lunedì 4 agosto 2008

Illustrazione del P.A.T. - "Fase di ascolto... o propaganda politica?"

Oltre ai commenti che i lettori lasciano sul Blog, ricevo delle e_mail e delle telefonate che mi inviano documenti e/o mi chiedono pareri.
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Oggi, oltre ad una telefonata, in cui (da parte di un comitato) mi si chiedeva se potevo fornire della consulenza (gratuita) contro l'apertura di una nuova cava... in e_mail, ho poi trovato due documenti che qui, di seguito, commento e vi invito a leggere.
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Il primo file... è cosi intitolato: "Il Paese con la Cammicia", con un sovratitolo: PENSARE E PROGETTARE IL TERRITORIO A MISURA DELL’UOMO e con un sottotitolo: "Potremmo chiedere a tutti appunti sulla innovazione territoriale e le pratiche di qualità". Un editoriale a firma dell'Arch. Ugo Baldini.
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Di questo primo documento ricopio solo una frase, questa: "Rinnovare il Paese vuol dire rimetterlo con i piedi per terra, vuol dire riprendere il controllo del territorio, per metterlo finalmente in gioco verso orizzonti nuovi di sostenibilità senza orpelli e balzelli, senza omissioni, omertà e scorciatoie, con regole ben fondate e patti chiari per tutti."
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Un interessante documento da leggere questo dell'Arch. Baldini che, poi ho scoperto essere... il: Presidente di CAIRE Urbanistica, esperto di Pianificazione Urbanistica, Territoriale e Strategica, coordinatore scientifico di piani a scala urbana e regionale, membro effettivo INU, Vice Presidente e socio fondatore dell'Archivio Osvaldo Piacentini.
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E sempre dell'Arch. Baldini, ho ricevuto anche questo altro documento, cosi intitolato: LA PROVINCIA PRIMA E DOPO LA CURA, del quale un paio di paragrafi meritano di essere ricopiati, anche perchè mi ricordano quello che è successo con il Progetto della Discarica dei Rifiuti Industriali (che vuole il Comune) e quello che sta succedendo con il nuovo Piano di Assetto del Territorio.
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I due paragrafi che meritano essere qui evidenziati, sono questi:
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Allora, tanto più nelle ristrettezze della finanza locale, una applicazione diagnostica essenziale e efficiente, deve riuscire, per esempio, a capire l’immigrazione, riconfigurare il welfare e riconoscere la domanda nuova di social-housing, oppure operare bilanci ambientali (energia, acqua, paesaggio), per capire le criticità che abbiamo di fronte e condividerle nella sostanza con tutti gli attori in gioco; dopo di che disegnare schemi d’azione e promuovere reti e agende locali, senza disperdersi in direzioni marginali o velleitarie.
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A questo fine bisogna migliorare la fase di ascolto e purtroppo bisogna anche dire che in Italia si ascolta pochissimo la gente. Si fa ancora tanta propaganda, cioè si va in giro con un progetto praticamente già deciso per convincere la gente della sua bontà e non si fa né urbanistica partecipata, né ascolto preventivo. E le conseguenze si vedono, qua e là.
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In queste poche righe ho trovato conferme a quello che avevo scritto in questi messaggi:
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Dimenticavo, il nuovo P.A.T. di Villafranca lo sta predisponendo proprio: CAIRE Urbanistica, come risulta nel loro sito web, dal quale si apprende che sempre per questo comune, a noi confinante, stanno anche predisponendo il: PIANO STRATEGICO PER L’ENERGIA.
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Due progetti che sono cosi commentati sul loro sito web:
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PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (PAT) 2005 - in corso - Comune di Villafranca di Verona (VR) La redazione del P.A.T prevede:- la redazione di un rapporto sullo stato delle conoscenze e sulle esigenze informative; - l’assistenza all’Amministrazione Comunale nella redazione del Quadro conoscitivo; -la redazione del Documento Preliminare;- la redazione della relazione illustrativa;- la direzione scientifica e il coordinamento della redazione degli elaborati cartografici contenti la zonizzazione e le prescrizioni urbanistiche e ambientali che saranno predisposte dall’Ufficio di Piano; - la redazione della normativa tecnica di attuazione del P.A.T.; - la predisposizione della V.A.S.; la predispposizione del Piano Energetico Comunale; l’assistenza alla Amministrazione nell’esame delle osservazioni al P.A.T.
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PIANO STRATEGICO PER L’ENERGIA 2006 - in corso - Comune di Villafranca (VR) Il Piano prevede un inquadramento socio-economico e territoriale, un quadro della normativa di settore vigente, l’analisi delle emissioni in atmosfera, le strategie di intervento proposte.
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Sarei curioso di conoscere il parere di CAIRE Urbanistica in merito al P.A.T. di Sommacampagna... Chissa, forse in occasione delle Osservazione al "nostro P.A.T." potrei anche aver suscitato il loro interessamento... chissa... chissa...
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Una domanda che potrei fare a CAIRE, potrebbe essere questa: Per mitigare l'inquinamento ambientale che impatta su Caselle adesso... è corretto prevedere nel P.A.T. nuovi 530.000 metri quadrati di zone Commerciali e Direzionali?
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530.000 metri quadrati che sono stati inseriti nel PAT di Sommacampagna con lo scopo di recuperare risorse economiche per realizzare dei Boschi per migliorare l'ambiente... credo sia la soluzione più sbagliata che possa essere presa, ma a Sommacampagna hanno deciso questo.
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Delle volte... lè peso el tacon... del buso? (è peggio la riparazione... del buco?)

Cava Betlemme: tre pesi e tre misure... perchè?

Il 2 Luglio scorso, l'attuale Amministrazione Comunale di Sommacampagna, ha presentato il Piano di Assetto del Territorio (PAT), il nuovo strumento urbanistico che (se approvato) manderà in pensione il vecchio Piano Regolatore Generale (PRG).
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Non ho intenzione di leggere nulla... "con attenzione", di tutto il "pacco" che hanno predisposto per il nuovo "P.A.T.", perchè aspetto di vedere la "versione" che verrà presentata in Consiglio Comunale per la sua "Adozione", poi sua "Pubblicazione" e poi la possibilità di presentare le "Osservazioni".
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Ovviamente una lettura sommaria l'ho data e la cosa che più mi ha colpito è stato leggere sulle Norme di Attuazione del PAT, al capitolo 4.2.1. - Integrazione normativa sulle invarianti, a pag. 17 di detto documento, il punto "P. Rete idraulica storica", che cosi recita:
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p. Rete idraulica storica
Il Canale Alto Agro Veronese è parte della rete storica dei canali veronesi, e deve essere soggetto a norme di tutela specifiche. Sono pertanto vietati tutti gli interventi che possano alterare lo stato dei luoghi e del corso d’acqua. Non è consentita, fino ad una distanza di m. 10 dalle rive, l’istallazione di insegne e cartelloni pubblicitari: ammessa esclusivamente l’istallazione di insegne e cartelli indicatori di pubblici servizi o attrezzature pubbliche e private di assistenza stradale, di attrezzature ricettive ed esercizi pubblici esistenti nelle immediate adiacenze, nonché di quelli per la descrizione delle caratteristiche dei siti attraversati (art. 72 P.A.Q.E.).
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Tutto qui e nient'altro... in merito al "proteggere" la rete idraulica storica che interessa il nostro comune. Entro 10 metri dal canale sarebbe vietata l'installazione di cartelli pubblicitari? Questa è una barzelleta, non è una norma del PAT. Per proteggere un canale storico si vieterebbe l'installazione dei cartelli della pubblicità... ad esempio (uno caso) dell'Aeroporto Catullo? Barzellette.
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Eppure questo "striminzito" paragrafo termina con una sigla: "Art. 72 P.A.Q.E." che ha un significato ben chiaro. Quella sigla rappresenta e fa riferimento all' art. 72 del Piano d'Area del Quadrante Europa - P.A.Q.E. che, per esteso... cosi recita:
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Art. 72 -reti Idrauliche Storiche. Le reti storiche, come individuate nella tav. n. 3 del piano di area, sono costituite dai canali: Giuliari - Milani, Biffis, Camuzzoni e Alto Agro Veronese.
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Direttive
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I Comuni, in sede di adeguamento degli strumenti urbanistici al presente piano di area, in osservanza anche delle disposizioni contenute nel Piano di Bonifica e di Tutela del Territorio Rurale in materia, dettano norme per la tutela e la manutenzione delle reti idrauliche di interesse storico e dei manufatti idraulici presenti lungo le rive,
valorizzando anche il rapporto fra corsi d'acqua e centri urbani.
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I Comuni, inoltre, favoriscono il recupero e il ripristino dei tratti originali dei canali storici. Provvedono altresì a delimitare una fascia di rispetto lungo le reti storiche, prevedendo la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali. Le piste ciclabili previste sono da considerarsi prioritarie nell'applicazione dell'articolo 14 della legge regionale 30 dicembre 1991, n. 39. Definiscono le tipologie, le caratteristiche e materiali delle insegne e dei cartelli indicatori consentiti, ai fini di un loro corretto inserimento ambientale.
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Prescrizioni e vincoli
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Sono vietati interventi tali da alterare lo stato dei luoghi. Deve essere mantenuta la pendenza delle rive favorendo il mantenimento della copertura erbacea ed evitando la cementificazione ed utilizzando tecniche manutentive analoghe a quelle originarie. Non è consentita l'installazione di insegne e cartelloni pubblicitari. E' ammessa esclusivamente l'installazione di insegne e cartelli indicatori di pubblici servizi o attrezzature pubbliche e private di assistenza stradale, di attrezzature ricettive ed esercizi pubblici esistenti nelle immediate adiacenze, nonchè di quelli per la descrizione delle caratteristiche dei siti attraversati, nel rispetto di quanto stabilito dai comuni ai sensi dell'ultimo comma delle direttive del presente articolo. Nella costruzione e nel restauro di manufatti quali ponti, chiuse, recinzioni etc., devono essere utilizzati materiali e tipologie tipici del sistema idraulico. Per quanto riguarda i materiali si predilige l'uso di mattoni in cotto, pietra d'istria (o marmi consimilari) e legno. Sono consentiti interventi manutentivi ordinari e straordinari purché realizzati con tipologie tipiche del sistema idraulico e senza alterare il valore documentale dei manufatti.
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Il Piano d'Area del Quadrante Europa è stato approvato con Delibera del Consiglio Regionale del Veneto n° 69 del 20 Ottobre 1999, quasi 9 anni fa e ad oggi, le Direttive, le Prescizioni e i Vincoli dell'Art. 72 del P.A.Q.E. non sono state recepite nel P.R.G. di Sommacampagna e nemmeno nel nuovo P.A.T. la "Direttiva" che impone che lungo i Canali Storici sia realizzata: "una fascia di rispetto... prevedendo la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali"... non è stata correttamente trasferita.
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Se questa fascia di rispetto, conseguente alla Direttiva del P.A.Q.E. anche larga solo 20 metri fosse stata prevista nel P.R.G. del Comune di Sommacampagna... entro la distanza di 200 metri da questa "Zona F", non potevano essere presentate domande di Cave.
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Allora sorge spontanea una domanda: questa "direttiva" non è stata applicata perchè entro i 200 metri rientra anche parte dell'area destinata alla realizzazione della Discarica di Rifiuti Industriali delle Siberie... di iniziativa comunale?
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Il comune, per non avere vincoli per realizzare la SUA Discarica di Rifiuti industriali, non ha previsto l'applicazione di una direttiva del P.A.Q.E. che avrebbe salvaguardato una fascia di territorio larga 450 metri lungo un "canale storico".
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E nemmeno nel Nuovo P.A.T. questa direttiva è stata interamente recepita, perchè nemmeno stavolta la fascia di rispetto non l'hanno messa... Sempre perchè il comune non vuole impedirsi di fare la Sua Discarica?.
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Dov'è il problema allora... se un Imprenditore, che di mestiere fa cave... dove si può presentare domanda di cava... ha presentato una idonea richiesta di autorizzazione? Secondo me ha fatto benissimo... ha presentato domanda dove la legge gliel'ho permette.
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Allora perchè tanto casinò sulla Cava Betlemme, quando un NON imprenditore, quale è il Comune... vuole diventare un (pseudo) imprenditore nella gestione dei rifiuti industriali.
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Se si voleva impedire nuove cave... bastava, in questi ultimi 9 anni, applicare la Direttiva dell'Art. 72 del P.A.Q.E. Ma applicando questa direttiva, il comune si autoimpediva di realizzare la Sua Discarica? Questo è il problema.
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Più si parla della Cava Betlemme... meno si parla della Discarica delle Siberie.
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Solo ieri, e per caso, ho scoperto che con la Deliberazione della Giunta Regionale N. 1495 del 17 giugno 2008 è stata approvata la: Autorizzazione ad aprire e coltivare la cava di sabbia e ghiaia, denominata "PEZZETTE 2", sita in Comune di Sommacampagna (VR).
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Nella Delibera si legge: "La ditta Me.Ma.P. s.r.l., con sede a Monzambano (VR) Strada Moscatello n. 45/C, con domanda in data 21.06.2006, pervenuta in Regione il 21.06.2006, prot. n. 378136/57.02, ha chiesto alla Giunta Regionale l'autorizzazione ad aprire e coltivare la cava di sabbia e ghiaia, denominata "PEZZETTE 2", sita in Comune di Sommacampagna (VR)".
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Sono due anni che il Comune avrebbe anche questa cava alla Sua attenzione, ma in questi due anni... non ho visto comitati (spontanei) andare in gita a Venezia... o a fare passeggiate in gruppo... con polenta e salsicce... in mezzo ai filari delle vigne. Sono 8 anni che il Comune sta tentando di realizzare la Sua Discarica di rifiuti, e anche qui niente fiaccolate notturne... con danze e musiche per il paese.
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Sulla Discarica di Rifiuti industriali... silenzio (perchè è del comune) e sulla Cava Betlemme... tanto cassino... come mai?
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Un imprenditore ha presentato domanda di cava dove si poteva presentarla, perchè il Comune non ha adottato una Delibera Regionale... a salvaguardia di un Canale Storico... e qui, casualmente, un casinò della malora...
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Perchè tre pesi e tre misure diverse?
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Forse perchè se la gente viene convinta, dagli Amministratori Comunali, ad interessarsi della Cava Betlemme... si dimentica che ormai l'iter della Discarica di Rifiuti industriali... è praticamente concluso?
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O c'è dell'altro... collegato alle progettualità dell'Assessorato alle Immondizie, alle Cave e alle Discariche?