martedì 6 novembre 2007

Comuni: stop alle consulenze legali

Da il "Baco da Seta" ho ricopiato questo articolo:
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La Corte dei Conti, sezione giurisdizionale della Basilicata, con sentenza 3414/2007 ha fissato alcuni importanti principi sulle consulenze esterne dei Comuni e degli enti territoriali in generale.
La Corte ha infatti stabilito che, nel caso sottoposto alla sua valutazione, era illegittimo il provvedimento con il quale il Sindaco e la Giunta avevano conferito ad un legale l'incarico di redigere un parere pro veritate su tematiche di abusi edilizi avvenuti sul territorio del Comune.
Nel caso oggetto della sentenza - dice la Corte - la consulenza legale ha comportato delle spese ed ha causato un danno alle casse comunali
che deve essere risarcito dal Sindaco e dagli Assessori.
Per la Corte l'oggetto del parere non era di difficoltà tecnica particolare ed in più la Delibera comunale di conferimento dell'incarico - come sottolineato anche su IlSole24Ore di lunedì 5 novembre - andava in contrasto con norme che hanno lo scopo di porre un limite alla "diffusa, disinvolta e spesso ingiustificata prassi di ricorrere all'attività professionale di soggetti esterni, ignorando il complesso delle professionalità all'interno dell'ente".
I giudici della Corte hanno poi aggiunto - allargando il ragionamento al comportamento generale delle pubbliche amministrazioni - che tale consulenza avrebbe dovuto essere affidata alla cura e alla diligenza professionale del Segretario Comunale, i cui compiti si esplicano soprattutto nella consulenza ed assistenza per la definizione di vicende amministrative che sono "ordinariamente complesse".
Una sentenza importante, che delinea dei principi di riferimento generali e che ribadisce l'importanza di utilizzare meglio le professionalità già presenti nella struttura comunale.
Una sentenza che dovrebbe essere tenuta nel giusto conto anche dagli amministratori del Comune di Sona. Sia per motivi di risparmio in tema di consulenze esterne sia per la valorizzazione del personale in forza all'ente.
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Di questo articolo mi interessa, in particolare, una frase, questa: "un danno alle casse comunali deve essere risarcito dal Sindaco e dagli Assessori". Su questa frase vorrei esprimere alcune considerazioni.
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La 1^_ Quando il comune ricorre al T.A.R. e/o al Consiglio di Stato, ben sapendo che perderà, questo è, o non è, un danno alle casse del comune?
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La 2^_ Se il Comune approva una discarica e poi deve ritirare il progetto perchè bocciato e respinto, tutte le spese inerenti sono un danno alle casse del comune?
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La 3^_ Se il comune non difende gli interessi e la salute della popolazione e questo crea un danno collaterale, questo non è un danno alle casse del Comune?
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Perchè allora si vocifera, o si fa credere, che eventuali decisioni degli Assessori che avrebbero come conseguenza delle penali da pagare, queste dovrebbero essere pagate dai cittadini?
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Ipotizziamo che la Regione si esprima negativamente in merito alla Discarica delle Siberie, dopo che sono stati già spesi decine di megliaia di euro... queste spese devono essere pagate di tasca propria dagli Assessori?

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