venerdì 16 maggio 2008

Aeroporto, ora è guerra: Brescia contro Verona

Un interessante articolo, a firma di Davide Bacca, è stato pubblicato oggi su: "Il Brescia". L'articolo in questione è questo:
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Il caso. Tamburini chiude alla trattativa e "chiama" la Regione: «Veto a Verona» . Aeroporto: ABeM Annuncia il ricorso alla Corte Europea. Franco Bettoni:«La Camera di Commercio valuterà se uscire dal cda della Catullo»
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La strada è ormai tracciata. Addio mediazioni o trattative. Ora lo scontro tra Brescia e Verona per la gestione dell'aeroporto di Montichiari sarà a colpi di carte bollate. Venerdì scorso il presidente di AbeM Franco Tamburini aveva già firmato la diffida a concedere alla Catullo spa la concessione per lo scalo, spedita a Enac e Ministero dei Trasporti. Nelle prossime settimane, invece, i legali metteranno assieme le carte per presentare un ricorso alla Corte di Giustizia di Bruxelles e imbastire la prospettiva della gara europea per la gestione del D'Annunzio.

«AbeM non indietreggia» spiega Tamburini «di fronti ai fatti di questi giorni rilanciamo il nostro progetto convinti che sia indispensabile per lo sviluppo economico del territorio». I “fatti” citati dal numero uno di Aib sono presto detti: il 29 aprile Enac e Catullo spa firmano due convenzioni separate, la prima è un accordo quarantennale per la gestione dello scalo di Villafranca, la seconda per il D'Annunzio. Il 2 maggio, in zona Cesarini, i ministri Padoa Schioppa, Di Pietro e Parisi firmano un decreto che convalida la convenzione n. 9, quella relativa a Villafranca.

Resta fuori il D'Annunzio, per il quale sarà il nuovo governo a decidere. Eppure il decreto parla di «gestione totale» tanto che la Catullo è indicata come «l'unico soggetto legittimato a presentare istanza di concessione per gli aeroporti di Verona e Brescia».

Ora le carte in mano ad ABeM sono essenzialmente due. La prima, di merito, guarda all'Europa e parte dalla constatazione che il “principio di insistenza” in base al quale si le concessioni, per consuetudine, si rinnovano ai “vecchi” gestori non può essere applicato a Montichiari dal momento che la Catullo «non ha provveduto allo sviluppo dello scalo, presupposto previsto invece dalla normativa» come spiega Franco Bettoni, presidente della Camera di Commercio.

Da qui il ricorso alla corte di giustizia di Bruxelles che, se darà ragione ai bresciani, avvierà una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia costringendo il governo a indire una gara europea. L'altra carta chiama in causa il Pirellone. In base a una legge approvata nel novembre 2007 la Regione Lombardia deve esprimere un parere vincolante in merito a ogni concessione di infrastrutture aeroportuali.

Nei prossimi giorni i vertici di ABeM incontreranno l'assessore Cattaneo per chiedergli di porre un veto nei confronti di Verona e, stando ai primi contatti, il parere del Pirellone dovrebbe sorridere a Brescia. Un elemento di non poco conto da spendere anche sul tavolo europeo. Infine anche la Camera di Commercio è pronta a muoversi. «Abbiano convocato il Consiglio Camerale» annuncia Bettoni «per valutare la possibilità di chiamarci fuori sia dalla compagine societaria della Catullo (dove la CCIAA ha il 5%, ndr) che da quello della D'Annunzio (7,5%)»
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Non solo Merci. «Respingiamo la logica di Verona che vede lo sviluppo di Montichiari legato solo alle merci» ha detto ieri Bettoni. «Il volo postale notturno è stato scaricato su Brescia: è in perdita e crea disagi. Noi non vogliamo essere una ruota di scorta o il parcheggio merci del nord Italia. Il cargo può essere un'opportunità solo se mixato con i voli passeggeri».
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Mi sa che dovrò chiedere aiuto a Brescia... affinchè sia fatta piena luce sulla mancata sottoposizione alla Valutazione di Impatto Ambientale dell'Aeroporto Catullo? Anche perchè l'Aeroporto di Brescia... ha già ottenuto, dal 2000, ben 8 anni fa, il Decreto di Compatibilità Ambientale... quello di Verona... ancora no.
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