mercoledì 5 marzo 2008

E la V.I.A. della Brennero, A22... dov'è?

Dall'Arena di oggi, ricopio parte di un articolo, a firma di E.G. con questo titolo:
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INQUINAMENTO E VIABILITÀ.

Il presidente dell’A22 «gela» le richieste dell’assessore Sboarina. Che non ci sta e replica. Smog e traforo, è scontro Comune-Autobrennero.
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Quaresima o Carnevale? Smog o traforo? Se non fosse che di mezzo ci sono l’aria che respiriamo e i soldi che spendiamo, si potrebbe anche azzardare un mezzo sorriso. Solo che la faccenda è seria, tremendamente seria, e allora è meglio, appunto, stare seri.
Succede che l’assessore comunale all’ambiente, Federico Sboarina, dica a un convegno di aver chiesto alle società autostradali Serenissima (Brescia-Padova) e Autobrennero di destinare una parte dei pedaggi autostradali dei due tratti che attraversano la nostra città quale «contributo ambientale», da spendere per ridurre le emissioni di sostanze inquinanti nell’aria provenienti da auto e camion.
Circa due milioni di euro l’anno, questa è la somma che il Comune prevede di introitare, si possono reinvestire per installare filtri antiparticolato nei mezzi pubblici e piantare alberi nelle zone più trafficate, oltre che a mettere in atto misure più severe per controllare le emissioni.
Succede che, dice Sboarina, l’autostrada Brescia-Padova si dimostri interessata e stia esaminando la richiesta formale già firmata dal sindaco Tosi.
Ma succede anche che il presidente dell’Autobrennero, Silvano Grisenti, non ci senta: «È assurdo», spiega, «che un socio di Autobrennero come il Comune di Verona da una parte ci chieda soldi per contribuire a costruire il traforo delle Torricelle e dall’altra di contribuire a pagare i costi dell’inquinamento provocato dalle autostrade. Siamo in Quaresima, adesso, non a Carnevale».
Pronta la replica di Sboarina, che prima propende per restare nella metafora di Grisenti, «siccome siamo in Quaresima e non a Carnevale non parlo», spiega, ma poi ribatte prontamente: «Il presidente Grisenti confonde una richiesta di destinare una parte del pedaggio autostradale come contributo ambientale come una richiesta di risarcimento danni».
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Mi sia permesso una serie di domande, di suggerimenti e di consigli "gratuiti" per l'Assessore Sboarina. Cose che potrebbe anche chiedere ai propri Dirigenti Comunali e/o al suo collega Assessore all'Ecologia della Provincia.
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Prima una domanda: Ma la "Brennero", la "A22", è stata sottoposta alla Valutazione di Impatto Ambientale? Sicuramente mi risponderanno di no, perchè costruita prima della legge sulla V.I.A.. [ prima del 1986? ] Ma allora io ricordo quello che c'è scritto sul Decreto Legislativo n° 4 del 16 gennaio 2008, dove, al comma 1/i-bis dell'art. 5, viene spiegata cos'è una Modifica Sostanziale: "la variazione di un piano, programma o progetto approvato, comprese, nel caso dei progetti, le variazioni delle loro caratteristiche o del loro funzionamento, ovvero un loro potenziamento, che possano produrre effetti negativi significativi sull'ambiente".
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Se in 20 anni un'Autostrada ha un traffico che cresce del 2-4% all'anno... in questi 20 anni il traffico è raddoppiato o triplicato... si o no? E dato che la Brennero non è mai stata sottoposta alla V.I.A. non sarebbe il caso di applicare la legge... visto che vi è stata una... modifica sostanziale del volume del traffico... che ha prodotto un effetto... negativo e... significativo sull'Ambiente?
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Su tutti i giornali c'è scritto che la Brennero, la A22, realizzerà la terza corsia. Qualcuno sa dirmi a che punto sarebbe la Valutazione di Impatto Ambientale di questo ampliamento? Lei, Assessore Sborarina saprebbe darmi risposta in merito?
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E quindi, che significa la frase: "assicurare la conformità alla normativa cogente in campo ambientale" scritta nel sito web della Brennero alla pagina: Qualità & Ambiente.
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Assessore, si faccia spiegare dalla Brennero anche questa frase: Socialità, Comunità e Territorio La Società consapevole della propria interdipendenza con il territorio e la comunità persegue obiettivi di: tutela ambientale e sviluppo compatibile, crescita sociale ed economica, locale, nazionale ed europea.
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Anche questa, frase, sempre scritta nel loro sito web:
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Partecipazione
Autostrada del Brennero tiene in debito conto tutte le memorie, i documenti, le osservazioni ed i suggerimenti inoltrati dalle parti interessate (utenti, cittadini, comuni, provincie, associazioni, fornitori,...) e li analizza per il miglioramento sia del servizio autostradale sia degli obiettivi ambientali, al fine di una maggiore soddisfazione delle parti stesse.
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E, mi scusi, dalla Brennero, si faccia spiegare... anche quest'ultima frase:
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Rispetto dell'ambiente.
Autostrada del Brennero ritiene l'ambiente una risorsa primaria unica ed irripetibile, che è sua cura proteggere e valorizzare, impegnandosi nel miglioramento continuo e nella prevenzione dell'inquinamento.
In tal senso la Società dà seguito agli impegni assunti ed alle azioni di miglioramento già in atto ed individua, per quanto possibile, nuovi obiettivi inerenti al:
contenimento degli impatti ambientali correlati alle attività/servizi gestiti, quali emissioni in atmosfera, rumore e contaminazione del suolo, come ad esempio:
la promozione del trasporto su rotaia ed in generale dell'intermodalità;
la costruzione di barriere antirumore e posa di pavimentazione con asfalto drenante-fonoassorbente;
la promozione nell'utilizzo di combustibili a basso impatto;
la partecipazione a progetti di sviluppo e promozione di tecnologie alternative che rispettino l'ambiente;
monitoraggio del trasporto di merci pericolose
miglioramento della gestione delle risorse, promuovendo l'impiego di fonti alternative, evitando sprechi e controllando periodicamente i consumi, come ad esempio:
utilizzo di sistemi ecologici per l'alimentazione dei pannelli a messaggio variabile, ecc.
incremento di tecnologie per il risparmio delle risorse (energia elettrica, acqua, sale ..)
Tali obiettivi e traguardi di miglioramento sono gestiti all'interno del Sistema integrato Qualità ed Ambiente, relativamente alla loro individuazione, alla stesura di programmi ambientali per il raggiungimento degli stessi ed al controllo periodico dei risultati raggiunti.
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O il problema, il VERO problema... è un'altro?
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Se la Brennero, la A22, spende soldi per la "mitigazione" ambientale... e/o per la "compensazione" per il danno ambientale arrecato, "per la quale sarebbe obbligata se fosse sottoposta alla V.I.A." forse poi... non ci sono soldi per distribuire gli utili ai soci... tra cui il comune di Verona?
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Non è che il vero problema è... solo questo. Meno utili... se si difende l'ambiente?
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La Brennero, la A22, per circa un km, insiste sul territorio del Comune di Sommacampagna e l'ncrocio delle due autotrade... per il 70% è territorio di Caselle. Quindi, per la V.I.A. della Terza Corsia sarà comune interessato. Poi segnalo che la Brennero, per sovrapassare la Ferrovia Milano Venezia... lo fa con una lunghissima rampa... in quasto modo il rumore autostradale... cosi in alto... si diffonde meglio nell'ambiente e arriva fino a casa mia... a circa 1 km dall'Autostrada.
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Ma stia tranquillo sig. Assessore, se Lei non si interessa di Caselle, non sarebbe un dramma. Non lo fa nemmeno il Sindaco di Sommacampagna... Non abbia sensi di colpa se la Brennero inquina Caselle... Chi a Caselle sostiene che vi è inquinamento viene definito... Terrorista Ambientale.
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Approfitto di questo ultimo mio messaggio per ricordare, fare un riepilogo di, un pò di miei precedenti messaggi (alcuni di un anno fa) relativi alle problematiche ambientali Autostradali:

Catullo, sugli atterraggi a vista.

Dal sito web di Aero Habitat ricopio questo Comunicato Stampa:
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Catullo, sugli atterraggi a vista.
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Lo scorso 2 marzo il sito
www.vivicaselle.ue ha divulgato un comunicato titolato “Aeroporto Catullo: atterraggi pericolosi ? ? ? dove si descriveva, fotografava e commentava sugli atterraggi sulla pista 22 dello scalo veronese.
Le operazioni riguardavano la giornata del 2 marzo, e citiamo “in alcune ore della giornata… c’è stato un forte vento proveniente da ovest e questa situazione meteorologica, fa si che gli aerei che devono atterrare all’Aeroporto Catullo devono atterrare da Est verso Ovest, (contro-vento) dalla parte opposta dove c’è il “sentiero luminoso di atterraggio” e dalla parte opposta (credo) anche del sistema strumentale di assistenza all’atterraggio degli Aerei. E cosi sono andato nei pressi dell’inizio della Pista dell’Aeroporto, dal lato Est rispetto all’Aeroporto per vedere se riuscivo a realizzare delle… “foto interessanti”. Da subito mi sono accorto che gli aerei, arrivavano tutti a bassa quota … praticamente “costeggiando” l’aeroporto, come se dovessero avere l’aeroporto in vista, per poi effettuare la virata per “mettersi in linea” (spesso con difficoltà) con la pista dell’Aeroporto e… tentare l’atterraggio, perché su 5 atterraggi, un aereo ha dovuto riprendere quota, compiendo invece di una virata, un ampio cerchio, per poi riprovare l’atterraggio, una seconda volta”.
Quello che è avvenuto è del tutto “ordinario”. Quando il vento non lo permette la pista preferenziale e strumentale, ovvero la pista 04 che sorvola Villafranca in atterraggio, viene sostituita con la pista 22 e la procedura di atterraggio prevede un circuito o circling a quote di 80/100 piedi di altezza (circa 250/300 metri sul terreno) dopo aver iniziato l’avvicinamento sulla pista preferenziale 04.
Certo in virata base e in corto finale in atterraggio sulla pista 22 i velivoli sono bassi sul terreno e, quando il vento è teso e/o a raffiche la stabilizzazione lungo la pista è un po’ movimentata. Ma niente di pericoloso. I passeggeri si sentiranno un po’ sballottati ed il cittadino che guarda e fotografa il velivolo può annotare l’insolita manovra a vista – che può sembrare traballante - e a mano del pilota.
Certo il pilota impegnato nella procedura a vista potrà anche ammirare il campanile della chiesa di Dossobuono e quello della Madonna di Dossobuono elevarsi su alcuni palazzine multipiano in corto finale.
(N.B. di Sandrini: gli edifici degli uffici del Quadrante Europa)
Quello che occorre sapere è che la pista disponibile per l’atterraggio 22 è leggermente più corta dei circa 3000 metri totali. La testata 22 è spostata di circa 400 metri e la lunghezza disponibile è di 2657.5 metri. In pratica la testata 22 inizia all’altezza della fine del piazzale di sosta degli aeromobili e la ragione potrebbe essere riconducibile alla presenza di ostacoli – probabilmente noti e segnalati - lungo il sentiero di discesa finale.
L’avvicinamento in atterraggio sulla pista 22 è assistito da un sistema visivo denominato PAPI. Il decollo dalla pista 22 dispone invece di oltre 3000 metri pista e questo permette – in caso di decolli verso sud ovest o Villafranca – di sorvolare gli abitati ad una quota più elevata.
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Ringrazio ancora una volta Aero Habitat per le preziose precisazioni e le continue informazioni relative all'Aeroporto Catullo. Con questa insostituibile collaborazione... mi viene permesso di "imparare" e di "acquisire", continuamente, delle nuove ed importanti "informazioni".
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Ma sul Verona Airport Hotel... a quanti "piedi" di altezza, volano, in atterraggio gli aerei... a vista?
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Ma se per i piloti degli aerei... l'atterraggio a vista è una procedura... "ordinaria", per noi cittadini normali, o spettatori del Bentegodi, che sabato scorso hanno visto la partita del Chievo... questa procedura di atterraggio... suscita qualche "emozione".
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Riporto quindi un articoletto dell'Arena (con foto esplicativa) a titolo: Atterraggio sul "Bentegodi"
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A BASSA QUOTA. I tanti gol validi e annullati e i rigori di Chievo-Lecce non hanno distratto Giovanni Martinelli, fotografo durante la partita di sabato scorso al Bentegodi e pronto a «intercettare» l’aereo che stava volando veramente a bassa quota.
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A quando un articolo dell'Arena...a titolo: Atterraggio sul "Verona Airport Hotel", come ho gia segnalato nel messaggio: Dove cadono gli aerei