martedì 21 luglio 2009

Aeroporto Catullo: "I guai di Fabio". Ma sono solo Sue le colpe... o anche di "Altri"?

Era il 21 Febbraio scorso quando pubblicavo questo messaggio: Why? Perchè l'Ing. Zerman non lavora più all'Aeroporto Catullo? E oggi credo che a quella domanda... posso darmi una prima e parziale risposta.
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Ma prima devo ricordare cosa dichiarava l'Ing. Zerman rispetto alla V.I.A. - Valutazione di Impatto Ambientale, sulla cui mancanza - ad oggi - è ancora aperta una procedura di Verifica di Infrazione V.I.A. da parte della Commissione Europea.
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Di cosa dichiarava l'ing. Zerman... sulla mancanza di VIA del Catullo, riporto un articolo de "Il Verona" del 15 Febbraio 2008, come riprodotto in questa immagine.
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Premesso questo... oggi... mi tocca (quasi) difendere il Presidente dell'Aeroporto Catullo: Fabio Bortolazzi... perchè sulla mancanza della V.I.A. le colpe non sono tutte Sue (almeno fino alla data della Sua elezione)... mentre dopo che è diventato Presidente... ovviamente si!!!
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Oggi tutti se la prendono con Lui (sottoscritto compreso) quando in realtà il Fabio Bortolazzi... è Presidente della Catullo S.p.A.. solo dal 21 Gennaio 2008... e sicuramente molti "casini" sono stati combinati da chi - in Aeroporto - c'era prima di Lui.
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E pertanto prima di scrivere il messaggio di oggi... devo ricordare che solo 20 giorni dopo essere stato eletto (in data 11 febbraio 2008) il Fabio Bortolazzi, dal Ministero dell'Ambiente riceveva una lettera in cui gli segnalavano e gli evidenziavano che l'Aeroporto Catullo... "doveva essere sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale".
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V.I.A. che manca ancora oggi e di questa mancanza le colpe non sono solo sue... ma sopratutto di quello e di quanto accaduto prima della sua elezione... Le colpe sono anche di altri, dei suoi predecessori e ovviamente anche della struttura di gestione e dirigenziale della Catullo S.p.A.
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Ma torniamo ad oggi.
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Ieri sera ricevo una telefonata che mi avvisa che su Avionews è uscita una notizia, mi collego al P.C. e vado a leggere questa news: Aeroporto di Verona, i problemi si accavallano.
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Ma non c'è molto da leggere... e cosi inizio una ricerca su internet e su "La Cronaca di Verona" trovo un articolo a titolo: "Fabio pieno di guai".
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Proseguo la mia ricerca e trovo, del 17 luglio 2009, anche questo altro articolo: "Quando gli amministratori sono disattenti -Verona: bufera sull’aeroporto" che qui sotto ricopio e ne evidenzio alcune frasi:
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Comunque vada finiranno sotto processo dinanzi alla Corte dei conti. È la sorte annunciata degli amministratori dell’Aeroporto Valerio Catullo di Verona che, a quanto scrivono La Cronaca di Verona e del Veneto e il Corriere della Sera di oggi a proposito di una causa di lavoro intentata da un dirigente dell’aeroporto, l’Ing. Antonio Zerman, che contesta le ragioni del suo licenziamento, e della reazione dell’azienda.
Vediamo i fatti, come risultano dalla cronaca giornalistica e dalla posizione assunta dal dirigente al quale, dopo la decisione del licenziamento per ristrutturazione dell’organico aeroportuale, l’Azienda ha chiesto un risarcimento danni per un ammontare di oltre duemilioni e cinquecentomila euro.
A questa richiesta Antonio Zerman non ci sta e, presa carta e penna, il 13 luglio ha scritto agli amministratori in carica negli ultimi anni riassumendo i fatti.
Assunto nel 2001 presso la Società Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca S.p.A., Zerman ricorda di aver “svolto presso tale Società, con diverse e sempre crescenti funzioni e responsabilità, le mansioni di Dirigente a partire dall’anno 2004 fino all’autunno del 2008”, un arco di tempo durante il quale “gli aeroporti gestiti dalla Società hanno potuto esprimere il loro massimo sviluppo di traffico, anche grazie a numerosi e importanti interventi infrastrutturali realizzati col supporto del sottoscritto, oltre ad ottenere altri rilevanti risultati raggiunti con il mio determinante impegno professionale, sempre ampiamente riconosciuto dagli amministratori della Società. Mi riferisco ad esempio alle certificazioni di aeroporto ENAC, ai piani di sviluppo e quarantennali per le concessioni, all’autorizzazione alle operazioni in bassa visibilità, all’approvazione delle procedure antirumore, al coordinamento dei voli postali su Montichiari”.
“In tutti questi anni – prosegue l'Ing. Zerman - ho sempre adempiuto ai miei doveri con competenza, professionalità e passione, ottenendo risultati che sono stati riconosciuti a livello nazionale, in particolare garantendo costantemente il regolare e puntuale funzionamento del traffico, la massima operatività, l’aumento della capacità e la sicurezza delle infrastrutture secondo la normativa e le direttive dell’Ente Regolatore, permettendo allo stesso tempo di ottenere importanti risparmi di investimenti attraverso il loro coordinamento e individuando soluzioni innovative (ad esempio in materia di risk assessment sulle strip aeroportuali)”.
“Nonostante tali risultati, puntualmente resi noti dalle comunicazioni sociali e dalla stampa, sin dai primi mesi del 2008 ho cominciato a subire da parte della Società comportamenti gravemente mobbizzanti e dequalificatori, con un processo continuo di demansionamento che è culminato nel licenziamento ritorsivo posto in essere dalla Società nell’autunno 2008”.
Inizia, quindi, la procedura di contestazione del licenziamento nelle forme di legge quando la Società, in data 28 aprile 2009, formula una richiesta di risarcimento danni, quantificata in € 2.552.320, motivata – si legge nella lettera dell'Ing Zerman “in ragione di presunte inutilità o inadeguatezze di alcuni interventi intrapresi dalla Società negli anni passati”.
Di qui la “chiamata in causa dei vecchi amministratori”, considerato che le opere ed i servizi oggetto della nota di contestazioni, in relazione ai quali non è indicato il profilo del danno, se non con riferimento a presunte e comunque indimostrate inadeguatezza o inutilità degli impianti e dei servizi, riguarda opere ed attività acquisite all’Aeroporto a seguito di una complessa attività amministrativa e tecnica alla quale hanno concorso i vertici aziendali a livello monocratico (Presidente e Direttore generale) e collegiale (Consiglio di amministrazione) in funzione di proposta ed approvazione, nonché progettisti, direttori dei lavori e collaudatori, dei quali tutti dovrà, in ipotesi, essere individuata una quota di responsabilità. La nota dell’Aeroporto, invece, precisa Zerman, assume che “l’ipotizzato pregiudizio patrimoniale sia stato prodotto da un dirigente che nella specie ha svolto funzioni di “responsabile del procedimento”, figura assolutamente estranea rispetto alle scelte ed alle realizzazioni, titolare di un potere di spesa di € 5.000,00 a firma singola e di € 30.000,00 a firma congiunta”.
Le conclusioni che si possono trarre da questa vicenda sono evidenti. Licenziato con riferimento ad una presunta ristrutturazione, che sarebbe servita, invece, per assumere altro dirigente, nella prospettiva di dover pagare una rilevante somma quale risarcimento del danno subito da Zerman, mobbing a parte, i dirigenti dell’Aeroporto, politici di provincia con una buona dose di arroganza, hanno pensato di chiedere un risarcimento per presunte negligenze, in modo da immaginare che la vicenda si sarebbe chiusa in pareggio.
Le due vicende, invece, non vanno messe in relazione tra loro, come dimostra la lettera di licenziamento e la precedente proposta di conciliazione che non fa cenno alcuno a responsabilità del dirigente, ma solo ad esigenze di ristrutturazione dell’aeroporto. Che nel frattempo, sarà un caso certamente, comincia denunciare gravi disfunzioni tanto che, scrive La Cronaca, “i dati di giugno evidenziano che l’aeroscalo veronese è il peggiore d’Italia”.
Insomma, gli amministratori della società veronese si sono fatti male da soli. In ogni caso andranno dinanzi alla Corte dei conti di Venezia. Infatti se perderanno la causa di lavoro dovranno pagare il dirigente licenziato e questo è danno per la società. Se, poi, è vero che il Consiglio di amministrazione ha deliberato iniziative sbagliate o realizzate male Presidente, Consiglieri, direttore generale, progettisti, direttori dei lavori e collaudatori dovranno pagare per il danno causato all’Aeroporto. In gergo si chiama danno erariale e competente a chiedere il risarcimento del danno è il Procuratore regionale della Corte dei conti per la Regione Veneto, che ha sede a Venezia. E dovranno difendersi in proprio, in quanto c’è conflitto di interessi tra amministratori e Aeroporto per il fatto che il danno è provocato alla società.
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Proseguo ancora la ricerca e, in data 19 Luglio 2009, scopro questo altro articolo: "Catullo nel caos: ritardi traffico in calo e una causa", articolo che anche questo... ricopio qui sotto:
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VERONA - Non bastavano i problemi di gestione e il calo di traffico nei primi sei mesi dell'anno. Sull'«Aeroporto Valerio Catullo spa», società partecipata al 18,36% dalla Provincia autonoma di Trento, ora potrebbero profilarsi anche guai contabili. Andiamo con ordine. Di recente il presidente Fabio Bortolazzi (nella foto con il vice trentino del cda, Pierluigi Angeli) in una lettera inviata ai parlamentari ha scritto che lo scalo veronese rischia la paralisi perché «il servizio dei controllori di volo è insufficiente rispetto al traffico di aerei che con la stagione estiva si moltiplica a causa dei voli charter. Di conseguenza, buona parte dei voli ha ritardi attorno alle 2 ore». Nel medio periodo, cioè entro l'anno, si avranno (se non ci saranno cambiamenti) «pesanti riflessi negativi sull'indotto economico e occupazionale del Veronese a causa di una ridotta potenzialità dell'aeroporto»; inoltre le compagnie aeree basate al Catullo «saranno costrette a posizionare stabilmente le loro flotte in altri scali limitrofi al fine di poter operare con maggiore affidabilità», con il rischio di un pesante contraccolpo sulle casse, già provate da un deficit di 5,8 milioni di euro. Nel contempo nei primi sei mesi si è registrato un calo di passeggeri del 14,6%, oltre il doppio del calo nazionale. E ora, secondo il quotidiano «la Cronaca», l'ingegner Antonio Zerman, licenziato dalla società in autunno con l'accusa di aver sprecato 2 milioni e mezzo di euro nell'acquisto di apparecchi non utilizzati, ha preannunciato un esposto alla Corte dei conti contro il cda che avrebbe approvato quelle forniture.
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Ora immaginate che potrebbe succedere al Presidente Fabio Bortolazzi e all'Ing. Antonio Zerman, (che diceva che per la V.I.A. era tutto in ordine) se tra qualche giorno e/o settimana, la Commissione Europa accertasse che l'Aeroporto Catullo è senza V.I.A. e senza V.A.S.?
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Io posso solo evidenziare una piccola coincidenza.
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I guai dell'Ing. Zerman, a quanto pare sono cominciati nel Gennaio 2008, solo dopo che era arrivata la lettera del Ministero dell'Ambiente che evidenziava la mancata sottoposizione della Valutazione di Impatto Ambientale degli ampliamenti e dei potenziamenti dell'Aeroporto Catullo... di cui, probabilmente, il "responsabile del procedimento" era proprio lo stesso Ing. Zerman...
Almeno questo è quello che appare dalle dichiarazioni dallo stesso rilasciate ai giornali.