giovedì 13 novembre 2008

Da Aero Habitat: Catullo, nuovi gradienti di salita e il rumore aereo.

Come evidenziato in queste immagini, tratte da mappe consultabili sul sito dell'E.N.A.V. - Ente Nazionale Assistenza Volo, le procedure di decollo dell'Aeroporto Catullo, prevedono il sorvolo della città di Verona... fino sopra alle prime anse del fiume Adige. In ogni caso evidenzio che queste rotte di decollo, sorvolando la Città... arrivano fino alla zona di Basso Acquar... dove, tra l'altro, vogliono realizzare due torri da 100 metri di altezza.
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In questa seconda immagine, la procedura di decollo qui indicata, va sempre ad interessare la Città... anche oltre le prime anse del fiume, fino sopra la Riva Acciai, arrivando poi fino alla zona del Pestrino e poi ancora oltre... Zevio, ecc ecc.
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Quando evidenziato in questa terza planimetria... rappresenta, invece, le procedure di decollo da entrambi i lati della pista dell'Aeroporto Catullo, sia verso Verona... che verso Villafranca.
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Queste ed altre mappe, planimetrie ed informazioni varie, le puoi scaricare oltre che dal sito web dell'ENAV, anche cliccando su queste sigle: ADPPX2 - ADPPX3 - ADPPX4 - ADPPX5 - ADPPX6 .
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Dopo questa breve premessa e queste tre immagini, ricordiamo i messaggi scritti su ViViCaselle... negli ultimi giorni:
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I silenzi del Comune sul Catullo... Ma quale comune: non vede, non sente e non parla?
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Ed ora, riportiamo un gradito, nuovo ed apprezzato intervento di Aero Habitat, che potrebbe essere utile a comprendere meglio quello che gli "aeroportuali catulliani" propinano ai giornalisti, che ovviamente poi va a finire sui giornali.
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Il Comunicato Stampa di Aero Habitat... ha questo titolo:
Catullo, nuovi gradienti di salita e il rumore aereo e ha questo testo:
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Nei primi nove mesi 2008 il Catullo ha cumulato 32.902 movimenti (somma dei decolli e degli atterraggi) di aerei civili/commerciali (quindi sono esclusi quelli militari e governativi/di Stato che hanno comunque operato) trasportando 2.867.171 passeggeri ma si discute ancora di rumore aereo, di tracciati radar indisponibili, di rotte da spostare, di rete di monitoraggio da installare, di altra attesa per la V.I.A., ed infine e improvvisamente di nuove angolazioni di decollo.
Lo scorso 7 novembre il quotidiano “L’Arena” nell’articolo “Il Catullo dice basta ai decolli sulle case” vengono analizzate questioni che necessitano qualche chiarimento.
Tutto sembra avvenire quando da tempo i lavori della Commissione Aeroportuale sembravano chiusi, con l’identificazione di ruote di decollo a minor impatto acustico, la definizione della popolazione sottoposta ai livelli di 60 e 65Lva (forse anche di quelli sopra i 75 Lva?) e fianco della zonizzazione acustica dei singoli Comuni interessati.
Invece si scopre che la popolazione, legittimamente protesta, che “non c'è però ancora modo di sanzionare i piloti che non rispettano le direttive”.
Ma l’interrogativo da porre è un altro: sono i piloti in decollo che non rispettano le procedure o sono le procedure adottate che non danno risultati apprezzabili in termini acustici?
L’Arena riporta la seguente frase:
- “Durante la riunione di ieri però, il direttore generale della società di gestione, Claudio Boccardo, che per la prima volta interviene direttamente sulla questione, ha confermato, come aveva già detto Valerio Bonato, direttore di Enac a L'Arena alcuni giorni fa, che la direttiva è stata resa automatica sui computer di bordo dei velivoli, per lo meno di quelli che sono dotati di questo tipo di tecnologia. Fatto che ha permesso un miglioramento notevole del problema dei sorvoli nel corso delle ultime settimane”.
Trascurando al momento l’analisi sull’attendibilità dei computer di bordo nella prima fase del decollo e quindi sulle ampie tolleranze connesse, occorre porre un interrogativo: è il NOTAM (le procedure adottate) inadeguato alla mitigazione acustica o è la procedura che non viene rispettata?
Probabilmente è il NOTAM inadeguato allo scopo se è vero quanto sostiene l’Arena, “la società ha deciso di emanare una nuova procedura che obbligherà gli aerei a incrementare del 3 per cento l'angolazione di decollo, aumentando così, fin da subito la distanza dai tetti delle abitazioni. Il nuovo «NOTAM», assicura il direttore, sarà emanato e approvato da ENAC la prossima settimana. Con la speranza che sia rispettato”.
La variante delle angolazioni che sarà introdotta, dovranno comunque passare almeno due mesi per la loro attivazione operativa e non una settimana, pone in rilievo come i gradienti minimi di salita in decollo siano al momento inadeguati e che il NOTAM AIP Italia segnala essere:
- pista 22 (verso sudovest) 280 piedi/miglio paria
4.6%;
- pista 04 (verso nordest Verona) 304 piedi/miglio pari a 5%.
E’ una cosa ben nota agli esperti di “mitigazione acustica” nell’intorno aeroportuale, maggiori angolazioni in decollo, ovvero maggiori gradienti di salita assicurano un rapido allentamento della fonte rumorosa dal terreno, e non si capisce perché questa maggior angolazione non sia stata predisposta da tempo.
Ma occorre anche dire che un aumento del solo 3% - come indicato dal Direttore ENAC Valerio Bonato - non è ancora sufficiente. Probabilmente servirebbe avere un gradiente minimo del 10%. Perché non è stato fatto e/o viene fatto?
Occorre tuttavia rilevare una – non secondaria - questione fondamentale. L’incremento del gradiente di salita assicura una riduzione di impatto acustico solo in determinate zone dell’intorno aeroportuale con un rischio evidente. Che deve essere preliminarmente verificato per il sedime di scalo e le aree prospicienti: un aumento del rumore aereo.
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Non ci sarebbe aggiungere null'altro... per gli addetti ai lavori Aero Habitat ha posto delle domande precise, Si o NO?
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Ora resta da capire le motivazioni di tutta una serie di comunicati stampa dell'Aeroporto, di gite turistiche dei Consiglieri Provinciali all'Aerostazione (con ricco buffet finale) e di continui scaricabarile sulle responsabilità ambientali della Catullo S.p.A. e ovviamente... la sordità, la cecità e il mutismo dell'Amministrazione Comunale di Sommacampagna, per la quale... il Catullo rappresenta un problema inesistente.
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Quando scrive Aero Habitat... non voglio scrivere... oltre... di... mio... approfitto però dell'occasione di ricopiare una e_mail ricevuta, questa:
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----- Original Message -----
From
xxxyyyy@ttiinn.i
To:
sandriben@tin.it
Sent: Friday, November 07, 2008 6:55 PM
Subject: seconda pista e sorvoli
Spett. sig. Sandrini
noto con piacere che anche Lei è d'accordo con la costruzione della seconda pista, divergente verso sud-ovest dall'attuale. E' davvero quella l'unica soluzione al problema dei sorvoli e, mi creda, NON ve ne sono altre!!
Con la nuova pista si decollerebbe verso l'aperta campagna che sta tra Villafranca e Valeggio tranne nei giorni di vento da est-nordest in cui si dovrà, per cause aeronautiche e meteorologiche, ridecollare forzatamente verso Verona (ma la bora non dura settimane...!).
La nuova pista può benissimo essere costruita rimanendo in gran parte nel sedime perimetrale attuale. Solo si dovrà deviare la piccola strada che porta all'Accademia ed alla Pantina.
Quindi l'attuale pista sarebbe riservata agli atterraggi e la nuova ai decolli, anche in contemporanea e le due sarebbero intercambiabili. Sarebbe davvero l'ideale.
Chissà se chi ha le redini politiche del caso, ci avrà pensato (basterebbe chiederglielo!!!), invece di crogiolarsi in un parolame inutile. Credo pure che la nuova pista, per i benefici che comporterebbe, sarebbe anche ben accettata dai vari ambientalisti oltrechè dalla popolazione.
Mi complimento con Lei per aver finalmente smosso un pò l'acqua stagnate a riguardo della VIA e delle rotte aeree. Adesso bisogna essere di nuovo propositivi e credo che la nuova pista sia un argomento di ottimo impatto. La saluto. X.Y.
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