martedì 10 luglio 2007

Pronto il ticket antismog, si parte a febbraio


Il sindaco Moratti potrebbe rivedere i provvedimenti.
Pronto il ticket antismog, si parte a febbraio.
Probabile tariffa in quattro fasce.
Oggi il vertice in Regione, ma la maggioranza frena: non c'è fretta.
Pronti altri cinquanta mezzi Atm.

Si parte a febbraio? L’assessore comunale al Traffico, Edoardo Croci, è ottimista sulle possibilità di avviare in tempi brevi l’esperimento della pollution charge, l’ingresso a pagamento in città per i mezzi che inquinano. Questa mattina, Croci presenterà ai capigruppo di maggioranza il documento redatto dai tecnici dell’assessorato e dell’Agenzia per l’Ambiente. Nel tardo pomeriggio, poi, entrerà in scena Letizia Moratti che riceve i vertici dei partiti della CdL: loro, i segretari, sono convinti che questa volta arriverà il documento atteso. Lei, il sindaco, potrebbe invece decidere di rivedere ancora i termini e le modalità dell’operazione. Croci è ottimista e a Palazzo Marino circola già una data: quella del 19 febbraio. In uno dei documenti riservatissimi dell’assessore sono anche state calcolate le cifre approssimative di quanto il Comune potrebbe ricavare da questa tassa sull’inquinamento: anche perché questa voce dovrebbe essere inserita nel bilancio preventivo, di cui si sta cominciando a discutere in consiglio. E nel toto possibilità, va per la maggiore l’idea di suddividere la tariffa in quattro fasce, a seconda delle emissioni del veicolo: ciascuna pagherebbe un ticket che indicativamente andrebbe dai 10 euro in giù. Croci non conferma e non smentisce. Sulla data spiega che «abbiamo sempre parlato dei primi mesi del 2007». Quanto al resto, l’assessore preferisce insistere sul metodo: «Noi stiamo lavorando, ma partiremo alla fine di un percorso condiviso. Vogliamo confrontarci, come fatto finora, con i rappresentanti della maggioranza e possibilmente anche con quelli di minoranza; stiamo parlando con le istituzioni e Regione e Provincia vengono coinvolte nel nostro progetto; parleremo anche con i cittadini, che adesso stiamo consultando con un questionario e che avranno un mese di tempo, dalla presentazione del piano, per dirci la loro». Se la decisione sarà collegiale, tuttavia, non potrà non tenere conto delle molte perplessità che tecnici e politici continuano ad avanzare, soprattutto in relazione alla possibilità di avviare effettivamente l’esperimento a febbraio, dal momento che molti problemi fondamentali sono rimasti irrisolti e che, come va ripetendo il leader di An, Ignazio La Russa «non c’è fretta». Ad esempio: come si controlleranno i 124 varchi, in attesa dell’arrivo delle telecamere? Dove potranno viaggiare i pendolari che lasceranno a casa la propria vettura, visto che i tempi per rafforzare il servizio pubblico su ferro e rotaia sono molto lunghi, la metropolitana è satura, i nuovi mezzi ordinati dall’Atm arriveranno a fine del prossimo anno? Su questo ci sono alcuni consiglieri che si sono armati di carta, penna e tabelle e hanno fatto un paio di conti: Armando Vagliati (Fi), ad esempio, ricorda che l’Atm ha dalle 7 alle 9 ogni mattina «un carico complessivo di viaggiatori stimato fra le 6-700 mila unità, pari al 98 per cento della portata massima. E dove li mettiamo i pendolari che lasciano a casa la macchina per non dover pagare la tassa?». Le risposte si stanno cercando una ad una. Per quanto riguarda l’Atm è già stato concordato con l’azienda il potenziamento del servizio dal primo febbraio: da quella data, dunque, dovrebbero arrivare sulle strade una cinquantina di automezzi che oggi sono nei depositi o sui quali verrà nel frattempo conclusa la manutenzione. Il piano concordato fra l’Atm e il Comune prevede altri passaggi successivi: entro la fine del 2007, ad esempio, verranno assunti nuovi autisti e verranno acquistati complessivamente circa 500 nuovi autobus. Nel frattempo, però, i partiti dovranno trovare la quadra sulla pollution. Che sta già cambiando nome in «piano della mobilità». Perché non è tutto così deciso.


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Io non sapevo che Milano stava pensando al "ticket antismog", ma se fosse applicato solo UN euro per ogni auto o camion che escono dall'Autostrada ... il comune di Sommacampagna incasserebbe ... ogni anno... piu di quanto ha detto che incasserà dai provventi della Discarica... Potrebbe incassare circa 2.500.000 euro... Se poi fosse applicato un "ticket antismog"... Un altro euro per ogni auto che arriva all'aeroporto... credo che si potrebbe incassare un altro milione e mezzo di euro. Con 4.000.000 di euro all'anno quanti alberi... si potrebbero piantare?

Ondate di calore? La salvezza può venire dalle piante

Nonostante le politiche di riduzione dei gas serra, le città sono destinate a diventare sempre più calde. Una corretta pianificazione urbanistica ci consentirà, in futuro, di intervenire sul clima urbano. Nel frattempo, però, un aiuto prezioso può venire dalle piante, che funzionano come potenti “climatizzatori naturali”. Se ne è parlato a Roma al convegno "L'ambiente nel governo della città".


«La vegetazione è un potente elemento di regolazione del clima. Le piante riflettono circa il 20% dell’energia solare in arrivo e ne usano un ulteriore 48% per le loro attività metaboliche. Grazie al processo di evapotraspirazione, inoltre, sono in grado di ridurre la temperatura in maniera sensibile». Un po’ come accade al corpo umano quando suda. A questo si aggiunge l’effetto di ombreggiamento che gli alberi garantiscono e che contribuisce ulteriormente a far scendere la colonnina di mercurio. «In un parco metropolitano di New York - prosegue Baraldi - si è rilevata una temperatura fino a tre gradi inferiore rispetto al centro cittadino, e sono ormai diversi i progetti di rinverdimento avviati in Giappone, in Germania e nelle Americhe per contenere l’effetto dell’isola di calore urbana». Piantare alberi nei parcheggi, lungo le strade e nelle altre zone cementificate può dunque rinfrescare le città, oltre che abbellirle. «Ovviamente - precisa l’agronomo - bisogna scegliere le piante più adatte, preferendo specie come abeti, betulle e frassini, che sono anche in grado di filtrare polveri sottili e altri inquinanti, migliorando la qualità dell’aria». Un contributo che può venire anche dai tetti verdi, il cui uso riduce sensibilmente l’assorbimento di calore da parte degli edifici. Su scala globale, infine, non va trascurato il ruolo dei vegetali nel contenimento dei gas serra. Un solo ettaro di bosco, infatti, assorbe in media dalle 3 alle 7 tonnellate di CO2.




La "Locandina" del Convegno la puoi scaricare qui:
http://www.lasintesi.eu/files/LOCAN_06_07.pdf