lunedì 13 ottobre 2008

Con il "Piano di RISCHIO Aeroportuale"... chi RISCHIA di perdere decine di milioni di Euro?


In merito ai Piani di Rischio Aeroportuali, di cui me ne sono già occupato, più volte, su questo blog, in particolare in questo messaggio: PIANO di RISCHIO: Aeroporto Catullo che avevo scritto solo due giorni dopo che sul sito dell'E.N.A.C. era stato pubblicato il: Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti - Edizione 2 - Emendamento 4 del 30 gennaio 2008, ora comincia ad occuparsene anche il Comune di Sommacampagna, che il 23 Settembre scorso ha scritto al Comune di Verona, al Comune di Villafranca e per conoscenza all'E.N.A.C. e anche all'Aeroporto Catullo.


Nulla di strano, sarebbe ora che qualcuno cominciasse ad occuparsi dei Piani di Rischio Aeroportuali e delle limitazioni alla edificazione nelle aree poste in testa pista all'Aeroporto Catullo, ma c'è qualcosa da evidenziare perchè, qualche contrasto con decisioni appena prese... balza agli occhi e mi riferisco all'Accordo di Concertazione approvato con Delibera n° 37 dell'11 Luglio 2007 tra il Comune di Sommacampagna e l'Aeroporto di Verona.

In detto Accordo di Concertazione, sottoscritto e firmato poi in data 7 Marzo 2008, appare evidente che nel Comparto "B" e nel Comparto "B1" (come evidenziati nella sovrastante immagine) viene previsto che sia possibile realizzare: insediamenti di scala sovracomunale di tipo commerciale, direzionale e fieristico espositivo... casualmente, ma solo per casualità, dove la C.I.S. S.p.A. ha comperato dei terreni inedificabili, ma dove vorrebbero costruire un Centro Commeciale da 70.000 mq. (in testa pista) come ho evidenziato in questo messaggio: Ménage à trois (quatre) tra: C.I.S., Aeroporto, Comune (Rubner)?


Qualche settimana dopo, esattamente in data 9 maggio 2008, il: "Consiglio di Amministrazione dell’Autostrada del Brennero ha licenziato favorevolmente lo studio di fattibilità di un nuovo casello autostradale in corrispondenza dell’interconnessione tra l’A22 (Brennero – Modena) e l’A4 (Brescia - Padova)" che dovrebbe servire agli sviluppi dell'Aeroporto Catullo.
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Da detto Studio di Fattibilità del nuovo Casello Autostradale, che avevo inserito in questo messaggio: E' confermato, il Nuovo Casello sulla "A22"... è una Großa Porkatha si può comprendere anche le progettualità dell'Aeroporto Catullo come evidenziate nella planimetria sopra riportata che rappresenta la pagina 12 di detto Studio di Fattibilità.


Visto che ci sono due planimetrie, quella allegata all'Accordo di Concertazione firmato il 7 Marzo 2008 e quella di pagina 12 dello Studio di Fattibilità del nuovo Casello Autostradale per l'Aeroporto approvato il 9 Maggio 2008, basta fare un piccolo "sormonto" e trasferire i vincoli aeroportuali della seconda planimetria per evidenziarli sulla prima planimetria e... che appare e che si scopre?
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Dopo questo "sormonto" appare evidente che tutto il Comparto "B1", a quasi totalità, aree di proprietà della C.I.S. S.p.A. dove questa vorrebbe realizzare il Centro Commerciale-Direzionale-Fieristico denominato: "Città del Vino e del Cibo" (da 70.000 mq.) e dove, sempre ditte collegate alla C.I.S. S.p.A. vogliono realizzare il "Verona Airport Hotel" (da 140 stanze), si scopre, appunto, che tutti questi insediamenti sarebbero ubicati... non solo dentro il sentiero di atterraggio degli aerei... ma dovrebbero anche essere realizzati all'interno della zonizzazione, quella più restrittiva, di un Piano di Rischio Aeroportuale.
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Ma non è finita qui, perchè sempre dalla Planimetria dello Studio di Fattibilità risulta evidente che l'Aeroporto vuole realizzare una seconda pista a nord dell'attuale e cosi, anche tutto il Comparto "B", oltre al Comparto "B1", verrà ad essere interessato dalle imposizioni del Piano di Rischio Aeroportuale.
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Le mie domande finali iniziano con questa: Il 7 Marzo 2008 quando il Presidente dell'Aeroporto Catullo ha sottoscritto l'Accordo di Concertazione con il Comune di Sommacampagna, sapeva che due mesi dopo su quelle aree sarebbe apparso, dallo Studio di Fattibilità, che quei due "Comparti B e B1" sarebbero diventati inedificabili... e/o solo destinati ad insediamenti che avessero un carico antropico (presenza di persone) molto ma molto limitato?
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A qui aggiungo quest'altra domanda: Non è che l'Accordo di Concertazione era solo uno "specchietto per le allodole" e, serviva e serve, alla C.I.S. S.p.A. per far credere a qualche possibile (e/o sprovveduto) acquirente che li, in quelle aree, potrebbero costruire quello che vogliono... far credere che si possa costruire?
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E concludo con questa ultima domanda: Se in un terreno posto in testa pista di un Aeroporto non si può edificare quello che si vuole, (sopratutto quando l'attuale destinazione di P.R.G. è praticamente inedificabile) ma bisogna rispettare i Piani di Rischio Aeroportuale, chi è che rischia di perdere decine e decine di milioni di euro...
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Con il "Piano di RISCHIO Aeroportuale"... (se verrà approvato) chi è che RISCHIA di perdere decine e decine di milioni di euro e/o verrà citato per rifondere dei danni per promesse non mantenute?
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Io credo che la soluzione migliore delle opere infrastrutturali e quelle insediative prossime e a servizio dell'Aeroporto di Verona, sia quella che ho evidenziato nel messaggio: IL PROGETTO PERFETTO ? tutto il resto serve solo perchè nell'aumento del Capitale del C.I.S. si è fatto credere che dei progetti avessero una possibile concretezza, cosa che invece non accadrà se verrà approvato il Piano di Rischio Aerportuale per il Catullo.
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In tutto questo, qual'è e quale sarà il ruolo del Presidente dell'Aeroporto Catullo?