domenica 4 marzo 2007

In vigore l'obbligo di certificazione energetica degli edifici

Entra in vigore l'obbligo della certificazione energetica. Il decreto legislativo n. 311 del 29 dicembre 2006, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 26 del 1° febbraio 2007 ed entrato in vigore il 2 febbraio, stabilisce che a partire dal 1° luglio 2007 gli edifici esistenti, superiori a 1000 metri quadrati, che devono essere immessi nel mercato immobiliare, devono essere muniti di certificazione energetica.
Dall 1° luglio 2008 sarà esteso l'obbligo anche per gli edifici sotto i 1000 metri quadrati, nel caso di compravendita dell’intero immobile.
Dal 1° luglio 2009 il certificato di efficienza energetica sarà obbligatorio anche per la compravendita dei singoli appartamenti.
Entro queste mese dovrebbero arrivare le linee guida per i criteri di certificazione.
L'attestato di certificazione energetica è sostituito dall’attestato di qualificazione energetica, che deve essere redatto dal direttore dei lavori e presentato al Comune di competenza contestualmente alla dichiarazione di fine lavori senza oneri aggiuntivi per il committente. Dal 1° gennaio 2007, l'attestato di certificazione energetica dell'edificio è necessario per accedere a sgravi fiscali o contributi pubblici finalizzati al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici o degli impianti.
Dal 1° luglio 2007, tutti i contratti, nuovi o rinnovati, relativi alla gestione degli impianti termici o di climatizzazione degli edifici pubblici devono prevedere la predisposizione dell’attestato di certificazione energetica dell'edificio o dell'unità immobiliare interessati entro i primi sei mesi di vigenza contrattuale, con predisposizione ed esposizione al pubblico della targa energetica.
Gli allegati A, C, E, F, G, H, I e L del Dlgs 192/2005 sono sostituiti mentre l’allegato D (relativo all’integrazione degli impianti solari termici e fotovoltaici nelle coperture degli edifici) è abrogato.Questi allegati modificano le prescrizioni tecniche, cambiano i valori del fabbisogno di energia primaria limite per la climatizzazione invernale e i valori delle trasmittanze limite sono stati resi più restrittivi.
Vengono anticipati al 1° gennaio 2008 i livelli di isolamento termico attualmente previsti per il 1° gennaio 2009. Viene inoltre introdotto, dal 1° gennaio 2010, un livello di isolamento in grado di garantire la riduzione dei fabbisogni termici dei nuovi edifici del 20-25%.
Per tutti i nuovi edifici diventa obbligatorio l’uso di fonti rinnovabili (solare termico o geotermia) per la produzione di almeno il 50% dell’acqua calda sanitaria, e di impianti fotovoltaici.
Agevolato l'uso di caldaie ad alta efficienza nelle zone climatiche più fredde, che sostituiranno i vecchi impianti di riscaldamento. Per gli immobili nuovi e nel caso di ristrutturazioni di edifici di superficie utile superiore a 1000 metri quadri, sarà obbligatorio installare sistemi schermanti esterni, al fine di contenere il consumo energetico per il condizionamento.
Per le Regioni introdotto l'obbligo di considerare tra gli strumenti di pianificazione ed urbanistici di competenza, le soluzioni necessarie all’uso razionale dell’energia e all’uso di fonti rinnovabili, con indicazioni anche in ordine all’orientamento e alla conformazione degli edifici da realizzare, per massimizzare lo sfruttamento della radiazione solare.
Infine, entro il 31 dicembre 2008 le regioni e le province autonome, in accordo con gli enti locali, predisporranno un programma di qualificazione energetica del patrimonio immobiliare, finalizzato al conseguimento di ottimali risultati di efficienza energetica.

Fa male agli anziani l'inquinamento dell'aria?

Un'attenta analisi di questo problema è stata svolta dall'Osservatorio della Terza Età dell'Ageing Society. Quanto studiato ed elaborato è stato poi raccolto in un dossier.
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Per scaricare il dossier clicca qui:
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Qui di seguito, riportiamo la premessa del... Dossier_ Inquiamento - Salute:
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L'ambiente rappresenta un fattore fortemente condizionante la qualità della vita e ciò era ben noto sin dall'antichità. La ricerca e l'individuazione di luoghi salubri ove potersi rigenerare nel corpo e nello spirito è presente nella cultura e nella tradizione dei popoli sotto ogni parallelo. Oggi, le interazioni fra ambiente e salute sono scientificamente acquisite al punto che è documentato come l'eco sistema sia in grado di condizionare l'insorgere e l'evoluzione di patologie. L'evoluzione stessa delle specie è condizionata dall'ambiente che è in grado di indurre modificazioni genetiche.
In una società sempre più longeva, nella quale il patrimonio salute deve essere preservato il più a lungo possibile, per procastinare l'insorgenza di patologie in grado di determinare parziali o totali disabilità,
è imperativo valutare la possibilità di eliminare o ridurre ogni fattore in grado di indurre o aggravare situazioni patologiche. Tale necessità non riveste solo aspetti di doverosa eticità ma anche valutazioni di tipo sociale ed economico in considerazione degli alti costi che la società deve affrontare per i servizi sanitari e socio-assistenziali a cui ricorre una popolazione di soggetti sempre più longevi.
Il nostro Osservatorio ha inteso affrontare lo studio dell'impatto prodotto dall'inquinamento atmosferico sulla salute, con particolare riferimento alla popolazione degli over 60 anni. Ha inoltre voluto valutare i costi sociali e sanitari indotti da tale inquinamento e le possibilità che la scienza e la tecnologia sono oggi in grado di offrire per ridurre tale fenomeno e le sue conseguenze.
Abbiamo dunque effettuato uno studio del problema sia valutandolo nel contesto dello sviluppo delle società industrializzate, sia attraverso un'analisi metanalitica della letteratura internazionale e nazionale, nonché di un'analisi comparativa dei dispositivi adottati per ridurre l'inquinamento da autoveicoli, delle leggi e delle disposizioni adottate nei vari Paesi per affrontare il problema ed infine una valutazione sullo stato dell'arte delle conoscenze sugli effetti dell'inquinamento sulla salute,
con particolare in riferimento alla mortalità ed all'aggravamento di malattie respiratorie e cardiovascolari.
Infine, abbiamo cercato di calcolare i costi diretti ed indiretti indotti dall'inquinamento e l'entità dei risparmi che potrebbero essere determinati attraverso l'adozione di correttivi atti a ridurre l'inquinamento ambientale.
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