lunedì 2 febbraio 2009

Sommacampagna: una Pianificazione Assiomatico-Topologica

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Copio integralmente... senza commentarlo un messaggio pubblicato su http://sommacampagna.blogolandia.it a titolo: Sommacampagna: una Pianificazione Assiomatico-Topologica un messaggio che si commenta da solo.
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Dalla pianificazione territoriale…
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Ci ha particolarmente colpito l’interessante analisi (postata in data 01/02/2009) da Beniamino Sandrini sul proprio blog di Caselle d’Erbe attinente il PAT (Piano di Assetto del Territorio) recentemente adottato dall’amministrazione comunale di Sommacampagna.
Post che invitiamo a leggere integralmente e a giudicare personalmente.
L’esplicito riferimento all’opera di M.C. Escher ha dato poi, ad avviso di chi scrive, una puntuale illuminazione sull’elemento centrale della critica al PAT sostenuta dall’autore.
Come è possibile delineare e adottare una pianificazione - che vincolerà normativamente per gli anni a venire i territori e le genti di Sommacampagna - attraverso un pro-getto [lett. “gettato in avanti”] che si presenta fin dalla sua concezione come un’erma bifronte?
Egli riflette: «…cominci ad esaminare la “struttura” nel PAT e le cose ovvie… non sono più ovvie, […]. Se c’è inquinamento… che si fa? Si elimina questo inquinamento, o si mitiga e/o si compensa quando non si può mitigare. Ma che fanno nel PAT… dato che c’è inquinamento… servono dei boschi per diminuire questo inquinamento, ma per fare i boschi ci vogliono soldi… allora si crea altro inquinamento (con nuove zone industriali) per avere i soldi per mitigare… Risultato: il doppio di inquinamento di prima… ma allora ci vuole il doppio di boschi… e allora serve il doppio delle Zone Industriali per avere il doppio dei soldi per mitigare il doppio dell’inquinamento di prima…» [ibidem]
Di qui il riferimento di Sandrini alle metafore escheriane espresse in due splendide litografie: “mani che disegnano sé stesse” [Tekenen] e “acqua che sale” [Waterval].
Quando si dice che un’immagine val più di mille parole!…...alla Topologia.
Il post succitato (e le tematiche in esso trattate) ci ha prontamente sovvenuto del contentuto di una recente lettura personale sulla dimostrazione della “Congettura di Poincaré” ad opera del matematico russo Grisha Perelman, nell’ambito di quel settore che assume il nome di Topologia (lett.: “scienza dei luoghi”).
Non è certo possibile fornire una rappresentazione fisico-”visiva” della figura tematica di cui parla Poincaré (la 3-sfera!… anche se in essa siamo praticamente e quotidianamente immersi), oppure delle ulteriori varietà topologiche di ordine superiore di cui ci si è storicamente serviti per arrivare a rendere la congettura di Poicaré un teorema matematico (il teorema di Perelman).
Purtuttavia, utilizzando una modalità di visualizzazione di tipo “procedurale”, possiamo rendere maggiormente evidente il “quid iuris” topologico, appellandoci al concetto di curvatura su sé stessa di una figura: la 3-sfera si ottiene (proceduralmente) curvando rispettivamente - l’uno sull’altro - i punti omologhi di due sfere uguali….!
E che c’azzecca?!…
Dipaniamo l’apostrofe dipietriana dichiarando come anche a noi il PAT, adottato dal Consiglio Comunale di Sommacampagna, abbia sollevato più di qualche perplessità e interrogativo. Quello che più ci ha stupito, però, non sono state (solamente) le questioni di “contenuto”, ossia quelle evidenti contraddizioni che la meticolosa analisi del concittadino di Caselle d’Erbe sta facendo emergere in modo palese, offrendola poi telematicamente al pubblico ludibrio.
Sono piuttosto le questioni “di metodo” utilizzate, ossia quelle vere e proprie “curvature su sé stessi” dei problemi di politica territorale e ambientale (nel senso anglosassone di environment), che ci preoccupano.
Quella trascuratezza [metodologica?] nella relazionalità di ciascuno dei problemi con tutti gli altri che, evitando [metodologicamente?] di fornirne un consistente (non-contraddittorio) quadro d’insieme, non riesce a proporne validamente precise linee di governance urbanistica (dalla sostenibilità dello sviluppo alla mitigazione degli impatti).
Una proiezione-curvatura su sé stessi dei temi e dei problemi del nostro territorio - emergente con evidenza nella visione del PAT adottato - che, facendo ripiegare gli stessi in una dimensione-che-non-c’è (la tanto paventata limitazione di crescita demografica, abbinata alla fantomatica compatibilità di sviluppo urbano-industriale dalla dubbia sostenibilità e vivibilità per la popolazione, soprattutto di Caselle, grazie ad una mitigazione degli impatti che-forse-verrà), ci fa apparire tale pianificazione più simile alla descrizione dell’isola di Peter Pan, piuttosto che ad una significativa prospettiva di governo per un ambiente in cui attualmente vivono quasi 15.000 persone.
E che ci fa porre la questione: ma questo PAT chi l’ha redatto?
Capitan Uncino?…

Ma l'Aerostazione del Catullo è... su terreno militare o... è su terreno civile?

Da giorni sto tentando di predisporre delle integrazioni alle segnalazioni che ho già inviato, ma per far questo mi servono dei documenti... che possano confermare le mie nuove segnalazioni, documenti che devono essere atti ufficiali... ovviamente.
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Solo due/tre giorni fa ho scoperto la data esatta del Decreto del Ministero della Difesa dell'11.9.2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 289 dell'11.12.2008 avente come oggetto: Dismissione dei beni del Demanio Militare Aeronautico dell'Aeroporto di Verona-Villafranca.
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Dopo una breve ricerca questo decreto l'ho trovato sul web e al 1° comma dell'art. 1 di questo decreto si legge: I beni del demanio militare aeronautico dell'aeroporto di Verona Villafranca individuati e descritti nell'annesso tecnico e relativi allegati, che costituiscono parte integrante del presente decreto, ecc, ecc,
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Nella versione web della Gazzetta Ufficiale, questo annesso tecnico e relativi allegati... non ci sono e allora mi ero ripromesso di verificare oggi, sulla versione cartacea, che cosa c'era scritto in quella documentazione allegata e... parte integrante del Decreto.
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Ho telefonato in comune, ma nemmeno loro sanno nulla in merito. Ho chiesto se verificano sulla versione cartacea della Gazzetta Ufficiale se è stato inserito l'annesso tecnico... Hanno verificato... e nemmeno li non c'è nulla, oltre le due pagine sopra riportate... non c'è altro.
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Ho cercato ancora e ho, tra l'altro, trovato l'Annesso Tecnico dell'Aeroporto di Montichiari, ma non quello di Verona... e allora mi chiedo: che valore ha un Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale... mancante di una "parte integrante" del Decreto stesso?
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Quindi oggi devo continuare a terminare la mia segnalazione... senza aver avuto modo di prendere visione di quella "parte integrante" del Decreto - che non è allegato - e che sarebbe l'Annesso tecnico con il quale si individuano i beni dismessi dal demanio militare dell'Aeroporto di Verona Villafranca.
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Ma perchè cerco quel Decreto? Perchè credo che tutta l'Aerostazione di Verona sia stata realizzata su territorio "civile" e non "sedime Militare"... e dato che la Società Valerio Catullo sostiene che essendo loro un aeroporto militare... loro, la sottoposizione alla V.I.A. non l'hanno mai fatta per questo motivo.
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Io sono in posseso di una foto aerea del 1999, nella quale per motivi di sicurezza nazionale tutta la parte "militare" dell'Aeroporto di Verona... è stata censurata e da questa foto... sulle aree militari hanno appicicato dei prati e sulle aree civili, non hanno censurato nulla... perchè, appunto, sarebbero aree "non militari" e quindi civili... da non censurare.
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Nella seguente immagine, che anche oggi si può scaricare dal web, appare invece tutta la infrastruttura aeroportuale e ritenendo che il perimetro della zona militare sia quello evidenziato con linea punteggiata azzurra, credo che tutta l'Aerostazione del Catullo sia stata realizzata su terreno civile... anche perchè a Bilancio dell'Aeroporto Catullo, circa 38 milioni di euro sono iscritti a bilancio al capitolo: "terreni e edifici".
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Io ritengo che l'Aeroporto Catullo doveva essere sottoposto a V.I.A. nonostate che l'Aerostazione fosse stata costruita su terreni militari.
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A maggior ragione posso pertanto sostenere la mia tesi che: il Valerio Catullo doveva essere sottoposto a V.I.A. anche perchè tutta l'aerostazione e i piazzali di sosta degli aerei sono stati costruiti su terreno civile e non sedime militare.
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Ovviamente di questo aspetto nel P.A.T. appena adottato non c'è nulla... ma questo è un dettaglio insignificante? Secondo il sottoscritto non credo... che sia cosi insignificante.
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Un'ultima domanda... ma il Decreto del Ministero della Difesa dell'11.9.2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 289 dell'11.12.2008 avente come oggetto: Dismissione dei beni del Demanio Militare Aeronautico dell'Aeroporto di Verona-Villafranca... visto che sulla Gazzetta Ufficiale è mancante di una annesso tecnico "parte integrante" del Decreto stesso... ha valore di legge?
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A questa domanda dovrebbe rispondere l'ENAC a cui hanno trasferito i beni demaniali... ma che l'ENAC si sia accorta che sulla Gazzetta Ufficiale questo annesso tecnico del Catullo.... non c'è?
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Ora devo riscrivere la Segnalazione con testo "dubitativo"... visto che non posso provare, anche se ne sono quasi certo che tutta l'Aerostazione del Catullo di Verona è su terreno civile e non sedime militare.
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Dimenticavo...
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Questi sono alcuni dei Decreti V.I.A. di Aeroporti MILITARI aperti al traffico commerciale, tra cui: Decreto V.I.A. dell’Aeroporto di Brescia - Decreto V.I.A. dell’Aeroporto di Pisa - Decreto V.I.A. dell’Aeroporto di Comiso (RG) - Decreto V.I.A. dell’Aeroporto di Taranto - Decreto V.I.A. dell’Aeroporto di Treviso - Decreto V.I.A. dell’Aeroporto di Trapani - Decreto V.I.A. dell’Aeroporto di Brindisi - Decreto V.I.A. dell’Aeroporto di Napoli - Decreto V.I.A. dell’Aeroporto di Pantelleria.
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Perchè l'Aeroporto di Verona non è stato sottoposto alla Valutazione di Impatto Ambientale?
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Perchè il Comune di Sommacampagna ha fatto chiudere una cava, la cui superfice di scavo era di circa 12 ettari e la superficie della recinzione era di 14,4 ettari e l'ha fatta chiudere per mancanza di V.I.A., quando l'obbligo della sottoposizione alla V.I.A. ... scatta dopo i 15 ettari?
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Perchè il Comune di Sommacampagna... non ha fatto chiudere l'Aeroporto Catullo... che è senza V.I.A.?