giovedì 20 agosto 2009

Aeroporto di Brindisi (con V.I.A.) PENALIZZATO, Aeroporto di Verona (senza V.I.A.) AIUTATO... perchè?

Da un po di giorni... i "Brindisini"... in merito a quello che sta succedendo per il loro Aeroporto... sono un pò incaxxati... almeno da quanto appare scritto in una serie di articoli, tra cui questi:
.
Si allungano ulteriormente i tempi di attesa per l’auspicato passaggio di gestione del traffico aereo dello scalo di Brindisi dall’Aeronautica militare all’Enav (Ente nazionale di assistenza al volo). I consistenti fondi stanziati (circa 42 milioni di euro) hanno, infatti, subito un improvviso quanto inspiegabile cambiamento di destinazione d’uso, venendo dirottati (è proprio il caso di dirlo) dal ministero a vantaggio di due aeroporti del Nord, precisamente Verona «Catullo» e Treviso «Sant’Angelo». Tradotto in termini pratici, significa che per poter addivenire al tanto atteso «scambio di consegne» si dovrà attendere - se tutto va bene - almeno altri 3-4 anni. Il che non farà altro che penalizzare ulteriormente uno scalo dove già adesso il servizio è ridotto ai minimi termini.
.
Papola: limiti al numero di movimenti gestibili dal controllo traffico aereo, in cui, tra l'altro, si legge:
Un aeroporto come quello di Brindisi, con due piste incrociate di cui quella strumentale lunga più di 3km ed un sistema di radioassistenze completo, gestisce tranquillamente oltre 30-35 movimenti all’ora mentre L’Aeronautica militare che al momento fornisce il servizio di controllo del traffico aereo, a causa della carenza di personale controllore, impone la restrizione del numero massimo dei voli gestibili in un ora. Capacità che si riduce ulteriormente dopo le ore 16.00, orario di chiusura del servizio Radar, stabilizzandosi a un massimo di 5 movimenti all’ora.
.
.
I controllori di volo sui problemi del Papola, in cui, tra l'altro si legge:
Il mancato interessamento degli Enti locali e del governo Nazionale penalizza come al solito il meridione d’Italia. Grossi interventi sono stati pianificati per gli aeroporti del Nord Italia, come il “Catullo” di Verona o l’aeroporto di Treviso Sant’Angelo, al fine di risolvere questi problemi e garantire uno sviluppo di tutto l’indotto. Il passaggio della gestione del traffico aereo dall’aeronautica Militare all’Enav (che gestisce i servizi del traffico aereo su tutti gli aeroporti civili d’Italia) sembra lontana dal realizzarsi ed il futuro per quei cittadini che sono soliti volare per diletto o per lavoro si prospetta sempre più pieno di disservizi.
.
L'Aeroporto di Brindisi, con domanda presentata in data 30 Agosto 2005 che ha dato avvio al processo per essere sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale, in data 28 Gennaio 2008, ha ottenuto il Decreto di Compatibilità Ambientale.
.
L'Aeroporto di Verona negli ultimi dieci anni... si è ampliato senza alcuna sottoposizione di Valutazione di Impatto Ambientale e ad oggi è ancora mancante di Decreto di Compatibilità Ambientale e, per questa irregolarità, la Commissione Europea ha in corso una Verifica di Procedura di Infrazione di V.I.A. e di V.A.S.
.
Se l'Aeroporto di Brindisi (con Decreto V.I.A.) viene PENALIZZATO, perchè Aeroporto di Verona (che è senza V.I.A.) viene AIUTATO?
.
AGGIORNAMENTO:
Sul sito web di AVIONEWS è uscito questo Comunicato Stampa: "Aeroporto di Brindisi: chiesto incontro urgente con ministro Matteoli" .
Brindisi, Italia - Per spiegazioni su fondi destinati a scali del nord (WAPA)
Un incontro urgente presso il ministero dei Trasporti con la partecipazione di Regione Puglia, enti e parlamentari locali. E' questa la richiesta inoltrata dal senatore Michele Saccomanno al ministro Altero Matteoli per affrontare le questioni relative all'aeroporto di Brindisi. Il motivo di questa convocazione sono 42 milioni di Euro che, inizialmente destinati allo scalo salentino, a detta del senatore sono stati "Inspiegabilmente" girati agli scali del nord, in particolare a Verona e Treviso. "La Puglia raggiunge il primo posto nel richiamo turistico nazionale -ha affermato Saccomanno, citato dal sito 'Brindisi Tg24'- per grande merito del Salento ed il suo scalo principale a sostegno dello sviluppo avviato non può essere secondarizzato". I fondi in questione sarebbero serviti per adeguare la struttura al passaggio di gestione del traffico aereo dall'Aeronautica militare italiana (AMI) all'Enav (Società nazionale per l'assistenza al volo). "Chiediamo non solo le spiegazioni per quanto avvenuto -ha concluso il senatore- ma anche il recupero di quanto non avviato".