giovedì 3 aprile 2008

Lo smog uccide: entro l'anno 2020 sarà la terza causa di morte a Verona

Entro l'anno 2020 la terza causa di morte a Verona e in tutto il Vene­to sarà la Bpco, la broncopneumopatia cro­nica ostruttiva, una malattia che si aggrava proprio a causa dello smog».
Lo ha spiega­to ieri mattina alla Gran Guardia duran­te un congresso il professor Roberto Dal Negro, direttore della divisione di pneumologia dell'Ulss 22 di Bussolen­go. La Bpco, insom­ma, è destinata al macabro podio delle cause di mortalità, preceduta solo da tu­mori e malattie car­diovascolari.
Non è però finita qui. «Ad oggi il costo della gestione della Bpco - ha spiegato Dal Negro - è di circa sei miliardi di euro». Quasi mezza finanziaria. E a peggiorare la situa­zione ci si mettono anche le Pm 10. Nell'ul­tima settimana, intanto, i livelli soglia d'al­larme in città sono stati superati abbondan­temente. Polveri che vanno ad aggravare le patologie legate all'asma bronchiale.
Ma di fronte all'allarme lanciato da medici e specialisti, l'assessore comunale al­l'Ambiente, Federico Sboarina, minimiz­za: «Siamo di fronte ad una situazione seria, già nota, ma non allarmante», dice. E aggiunge che i giorni sforati sono in calo. Sarà proprio così? I dati dell'Arpav dello scorso anno hanno se­gnato oltre 150 gior­ni di sforamento del­le polveri, con un li­mite massimo di 35 giorni stabilito dalle norme europee e del­l'organizzazione mon­diale della sanità. Li­mite quasi "consuma­to" nel solo mese di gennaio.
Insomma, l'aria di Verona, come del resto del Veneto, è e resta avvelenata. E qualche giorno in meno di Pm10, secon­do i dottori, non basterà a salvare le vite di chi oggi continua a morire di smog.
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Questo non è un mio messaggio. Non è una mia creazione. Ho solo copiato "pari pari" quello che hanno scritto le "Donne Verdi" di Verona. Se tra 12 anni, questa sarà la qualità dell'aria di Verona... quale sarà la qualità dell'aria di Caselle? Tra qui e 12 anni quali altre infrastrutture si insedieranno a Caselle?