giovedì 17 aprile 2008

Mal comune... mezzo gaudio?

Non ho idea se ho scritto bene questo proverbio... ma il senso... credo si possa comprendere.
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Anche degli altri paesi... sono come noi e hanno tanti problemi ambientali... tanto quanti sono quelli di Caselle... e quindi ho cosi deciso di ricopiare la presentazione di un Comitato del comune di Castenedolo.
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Uno, nessuno, centomila (speriamo..)
Siamo un gruppo di Castenedolesi, alcuni da generazioni, altri 'immigrati' di recente, preoccupati del prossimo scempio urbanistico che interesserà il nostro paese; un paese che molti di noi hanno scelto di abitare per la qualità della vita che sembrava offrire.
Qualità della vita è l'aria pulita, il traffico nella giusta misura, la quiete, la passeggiata serale o domenicale, magari per la 'stradina delle caprette', ....
Qualità della vita è dormire di notte, il tranquillo sonno dei giusti.
Qualità della vita è vivere in una realtà fatta di tradizioni, scorci, paesaggi,...
Qualità della vita è anche sapere che le case dove viviamo, che abbiamo ricevuto dalle generazioni passate, o acquistato con sacrificio, e che pensavamo di lasciare come patrimonio ai nostri figli, non perderanno buona parte del loro valore.
Oggi scopriamo che l'ambiente in cui viviamo verrà prossimamente sconvolto da insediamenti urbanistici di impatto devastante: l'Autoparco TIR, il Raccordo Autostradale, il potenziamento dell'Aeroporto G. d'Annunzio, le Strutture per l'Alta velocità ferroviaria, l'insediamento Vulcania2, la Cittadella Telematica - Stadium Global Center, ...
A ciò seguiranno ovviamente svincoli stradali, tangenziali, parcheggi, insediamenti produttivi, logistici, ecc.
Comprendiamo certo che, in taluni casi, le Amministrazioni locali, in conseguenza dei continui tagli che i diversi Governi degli ultimi anni hanno apportato ai trasferimenti agli enti locali, per poter erogare i servizi alla cittadinanza di vedono costrette a ricorrere agli introiti derivanti dagli oneri urbanistici previsti per la realizzazione di centri commerciali, discariche, ecc.
Ma i gioielli di famiglia si vendono una sola volta.
Siamo altresì convinti che fino a quando le risorse economiche che produciamo non resteranno sul territorio, ma continueranno ad essere preda di un fisco sempre più vorace al servizio di uno Stato centrale ingordo e inefficiente, che molto prende e poco rende, sarà ben difficile chiedere ai Comuni di resistere alla tentazione del piatto di lenticchie offerto da speculatori a cui ben poco interessa del nostro ambiente, della qualità della nostra vita.
Ma non crediamo che soltanto perchè una battaglia è difficile, non valga la pena di essere combattuta.
Non sappiamo bene cosa va fatto, ma sappiamo di certo che qualcosa va fatto.
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