martedì 1 settembre 2009

Trasmetteranno la relazione sul monitoraggio del rumore aeroportuale notturno? (Ma c'è?)

Su ViViCaselle, in questi anni più volte ho scritto in merito al "disturbo da rumore notturno" dell'Aeroporto Catullo di Verona ed in particolare vorrei ricordare questo messaggio dell'Agosto 2008, (oltre un anno fa) che aveva questo titolo: Aeroporto Catullo - LIPX VRN - Ore 4,30 a.m. argomento poi ripreso da AeroHabitat che ho commentato in questo messaggio: Il rumore aereo percepito che nessuno cataloga.
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In quei due messaggi di ViViCaselle, veniva evidenziato, anche con un video, il rumore prodotto dalle attività dell'Aeroporto Catullo alle 4,30 del mattino.
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Una segnalazione di grave inquinamento ambientale "NOTTURNO", che veniva cosi commentata da Aero Habitat:
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Questo rumore non è registrato dalle eventuali centraline di monitoraggio, non viene, infatti, solitamente aggregato - correlato ad un tracciato radar.E’ come non fosse mai avvenuto.La normativa attuale non contempla di “rilevare” il dato degli aerei al suolo. Neppure la notte quando il rumore aereo viene moltiplicato per dieci.Probabilmente – ma servirebbe conoscere il dettaglio input del modello matematico INM – la stessa elaborazione previsionale del rumore aereo, quello per intenderci che contrassegna le curve acustiche 60-65-75 Lva di uno scalo e quindi la zonizzazione acustica A, B e C, non ha verificato l’apporto, il contributo delle emissioni sonore durante la fase del rullaggio e parcheggio degli aeromobili.Molto probabilmente quello che Beniamino Sandrini ha sentito e registrato e messo on – line, quello che gli ha impedito a lungo di riprendere sonno è un rumore che non c’è. Che non esiste. Almeno per l’attuale legislazione e prassi.
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Ieri su Aero Habitat è stata pubblicata una news: UE, Italia e il rumore notturno, una nota di Greenreport accompagnata da questa immagine... la cui frase: "Not tonight darling...!", letteralmente tradotta ha questo significato: "Non stasera caro...!" (ovviamente non commento la vignetta, se non che potrebbe essere anche interpretata in modo diverso... in quanto "costretti a rimanere sempre svegli", la frase (nel fumetto), potrebbe essere riscritta cosi: "Also tonight darling...?" (Anche stasera caro?)
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Ma torniamo alle cose serie e trascriviamo l'intera news di Aero Abitat di ieri:
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Con una news a firma Eleonora Cantucci il quotidiano ambientale on line www.greenreport.it lo scorso 28 agosto (anno IV newsletter numero 931) ha presentato un interessante articolo sul monitoraggio aeroportuale notturno e gli impegni che il Paese Italia, perciò gli scali aerei, dovrebbe assolvere.
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Rumore degli aerei: entro il 31 agosto le regioni devono trasmettere la relazione sul monitoraggio
LIVORNO. Sta per scadere il termine ultimo per trasmettere la relazione sul monitoraggio del rumore aeroportuale notturno: entro il 31 agosto le Regioni dovranno comunicare ai ministeri dell'ambiente e delle infrastrutture i dati rilevati al mese di luglio 2009 degli aerei in arrivo e in partenza (esclusi però, i voli di Stato, quelli sanitari e di emergenza) che effettuano voli dalle ore 23 alle ore 6 del mattino.
E' la comunicazione mensile diretta a consentire la verifica del rispetto dei requisiti acustici previsti dalla Convenzione di Chicago del 1944 (ratificata in Italia con la legge 561/1956). Ed è un obbligo, a carico delle regioni dal 1999, data in cui è entrato in vigore il regolamento per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili (Dpr 9 novembre 1999, n. 476). Un regolamento, che fra l'altro, ha subito delle modifiche dopo le proteste sull'aeroporto di Malpensa.
Gli aeroporti e soprattutto quelli vicini alle città (come quello di Pisa e quello di Firenze) causano disagio agli abitanti. Questa è l'ennesima riprova che il rumore non è solo un problema degli ambienti di lavoro o delle abitazioni (magari costruite senza crismi edilizi-acustici), ma può essere una forma di inquinamento. Da tempo ormai le organizzazioni che si occupano della tutela della salute mettono in guardia dall'essere esposti al frastuono tipico della nostra civiltà per effetti che si ripercuotono in generale sull'organismo e che spesso ricadono nella omnicomprensiva sfera dello stress.
Ma il rumore in generale è una forma di inquinamento su cui il legislatore ha prestato minore attenzione. La normativa sul rumore non solo è stata una delle ultime ad approdare nel nostro ordinamento, ma non è neppure contemplata nel così detto codice ambientale (tanto che per alcuni studiosi e cultori della materia il Dlgs 152/06 così come modificato dal Dlgs 4/08 - e ancora sottoposto a revisione - non può essere definito come tale proprio perché manca di alcuni settori).
E comunque sia l'inquinamento da rumore è uno dei più difficili da combattere: sia perché non è così semplice distinguere il rumore dal suono dato che questo è un aspetto che ricade nella sfera soggettiva del singolo sia perché non è facile sulla base dell'unità di misura del decibel arrivare a definire la soglia di tolleranza.
Però la legge di conversione del decreto legge sulle misure straordinarie in materia di risorse idriche e ambiente oltre ad affrontare le tematiche dei rifiuti, della risorsa idrica, delle energie e delle valutazioni ambientali cerca di istituire un principio di legalità formale e allo stesso tempo di limitare l'ampia portata del concetto di "normale tollerabilità" che è indicato nel codice civile.
A dire il vero l'affermazione legislativa appare un po' vaga perché l'accertamento della tollerabilità viene connesso a non meglio identificate "disposizioni di legge e regolamenti".
Da non dimenticare poi la legge comunitaria 2008 che attribuisce una delega al Governo per riordinare la disciplina in materia di rumore. In pratica il Governo dovrà emanare uno o più decreti per il riassetto e la riforma delle disposizioni vigenti in materia dell'ambiente esterno e abitativo dall'inquinamento acustico. Oltre che una serie di requisiti acustici per gli edifici e per la determinazione e la gestione del rumore ambientale.
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Premesso questo, in merito alle problematiche da rumore, Vi invito a consultare la sezione di Aero Habitat dedicata all'Aeroporto di Verona, dove potete trovare altri interessanti ed autorevoli commenti.
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Visto che ieri è scaduto il termine per presentare i dati di rilevamento del rumore notturno degli aeroporti, sono curioso di conoscere i dati dell'Aeroporto Catullo di Verona e dato che da oggi, al Catullo c'è un "nuovo" Direttore Generale, speriamo che questo nuovo responsabile, cominci a chiedere e a far applicare le leggi per il rispetto dell'Ambiente e per la salvaguardia della salute dei cittadini residenti nell'intorno Aeroportuale.
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N.B.
Che oggi... ci sia un Nuovo Direttore Generale al Catullo, questo è stato scritto ieri, su Avionews, in questa news:
Massimo Soppani: nuovo direttore generale degli aeroporti di Verona e Brescia
Roma, Italia - Sostituisce Claudio Boccardo (WAPA) - Massimo Soppani assume dal 1 settembre l’incarico di Direttore Generale degli aeroporti Valerio Catullo di Verona e Gabriele D’Annunzio di Brescia, che insieme formano il Sistema aeroportuale del Garda. Soppani, ingegnere veneziano, dallo scorso gennaio in Catullo SpA come direttore della Business Unit di Verona, proviene da SAVE SpA, la società di gestione dello scalo Marco Polo di Venezia, dove è stato direttore generale. Subentra a Claudio Boccardo, che lascia l’incarico per raggiunti limiti di età. Il presidente della Catullo SpA Fabio Bortolazzi, anche a nome del Consiglio di Amministrazione della società, ringrazia l’Ing. Boccardo per il proficuo operato di questi anni ed esprime all’ing. Soppani i migliori auguri di buon lavoro.
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Ovviamente se cercate sul sito dell'Aeroporto questa notizia... tra i Comunicati Stampa... Non c'è. Anche perchè, sul loro sito web, non hanno ancora aggiornato le foto del Management dalle quali risulta che l' Ing. Boccardo sarebbe ancora il Direttore Generale.