ossia, il Comune di Sommacampagna DEVE proprio consentire sul suo territorio l'istituzione di una (ulteriore) discarica?

Perché l'Amministrazione Comunale non ha pensato ad un VERO recupero ambientale della cava, con una VERA (e non fittizia, come nel nostro caso) destinazione finale a VERDE PUBBLICO, così come è stato fatto per es. dal Consorzio ZAI al Quadrante Europa su Cava "Moreschi" che poi l'ha resa fruibile a tutti cittadini (veronesi, ma sono molto vicini anche quelli di Caselle) della IV^ Circoscrizione Sud-Ovest?...

Mi si dirà: ma recuperare una cava a VERO (fruibile) verde pubblico (magari con laghetto, parco pubblico, percorso della salute, parco giochi, ecc.) quanto costa all'amministrazione?... Beh! Intanto un bel contributo credo che, per legge, debba essere sborsato dall'azienda concessionaria per il ripristino ambientale post-estrattivo (o mi sbaglio?) e, secondariamente (?) non sono pochi i fondi destinati dalla Comunità Europea (di cui alcune europarlamentari vengono ad illustrare alla nostra collettività le modalità di accesso) per il recupero delle aree verdi e dei parchi (o anche qui mi sbaglio?).

Ed un buon amministratore, se vuole, non sa forse trovare quelle fonti economiche "adeguate" che gli permettono di rispondere alla richiesta di servizi (e la vivibilità, la mitigazione del traffico, il verde, sono fra i tanti richiesti...) per la propria cittadinanza? Personalmente ritengo che una discarica sia per il territorio una risorsa economica assolutamente "non-adeguata".

E ancora, per restare in tema politico e di sensibilizzazione della cittadinanza (soprattutto a Caselle) un quesito mi assale/assilla: come mai si è "lenzuolato" un intero paese per una nuova cava e non si "stimola" sufficientemente alla "lenzuolatura" contro la nuova discarica? Forse che la maggioranza dei cittadini di Caselle è favorevole a quest'ultima? O forse il comitato contro la "Betlemme" aveva trovato proprio nell'amministrazione comunale il suo sponsor principale, che ora - contrastando la discarica - si troverebbe decisamente contro? Che forse il numero dei camion che transiteranno per il territorio sarà inferiore?

Hanno forse le cave un "colore" (quello dell'amministrazione politica provincial-regionale?..) e le discariche un altro "colore" (quello dell'amministrazione politica comunale?...)

Lei evidenzia provocatoriamente (sul blog e sul volantino) come, a livello macroscopico territoriale, la discarica e i camion siano in effetti... il NULLA (rispetto a ecc. ecc.): ma credo che, essendoci già tante persone che si occupano di TUTTO, a noi non resta che dedicarci, interessarci e occuparci del POCO, del NIENTE... del NULLA per l'appunto!

Io non abito a Caselle, ma nel capoluogo del comune, e tuttavia ritengo che la salvaguardia di quel territorio (così come di quello di Custoza) riguardi tutti i cittadini del Comune di Sommacampagna: ecco perché mi sono interessato al problema, sono venuto il 20 Luglio (!) per avere ulteriori informazioni e, ora, Le scrivo per esprimerLe la mia gratitudine per le conoscenze che mette a disposizione sul blog.

Mi farà piacere continuare a leggerLa e magari a discutere con Lei di queste e di altre tematiche, nonché a conoscerLa personalmente.

Le auguro buon lavoro e vive cordialità.

(lettera firmata)

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