giovedì 15 maggio 2008

Concessione 40ennale al Catullo... manca il Comunicato Stampa

In teoria, con Decreto Interministeriale (Difesa, Trasporti, Economia) firmato il 2 maggio scorso, sarebbe stata approvata la Convenzione 40ennale che rende operativa - salvo parere contrario della Corte dei Conti - la concessione della Catullo S.p.A. sull'Aeroporto di Verona.
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In merito a questa "grossa e grassa" notizia, ho cercato un Comunicato Stampa ufficiale sul sito dell'ENAC e un altrettanto Comunicato Stampa su quello dell'Aeroporto di Verona. Ma su questo "importante" traguardo... che avrebbe raggiunto la Catullo S.p.A., non vi è alcun cenno. Le uniche informazioni emerse sono riportate dai quotidiani di Brescia (per la loro "guerra" contro la Catullo S.p.A. per l'Aeroporto di Montichiari) e dall'Arena di Verona, e in merito a questo aspetto... ricopio un articolo pubblicato ieri.

ENTI E POLITICA.
Il presidente della società Catullo anticipa le linee di sviluppo dello scalo veronese e di quello bresciano dopo la firma della concessione per 40 anni
«Aeroporti, ecco il piano di rilancio»
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Il Catullo prende la rincorsa: con quarant’anni di attività garantita dalla concessione dello Stato, per l’aeroporto veronese «il futuro cambia completamente», come dice il presidente della società di gestione, Fabio Bortolazzi. E così pure per lo scalo bresciano D’Annunzio di Montichiari. Parlare di decollo sarebbe banale, di sicuro c’è in previsione un rilancio molto forte dei due scali con investimenti di grande rilievo e una nuova organizzazione societaria. Bortolazzi, infatti, non solo conferma quanto anticipato nei giorni scorsi sulla firma da parte dei ministeri competenti del decreto interministeriale che concede la concessione, affermando inoltre che il Catullo è l’unico titolato a gestire anche il Montichiari, ma spiega ora le prossime linee di sviluppo.
LE RISORSE.
«La concessione cambia tutto e dà il via a una operazione di rilancio su Catullo e Montichiari», spiega Bortolazzi, «che prevedere un piano di investimenti complessivo che sarà come minimo di 160 milioni di euro e potrà arrivare a 200 milioni, con investimenti partitetici tra gli scali. Su Montichiari ci sono già 40-50 milioni di investimenti e fra non molto se ne prepareranno altri».
LA NUOVA STRUTTURA.
Ma questo comporterà un nuovo assetto? «Sicuramente c’è un cambiamento dal punto di vista organizzativo, perchè i due scali vengono concepiti come due business unit, coordinate da una Direzione generale che darà i servizi comuni e svolgerà per i due scali quelle attività centralizzate per cui c’è convenienza economica. Il che non significa dividere le due realtà, ma che i due responsabili di ciascuna business unit potranno spingere sull’acceleratore per essere più aggressivi sul mercato, in vista di un ragionamento più ampio che potrebbe portare a una holding».
LE PROTESTE.
Brescia protesta: dopo anni in cui ritiene di essere stata sottoutilizzata ora vede sfumare il progetto di autogestione dello scalo. «Non voglio commentare se vi sia stata o meno inerzia negli anni scorsi in merito allo scalo di Brescia. Dico solo che sia per il Catullo che per il D’Annunzio si è cambiata marcia». Ma che cosa ha sbloccato una situazione che ormai si prolungava da anni? «Diciamo che sono state smosse delle inerzie grazie al nostro pressing sul ministero», risponde Bortolazzi. Ma Abem, la società nata a Brescia per cercare di avere la concessione di Montichiari, l’altro giorno ha definito, con il suo presidente Tamburini, «sconcertante» il rinnovo della concessione al Catullo. Ma soprattutto nel decreto si afferma che Montichiari resta legato al Catullo, unica società titolata a gestirlo. E allora? «Da Brescia sono venuti atteggiamenti sgradevoli. Ma bisogna capire che a norma di legge questa società Abem non aveva alcun titolo per chiedere la concessione. La deroga alla legge concessa dall’Unione europea era consentita solo per le società che già fossero concessionarie, non per nuovi soggetti, perché altrimenti la concessione sarebbe stata messa in gara. La richiesta dei bresciani insomma andava contro la legge perché non avevano i titoli previsti. La società Catullo ha ottemperare a un iter di certificazioni durato cinque anni».
LE VOCAZIONI.
Il nuovo piano di sviluppo, che sarà presentato all’assemblea dei soci che si terrà la mattina del 29 maggio al Gran Hotel Terme di Sirmione, non cambierà le vocazioni degli scali, afferma Bortolazzi. «Presenteremo i nostri piani di sviluppo che prevedono una maggior aggressività commerciale nei due scali sia per il commerciale che per il charter e il low cost. Nulla vieta che uno scalo svolga una maggior attività per i voli cargo e un altro si concentri di più sui passeggeri, però questo non ci esime da fare altri sforzi: un conto è la vocazione preponderante e un altro l’ordinario. Nulla impedisce di prevedere uno sviluppo di passeggeri anche a Montichiari».
Montichiari attualmente vede passare 250 mila passeggeri l’anno, che sono davvero pochi, mentre «è il quarto scalo italiano per trasporto merci, con 47 mila tonnellate l’anno. Il nostro obiettivo è portare lo scalo di Montichiari al secondo posto nazionale per le merci e con una bella quota di passeggeri».
Il Catullo per ora fa segnare ogni anno un record ed è arrivato a 3 milioni e mezzo di passeggeri ma i progetti di espansione puntano in alto: il progetto di nuovo casello autostradale dedicato, varato dall’Autobrennero, dovrebbe garantire nuovo impulso.
MALPENSA E ORIO AL SERIO.
«Con Malpensa non vedo dove sia il problema: ogni scalo», sostiene Bortolazzi, «deve trovare spazi e soluzioni e noi cerchiamo le nostre aree di mercato. Punto. Con Bergamo invece ci sono rapporti in corso e quindi meno ne parliamo, più possiamo lavorare».
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Come mai manca un Comunicato Stampa "ufficiale" su questa firma che ci sarebbe stata?
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Eppure sul sito dell'ENAC un Comunicato Stampa c'è, ma riguarda la Concessione 40ennale per gli Aeroporti di Rimini e di Salerno e, pur essendo dell'8 Maggio nessun cenno all'Aeroporto di Verona. Ad oggi... su Verona nessun Comunicato Stampa ufficiale.nCome mai non c'è stato un Comunicato Ufficiale... da parte dell'Aeroporto?
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Adesso mi toccherà scrivere anche alla Corte dei Conti segnalando, anche a questi... che l'Aeroporto Valerio Catullo di Verona.... è senza la Valutazione di Impatto Ambientale.
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Dovrò scrivere sempre io... alla Corte dei Conti, perchè... per la "Mia Sindaca" (come simpaticamente la chiamano quelli del Comitato "Cielo e Terra") in merito ai problemi di inquinamento nel nostro comune non si attiva perchè... Al Cittadino, non far sapere... che è... inquinato.
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Concludo questo messaggio... con un trafiletto a lato dell'articolo principale pubblicato sull'Arena, che cosi recita:
DIFFIDA.
Il presidente Bortolazzi lo definisce «un pressing sul ministero per sbloccare le inerzie». E non dice di più. In realtà, da quanto risulta da fonti romane, pare certo che la società Catullo abbia messo in mora il ministero dei Trasporti guidato da Alessandro Bianchi nel governo Prodi.
Si parla di una diffida con ingiunzione ad adempiere che la società veronese avrebbe inoltrato attraverso i legali nei confronti del ministero, con un termine di tempo molto ridotto. Il termine sarebbe scaduto e di conseguenza sarebbe scattata, secondo fonti romane, una citazione per danni a carico del ministero con pronta una denuncia per omissione d’atti d’ufficio in quanto la società veronese riteneva che l’inerzia degli enti fosse dolosa.
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A quando quindi una diffida da parte della "Mia Sindaca" contro l'Aeroporto... in merito alla Mancanza della V.I.A. comprensiva di citazione di danni a carico dell'Aeroporto? O.... è la "Mia Sindaca" che deve essere diffidata per omissioni di atti d'ufficio?
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In ogni caso per migliorare l'ambiente di Caselle... non è importate chi diffida per primo... iniziate a diffidarvi... poi qualcosa succede prima o poi.