sabato 7 giugno 2008

Aeroporti: Lo scalo di Verona sotto ispezione

Dell'Aeroporto di Verona, Avionews si era gia occupato in questo comunicato stampa:"Valerio Catullo", che fine fanno i soldi per la sicurezza?
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Oggi vi riporto una nuova interessante notizia pubblicata ieri su Avionews: Lo scalo di Verona sotto ispezione e questo mi permette di prendere spunto per scrivere alcune considerazioni personali. La nuova notizia è questa:
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Lo scalo di Verona sotto ispezione
Al lavoro dall'altro ieri cinque ispettori, due dell'Enac e tre del ministero degli Interni.
Tutti i nodi alla fine vengono al pettine, e finalmente anche L'Enac, Ente nazionale aviazione civile, si è accorta che nella rete di sicurezza dell'aeroporto "Catullo" di Verona ci sono delle falle.
E dopo le insistenti e numerose denunce da parte dei sindacati che rappresentano le guardie giurate e gli agenti di Polizia di Stato, tra i quali si è distinto in particolare il Savip (Sindacato autonomo vigilanza privata) per la sua sensibilità nel fattore sicurezza, finalmente l'Ente che dovrebbe controllare si è deciso ad inviare due ispettori, giunti all'aeroporto di Verona l'altro ieri, che sono ancoro al lavoro in una ispezione incrociata insieme a tre ispettori del ministero dell'Interno. Al momento sembra che siano state riscontrate delle irregolarità; rimaniamo dunque in attesa della relazione che stileranno a conclusione dei controlli.
Al Catullo, denuncia il Savip, ci sono poche guardie per i controlli di rito, resisi ancor più stretti dopo i noti fatti dell'11 settembre: un allarme che non si è mai abbassato. Poche guardie nonostante fosse stato concordato davanti al prefetto Fortunati un aumento dell'organico. E quelle poche che ci sono non sarebbero adeguatamente preparate all'utilizzo dei moderni macchinari di screening utilizzati nei varchi, e sarebbero sottoposte a turni massacranti proprio a causa del loro scarso numero.
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Questo Comunicato Stampa di Aeronews, credo vada raffrontato con un'articolo dell'Arena del 3 Giugno scorso che aveva questo titolo:
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Stipendi-scandalo nel cda del Catullo»
«Revocare gli aumenti scandalosi degli amministratori dell’areoporto Catullo». Lo chiedono con una mozione in Consiglio provinciale i consiglieri della Sinistra Arcobaleno Paolo Ferrari, Paolo Andreoli e Giorgio Scarato.«Non è sopportabile», dicono, «che a fronte di stipendi e pensioni da fame vi siano amministratori di aziende pubbliche che per partecipare a poche riunioni al mese prendano molto di più di chi lavora dalla mattina alla sera. In totale contrasto con la legge, presidenti e membri di cda di alcune aziende e società si sono scandalosamente aumentate le retribuzioni. Un caso clamoroso è quello dell’Amia i cui aumenti milionari per il presidente e i membri del cda nominati dal sindaco Tosi saranno pagati dai cittadini con le tariffe per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. E recentemente anche coloro che sono stati nominati da Tosi nel cda di Veronamercato si sono triplicate le retribuzioni»I tre consiglieri ricordano che in applicazione della legge nazionale i membri del cda del Catullo da 15 sono diventati 7. «Con questo taglio i costi per la indennità al presidente e ai membri del cda da 260 mila euro annui sarebbero diventati meno di 130 mila. Invece il cda ha deciso di quasi raddoppiarsi le indennità portando i costi per i 7 amministratori a 220 mila euro all’anno. Lasciando inalterate le retribuzioni, il risparmio doveva diventare almeno di circa 140 mila euro annui; così invece circa 100 mila euro annui vengono sottratti alla società (e quindi ai soci tra cui la Provincia e il Comune) per ingrossare le tasche degli amministratori».Con questa premessa, «il Consiglio provinciale», secondo la mozione, «impegna il presidente e la Giunta affinchè la Provincia avvii nelle sedi competenti un procedimento teso ad applicare la legge a sostegno del bene comune per ridurre i costi della politica e non per foraggiare con denaro pubblico gli amministratori nominati dai partiti».
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Della situazione sui controlli di sicurezza ne avevano scritto anche i giornali locali, tra cui l'Arena del 4 Giugno scorso, con questo articolo:
«Sicurezza, al Catullo arrivano più agenti».
INCONTRO IN PREFETTURA.
Un sindacato di polizia ha avuto assicurazioni che entro il 15 giugno la situazione degli organici migliorerà. Ugl scettica sull’incontro«Sicurezza, al Catullo arrivano più agenti»
«Un incontro deludente». L’hanno definito così i rappresentanti sindacali dell’Ugl-Rinnovamento sindacale, l’appuntamento avuto ieri mattina in prefettura. I sindacalisti avevano chiesto un appuntamento per segnalare quella che loro ritengono essere un’assenza di sicurezza all’aeroporto Catullo, dove, a loro dire, mancano sia personale della polizia di Stato che della società privata che esegue i controlli ai varchi.
«Il prefetto ci ha rassicurati, ma quanto ha affermato oggi era già stato promesso lo scorso anno il 22 giugno», ha detto Angelo Calvario, «il prefetto ci ha promesso che entro il 15 giugno verranno assegnati altri cinque poliziotti allo scalo e che il personale della vigilanza privata verrà incrementato di venti unità. Ma quelli che raggiungeremmo sono i numeri minimi che dovrebbero già esserci».
Federico Dal Cortivo ha invece chiesto allo Spisal di effettuare controlli sul personale che lavora ai varchi perché «è sottoposto a quantità seppur minime di radiazioni per tempi prolungati».
Tra l’altro, secondo il sindacato c’è anche un problema amministrativo. Al personale assunto a tempo determinato viene data un’indennità in busta paga di 50 euro. Mentre quando poi la persona viene assunta a tempo determinato questo buono viene tolto.
«La responsabilità per la disastrosa situazione della sicurezza dell’aeroporto Valerio Catullo, finalmente oggetto di censura anche da parte di sindacati di polizia, è da attribuirsi all’inerzia dell’Enac e della prefettura di Verona, oltre che alla mancanza di effettivi controlli in aeroporti», ha affermato il segretario nazionale del Savip, Vincenzo Del Vicario. «Non si capisce», secondo Del Vicario, «per quale motivo la società che gestisce la sicurezza privata nello scalo non abbia ancora adeguato l’organico delle guardie giurate al numero di almeno 125 unità (anche se ne occorrerebbero effettivamente 148) che era quello che anche La Ronda stessa aveva finito per accettare dopo vari incontri con il Savip e con funzionari della locale prefettura». Del Vicario sottolinea: «Stupisce, in particolare, la posizione della società di gestione aeroportuale la quale, vedendo aumentare con i passeggeri anche gli introiti per la sicurezza della struttura, non stipula accordi aggiuntivi e non richiede il rispetto degli impegni assunti da La Ronda con l’accettazione del pur misterioso capitolato d’appalto di servizi».
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Queste tre notizie... mi creano lo spunto per scrivere alcune considerazioni.
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1°_
Era ora che qualche Ispettore... "ispezionasse"...il cosa succede all'Aeroporto.
2°_
A quanto pare le spese per la sicurezza dell'Aeroporto... sono degli optional. Il bello è poi... che una parte di queste spese sono pagate proprio da chi compra il biglietto d'aereo.
3°_
L'biettivo del Decreto Lanzillotta, era quello che, con la riduzione del numero degli amministratori si doveva anche contenere le spese... A Verona, hanno si ridotto il numero dei componenti del C.d.A. ma le spese sono rimaste quasi invariate.
4°_
All'Asseblea dei Soci della Catullo S.p.A. ha partecipato anche il Comune di Sommacampagna quale socio... Voi credete che il Verbale dell'Assemblea sarà pubblicato anche sul sito del Comune? Io credo di NO.
5°_
Credete poi che il rappresentante del Comune si sia alzato in piedi a chiedere... "Signor Presidente... siamo in possesso del Decreto di Compatibilità Ambientale?
6°_
Ho credete che, sempre detto rappresentante di noi cittadini, abbia chiesto: "Signor Presidente... perchè a Bilancio non ci sono previste le opere per la mitigazione e la compensazione ambientale.
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Adesso aspettiamo "che cosa intende fare" il Ministero dell'Ambiente in merito alla mancata sottoposizione alla Valutazione di Impatto Ambientale di tutti gli ampliamenti aeroportuali di questi ultimi anni... Aspettiamo.

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