giovedì 26 marzo 2009

Da AERO HABITAT: Scenario catastrofe aerea, dal Narita... al Catullo... agli altri

Martedi 24 marzo scorso avevo pubblicato questo messaggio: Incidente aereo di Tokio-Narita... e se fosse successo al Catullo? e oggi quel messaggio me lo trovo pubblicato su Aero Habitat in questa loro news: Scenario catastrofe aerea, dal Narita al Catullo agli altri, alla quale news hanno inserito anche lo schema che avevo pubblicato. (vedi immagine qui sotto).
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Il testo della "news" di Aero Habitat: Scenario catastrofe aerea, dal Narita al Catullo agli altri, è questo:
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E’ diventato un esercizio costante. Dopo ogni crash aereo in aeroporto e nell’immediato circondario i navigatori di internet trasferiscono l’incidente aereo nell’aeroporto più vicino.
Spesso sulla pista vicina casa nel tentativo di ricostruire la dinamica incidentale per verificarne l’ipotetico rischio. Una sorta di bricolage del risk assessment che permette una rappresentazione realistica – anche se non certificata e validata - di quello che potrebbe accadere. Quanti sono gli aeroporti con sedimi ridotti, piste inghiottite e prospicienti a palazzi e centri storici di piccoli paesi, limitrofi a città metropolitane e/o addossati a viabilità a traffico intenso? Forse sono troppi.
Tra i più solerti e abili in questa “simulazione” c’è Beniamino Sandrini di http://www.vivicaselle.eu/ che ha proposto il crash del Md 11 della Federal Express del 23 marzo all’aeroporto Narita International di Tokio.
Ecco quanto apparso su
http://vivicaselle.blogspot.com/2009/03/incidente-aereo-di-tokio-narita-e-se.html .
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Incidente aereo di Tokio-Narita... e se fosse successo al Catullo?
Ieri leggendo una news di Aero Habitat a titolo: MD 11 cargo Fed Express si ribalta incendiandosi in atterraggio, mi aveva colpito una frase, questa: "Aerohabitat rileva come anche in questo incidente aereo le considerazioni relative al Piano di Rischio, agli spazi di RESA (Runway End Safety Area), al rispetto delle zone di Strip Area e Graded Area, ovvero alla necessità di disporre degli spazi di sicurezza adiacenti alla pista di volo siano adeguati (perciò almeno gli standard indicati dall’ICAO) costituiscano elementi imprescindibili per garantire gli attesi livelli di sicurezza del volo".
E nella sottostante immagine dell'Aeroporto di Tokio-Narita, tratta da un altro video, si vede la traccia dell'incendio del carburante... lasciata sulla pista... a seguito dell'incidente aereo.
Come ho già analizzato per l'incidente dell'Aereo di Madrid dell'anno scorso come avevo scritto in questo messaggio: I decolli "verso Verona"... sono pericolosi? anche per questo ultimo incidente aereo ho provato a "simulare dove sarebbe caduto"... stavolta per la pericolosità di un incidente in atterraggio... se lo stesso incidente aereo si fosse verificato all'Aeroporto Catullo. Nella sottostante immagine si evidenzia il luogo dove l'areo sarebbe "caduto" all'Aeroporto Catullo... e non credo ci siano bisogno di ulteriori commenti... avrebbe interessato la seconda pista che vogliono costruire.
La Catullo S.p.A. ha intenzione di realizzare una seconda pista che a quanto pare è troppo vicina alla esistente pista che ne verrebbe coinvolta in caso di incidente, e poi... se l'incidente aereo di Tokio fosse avvenuto a Verona e se fosse atterrato utilizzando la seconda pista sarebbe caduto nell'area prevista per la realizzazione della Torre di Controllo...
Ma torniamo alla news di Aero Habitat di ieri e mi pongo una domanda: "Ma gli standard di sicurezza dell'I.C.A.O. ... al Catullo sono rispettati? Qui di seguito riprendo tre video dell'incidente di ieri... accaduto all'aeroporto di Tokio-Narita.

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Non credo serva scrivere dell'altro... in ogni caso tutte le mie considerazioni le ho gia scritte nel messaggio di Martedi scorso e concludo, ovviamente, ringraziando Aero Habitat della visibilità che i miei messaggi possono cosi ottenere sul loro sito web.

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