martedì 18 marzo 2008

Bene... cosi si fa. Ma i risultati dove sono?

Era il 5 febbraio 2008, quando scrivevo un breve messaggio: Il Futuro è già arrivato... è questo? nel quale evidenziavo quella "collina" di Containers che.... era cresciuta sul confine tra il nostro comune e quello di Verona.
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Oggi, via e_mail, ho ricevuto, da un Assessore del Comune di Sommacampagna, la copia di una "segnalazione in merito" che il Sindaco aveva inviato a vari indirizzi, come sotto riportati, tra cui indirizzi, anche alla Procura della Repubblica.
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Prima di trascrivere la "segnalazione del Sindaco" merita una particolare citazione l'ultima frase... della e_mail ricevuta... che cosi recita: "Ti allego infine la denuncia inoltrata dal nostro comune alla Procura della Repubblica sulla questione deposito di container in entrata a Caselle. Credo sia corretto darne giusta informazione anche ai cittadini".
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Questa frase "mi fa onore", ma è un onore che non credo di meritare. Perchè non credo spetti al sottoscritto... ne, e/o al mio Blog: "darne giusta informazione ai cittadini". Credo che vi siano ben altri siti istituzionali che avrebbero dovuto darne la "ufficiale" notizia. Ma questa frase, posso interpretarla anche come un "implicito riconoscimento" del lavoro "immane" (mi sia permesso di dirlo) che ho dovuto compiere in questi ultimi mesi "utilizzando il blog di ViViCaselle" finalizzato nell'evidenziare le criticità ambientali del territorio di Caselle. In ogni caso devo apprezzare il contributo dell'Assessore che mi ha inviato questa documentazione e lo ringrazio pubblicamente.
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La "segnalazione" invita - dal Sindaco di Sommacampagna - ai seguenti indirizzi... è questa:
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CdR CONTROLLO EDILIZIO
CdR CONDONO EDILIZIO
CdR EDILIZIA PRIVATA
del Comune di Verona
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CdR AMBIENTE
del Comune di Verona
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POLIZIA MUNICIPALE
del Comune di Verona
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PROCURA DELLA REPUBBLICA
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A.R.P.A.V.
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ULSS n. 20
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VIGILI DEL FUOCO
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Oggetto: Segnalazione relativa all’attività di trasformazione edilizia-urbanistica riscontrata in via Sommacampagna, nel Comune di Verona. Proprietario: Cubi Giuseppe. Committente: Verona Terminal.
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Con riferimento all’attività edilizia individuata in oggetto, si fa seguito alla corrispondenza sino ad oggi intercorsa tra il Comune di Sommacampagna e l’Ufficio Edilizia Privata del Comune in indirizzo per informare che i lavori di trasformazione dei terreni già destinati agli usi agricoli e floro-vivaistici da parte dei proprietari dei sedimi hanno subito, nel corso di questi ultimi mesi, una incredibile accelerazione.
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Tale condotta ha provocato un clamoroso cambio di destinazione d’uso dell’intera area di circa 30.000 mq in una vera e propria attività di stoccaggio e di movimentazione per un impressionante numero di container, accatastati fino ad una altezza di 15 metri, pur in assenza di qualsivoglia struttura atta a garantire l’esercizio in sicurezza dell’attività di piazzalistica ivi esercitata, specie con riferimento all’impermeabilizzazione del fondo e alla sua idoneità a sostenere e a movimentare i carichi come sopra individuati.
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In particolare, si segnala che in questi giorni sono in corso attività di escavazione e movimentazione terra con le quali è dato assistere alla sistematica asportazione di materiale ghiaioso, reperito in profondità, e al susseguente riempimento con terreno vegetale delle profonde trincee poco prima realizzate.
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A prescindere dal contenzioso a suo tempo attivato tra le diverse amministrazioni pubbliche con riferimento all’originario progetto di riduzione volumetrica di rifiuti in legno da parte della ditta Ecolegno e, ancora, al di là del persistere delle complicazioni viarie a suo tempo segnalate, quello che qui oggi preme rimarcare è la abnorme trasformazione edilizio-urbanistica in essere, che per quanto a conoscenza della scrivente Amministrazione, si sta perpetrando in assoluta violazione di tutte le norme edilizie ed urbanistiche vigenti a livello nazionale e regionale.
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Spiace in particolare dover prendere atto di come l’Ufficio Edilizia del Comune di Verona abbia impropriamente ritenuto di poter giustificare l’attività di trasformazione in essere sulla base di una asserita presentazione da parte dei proprietari del sedime di una non meglio precisata “domanda di condono edilizio” depositata dai proprietari ex lege 326/2003.
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A tal proposito, occorre sottolineare come, presupposto fondamentale per il rilascio del condono ex lege 326/2003 sia rappresentato dalla realizzazione e dal completamento delle opere abusive, ivi compreso l’eventuale cambio di destinazione e d’uso, entro e non oltre la data del 31/03/2003.
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Ebbene, la documentazione fotografica inviata presso codesti Uffici dal Comune di Sommacampagna, contestualmente alla segnalazione della locale Polizia Municipale in data 08/02/2005, dimostra incontrovertibilmente come i lavori di trasformazione fossero stati iniziati proprio in quei giorni, e con riferimento ad aree fino a quel momento mai destinate a stoccaggio o deposito di materiali, risultando piuttosto dette aree destinate da lungo tempo a vivaio per la coltura a
cielo aperto di piante ornamentali, in perfetta sintonia con la destinazione agricola che il P.R.G. assegnava all’area.
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Né si può dire, per pacifico orientamento giurisprudenziale, che il condono eventualmente rilasciato con riferimento ad un ambito di terreno ben delimitato possa rappresentare, come nel caso di specie, atto idoneo a comportare variante urbanistica su un sedime diverso e palesemente più ampio rispetto a quello sul quale l’abuso è stato effettivamente perpetrato.
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Pleonastico appare inoltre osservare come la dichiarazione rilasciata dai proprietari dei terreni circa la data di ultimazione dell’abuso edilizio risulti documentalmente confutata da un verbale e da una relazione redatta da agenti di P.M. oltre che da funzionari del Comune di Sommacampagna i quali, pur avendo operato a confine del loro territorio di competenza, rivestono pur sempre la qualifica di Pubblici Funzionari e di Incaricati di pubblico servizio, le cui attestazioni fanno fede fino a querela di falso.
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Tra l’altro, il fatto che l’accatastamento di container e, più in generale, la trasformazione urbanistica del terreno sia avvenuta solo nel corso del 2005, ben oltre quindi la data perentoria del 31/03/2003, risulta fatto noto a tutta la popolazione di Caselle, che proprio a far data dai primi mesi del 2005 ha iniziato a far pervenire presso il Comune di Sommacampagna, preoccupate segnalazioni in ordine all’improvviso svilupparsi di attività concernenti lo stoccaggio e l’accatastamento in quel sito di cisterne contenenti materiale ritenuto pericoloso, come comprovato dal simbolo di “alta tossicità ed infiammabilità” riportato sulle cisterne stesse.
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Da ultimo, non può essere sottaciuto come l’area oggetto di intervento risulti delimitata da un’autostrada, da una bretella di svincolo della tangenziale ovest e da una vecchia strada comunale detta “della Valesana”, mai sdemanializzata. Ebbene, la documentazione fotografica che in allegato si compiega dimostra oltre ogni dubbio interpretativo che tutta l’attività di trasformazione edilizia, ivi compresa l’installazione di recinzioni lungo la proprietà, è avvenuta in clamoroso contrasto con le norme che il vigente Codice della Strada detta a tutela delle fasce di rispetto lungo le diverse arterie viarie di uso pubblico.
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In considerazione dei fatti come sopra esposti, l’Amministrazione Comunale di Sommacampagna
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Invita
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l’Ufficio Edilizia Comunale di Verona a voler disporre immediato sopralluogo al fine di accertare l’irregolarità dei lavori come sopra segnalati e la loro difformità essenziale rispetto alle norme edilizio-urbanistiche vigenti in materia, oltre che alla D.I.A. 06.03/00037/2006 in tal senso presentata dai proprietari del fondo, disponendo, se del caso, l’emissione dell’eventuale ordinanza di sospensione dei lavori.
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Diffida
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Lo stesso Ufficio Edilizia Privata del Comune di Verona dal rilasciare ogni tipo di permesso a costruire in sanatoria sulla base di domande di condono eventualmente valutate alla luce di dichiarazioni rese dai proprietari del sedime con le quali si autocertifichi che la trasformazione abusiva dei luoghi, riferita all’intera area, è avvenuta entro e non oltre il 31/03/2003, risultando detta dichiarazione incontrovertibilmente smentita da documentazioni in atti presso codesto Ufficio e costituendo altresì fatto noto a tutti i residenti della zona.
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Invita altresì
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l’Ufficio in indirizzo a voler provvedere alla revoca in autotutela di qualsivoglia provvedimento amministrativo eventualmente rilasciato in base alla summenzionata domanda di condono edilizio, per la quale la ditta proprietaria, anche attraverso l’interposta attività di specifici committenti, abbia potuto trasformare un terreno agricolo individuato nel vigente P.R.G. del Comune di Verona quale “Verde Privato Vincolato” in un’area destinata a terminal logistico, con relativo deposito, stoccaggio e movimentazione di container.
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La presente segnalazione viene inviata per opportuna conoscenza alla Procura della Repubblica di Verona, perché nei fatti come sopra esposti ravvisi il sussistere di eventuali fattispecie di reato.
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La stessa segnalazione viene altresì inoltrata presso gli Uffici SPISAL, ARPAV e Vigili del Fuoco di Verona affinché, ciascuno per quanto di competenza, voglia accertare l’insussistenza delle condizioni necessarie a garantire la sicurezza di quanti operano presso il terminal logistico come sopra realizzato, in considerazione del fatto che, sia la movimentazione che l’accatastamento dei container vengono oggi effettuate su terreni per nulla consolidati ed affatto idonei a sopportare il carico cui vengono sottoposti, risultando altresì sconosciuta all’Amministrazione Comunale di Sommacampagna, peraltro responsabile della sicurezza e della salute pubblica di quanti abitano in zona, il contenuto, la sicurezza e la complessiva salubrità delle cisterne come sopra movimentate.
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Nel mentre ci si dichiara a disposizione per ogni eventuale chiarimento, si chiede, a norma delle disposizioni vigenti in materia, di essere informati circa il prosieguo della pratica.
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Deferenti saluti.
Il Sindaco: Graziella Manzato
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Una "segnalazione" che però merita dei commenti e delle ulteriori precisazioni.
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La "segnalazione" doveva essere inviata anche al "Consorzio Z.A.I. - Quadrante Europa", in quanto quelle aree sono inserite nel perimetro in gestione di detto Ente Pubblico, di cui questi ne dovrebbe esercitare anche il controllo.
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Detta segnalazione, forse, doveva anche essere inviata anche alla ditta: "Le Corti" srl, (del C.I.S. di Villafranca) in quanto parte di queste aree, che sono ubicate nel comune di Sommacampagna, e normate nel PRG vigente come Zona F3 - Sportiva Ricreativa, sono anche queste utilizzate come deposito di terra e ghiaia e anche di "attrezzature" e di altri mezzi di cantiere.
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L'area in questione, nelle Norme di Attuazione del PAQE, risulta essere destinata a: "Area a Verde", quindi assolutamente non trasformabile ad altri usi produttivi... ne industriali... ma nemmeno agricoli. E qui mi sia permessa una nota: Il verde pubblico "di lottizzazione" del PAQE sarebbe solo quello indicato nella mappa - a pagina 23 - delle norme sopra citate?
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Il Piano di Rischio Aeroportuale, per le aree sottoposte alla normativa delle zone ubicate a fine pista e indentificate dal Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti E.N.A.C. - Edizione 2 - Emendamento 4 del 30 gennaio 2008, vieta che possano essere qui insediate: attività che possono creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale.
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In detta area, forse, non vi è solo lo stoccaggio dei containers... ma viene anche effettuato il lavaggio di detti contenitori... almeno da quanto potrebbe sembrare... da alcune "attrezzature" che sono installate in detta area sul confine con l'area di stoccaggio dei residui di legno. Quindi domanda: "dove vanno a finire quelle acque reflue?
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Ovviamente di detto deposito di containers, si doveva avvisare anche l'Aeroporto Catullo e anche l'ENAC di Verona, in quanto sia come il Verona Airport Hotel, che come la Città del Vino e del Cibo... questa collina di containers è un ostacolo all'atterraggio degli aerei... in particolare quando questo "avvicinamento a vista" avviene utilizzando la "pista 22" che in genere è autorizzato in caso di vento forte e di vento contrario alla "pista 04".
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Poi che fino al 2003, detto terreno fosse stato utilizzato come azienda florovivaistica, basta accedere al S.I.T. del comune di Verona ed esaminare la foto satellitare dell'anno 2003.
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Non scrivo altri commenti e ringrazio ancora l'Assessore che mi ha inviato questa "segnalazione", che merita ovviamente di essere pubblica sul blog: ViViCaselle. Ma mi sia permesso una ultima domanda: "quando verranno eliminati tutti quei containers? Perchè oltre a segnalare... bisogna continuare ad agire... finchè il problema non viene risolto... o NO? Ci vogliono anche i risultati.

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