domenica 8 febbraio 2009

L'incidente dell'aereo era finto... ma il disastro della simulazione era vera?

Mercoledi scorso avevo scritto questo messaggio: Verona, simulazione catastrofe aerea che poi è stato commentato anche da Aero Habitat come ripreso in questo altro mio messaggio: Da Aero Habitat: Verona, simulazione catastrofe aerea e oggi grazie ad un articolo pubblicato sull'Arena a totolo: Tragedia simulata. Due feriti sono veri, proviamo a confrontare il risultato di questa esercitazione.
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Ma prima riportiamo i tempi che erano stati previsti, che al sottoscritto sembravano troppo "ottimisti" nella risposta all'incidente e vediamo di verificarli rapportando la tempistica prevista e la cronaca dell'Arena di oggi.
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Quindi prima riportiamo i tempi previsti:
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MINUTO PER MINUTO
08.30 Schianto dell’aereo.
08.32 attivazione procedure evacuazione
08.33 richiesta intervento 118
08.35 valutazione della situazione da parte dei primi soccorritori
08.40 arrivo forze dell’ordine
08.45 prefetto attiva la centrale operativa
08.50 tutte le forze sono nella sala
08.45 arrivano alle scuole 118 e vigili del fuoco
08.50 edifici evacuati, verifica presenze elenco dispersi
08.53 arrivo altri mezzi di soccorso primi interventi di triage
08.55 allontanamento dei superstiti
08.57 attivazione delle protezioni civili comunali e provinciali
09.00 gestione viabilità arrivo della sala operativa mobile
09.05 attivazione addetti comunicazione della protezione civile
09.10 ammassamento protezione civile alla Santa marta
09.20 richiesta della protezione per utilizzo palazzetto
09.30 evacuazione las e Sanmicheli
09.45 colonna mobile per trasferimento superstiti al palazzetto
10.00 primo gruppo superstiti per palazzetto, un’ora dopo finito trasferimento completo
12.30 fine attività didattica
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L'articolo dell'Arena di oggi invec è questo che segue e che comincia cosi:.
PROTEZIONE CIVILE.
Lo scenario ipotizzato prevedeva lo schianto di un aereo su una scuola.
Il test è servito a collaudare l’efficienza della macchina dei soccorsi
Tragedia simulata Due feriti sono veri
Un ragazzo contuso e uno colto da malore nell’esercitazione che ha visto coinvolti duemila ragazzi e 300 soccorritori
Alle 8.30 precise di ieri mattina lo schianto di un aereo sulle classi 3 e 4 CE, all’ultimo piano dell’Itis Marconi, che arreca danni anche agli altri tre istituti che ci sono in fianco.
Pochi istanti dopo, nell’edificio invaso dal fumo, sono risuonati i tre squilli della campana, segnale d’emergenza, e gli studenti, insieme ai professori, hanno iniziato ad evacuare l’edificio.
Alle 8.34 quasi tutti i ragazzi erano raggruppati nel cortile della scuola, in attesa dei soccorsi e delle prime indicazioni. Dentro sono rimasti solo i feriti, e le vittime.
A fine giornata il bilancio è drammatico: 12 morti, 10 intossicati, una quarantina di feriti, più e meno gravi. Lo scenario, così come tutte le operazioni di soccorso che si sono succedute, è stato più che mai realistico e l’impegno e la concitazione delle oltre 300 persone, tra soccorritori, infermieri e medici del 118, poliziotti, vigili del fuoco, volontari della protezione civile erano palpabili. Fortunatamente però si è trattato solo di un’esercitazione, una simulazione studiata nei giorni scorsi per testare l’efficienza dei soccorsi, delle procedure di evacuazione.
E soprattutto la sinergia e il lavoro di gruppo di tutte le forze occupate a vario titolo, a far fronte alla catastrofe, seppur solo ipotizzata.
La cronistoria della mattinata, soprattutto dei primissimi interventi, è serrata e velocissima. Prima ad arrivare, a sirene spiegate, sul luogo dell’incidente, alle 8.37, è la volante della polizia di pattuglia nella zona.
Alle 8.38 è la volta di una macchina dei Carabinieri e qualche istante dopo sul piazzale Guardini ci sono anche i primi mezzi dei Vigili del fuoco; un’autoscala e due macchine. Sono loro a prendere il comando delle operazioni, valutando la gravità e dando il via libera ai soccorritori.
Qualche minuto più tardi, i ragazzi vengono fatti allontanare dalla scuola e raggrupparti a distanza di sicurezza, in mezzo al piazzale. I docenti controllano con il foglio presenze compilato la mattina in classe chi c’è e chi invece non si trova, comunicandolo in tempo reale ai soccorritori. All’appello mancano una cinquantina di ragazzi, sono all’interno dell’edificio.
Alcuni morti (per simulare i corpi sono stati usati dei manichini), altri feriti. Quest’ultimi sono ragazzi veri che si sono prestati a collaborare. E, complice l’abile lavoro delle truccatrici della croce Rossa che dalle sette di ieri mattina hanno dipinto sui volti e sui corpi degli studenti ferite sanguinanti, ustioni ed echimosi varie, strappando anche jeans e magliette, l’effetto è del tutto verosimile.
Poco prima delle 9 è sul posto anche il comandante dei vigili del fuoco, Adriano Pallone.
Alle 9.15 inizia anche l’evacuazione degli altri edifici. E al Fermi, il rischio di una contaminazione tossica dai laboratori di chimica, fa intervenire l’unità Nbcr, nucleare biologico chimico radioattivo, dei vigili del fuoco, che controlla ogni ragazzo che esce dal laboratorio, facendolo passare sotto una doccia di decontaminazione.
Nel frattempo, gli infermieri del 118 eseguono una prima valutazione delle condizioni degli studenti rimasti all’interno del Marconi, assicurando al polso di ciascun ferito un cartellino con il colore del codice. I più gravi, immobilizzati sulla tavola spinale e assicurati alla barella vengono fatti calare dalla finestra dai vigili del fuoco. Nell’ospedale da campo e nel Pma, Punto medico avanzato, allestiti nel piazzale, si effettuano gli altri soccorsi.
È da li che partono le ambulanze che portano a sirene spiegate ai pronto soccorso. Contemporaneamente, in Prefettura viene allestito il Ccs, Centro coordinamento soccorsi.
E oltre al Prefetto Italia Fortunati, vengono allertati anche il Questore Vincenzo Stingone, gli assessori alla protezione civile di Comune e Provincia, Marco Padovani e Lucio Campedelli, che poi raggiungono anche piazzale Guardini per verificare di persona la situazione.
Non è ancora tempo di bilanci; per analizzare l’intera operazione è prevista una riunione fra qualche giorno.
Ma l’opinione degli addetti ai lavori è che tutto si sia svolto alla perfezione e con una buona sinergia.
E la situazione è stata talmente reale e verosimile, che due ragazzi al pronto soccorso ci sono finiti veramente. Uno studente è stato colto da un lieve malore, mentre un altro si è storto una caviglia scendendo le scale mentre usciva dall’edificio insieme ai compagni.
Alle 10.45 anche l’ultima classe si è incamminata verso il palazzetto, luogo prefissato per radunare i ragazzi.
E alle 11.15 tutti i feriti erano ormai defluiti. Emergenza rientrata.
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C'è qualcosa che non mi torna... anche perchè ieri mattina in un vero incidente aereo c'erano stati due morti e i rottami del piccolo aereo erano sparsi su un'area vasta.
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In ogni caso non ritengo questa esercitazione una vera simulazione di un incidente aereo, ma solo una "esercitazione" per fare evacuare una scuola, perchè qualora e per davvero un aereo civile... da 100 o più passeggeri, che dopo essere decollato dall'Aeroporto Catullo, pieno di carburante, avesse da cadere su una scuola... lo scenario sarebbe ben diverso.
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Una cosa è certa... che qualcuno cominci a preoccuparsi che l'Aeroporto Civile di Verona, possa creare dei rischi alla popolazione questo è un segnale positivo e mi permette di proporre una possibile ipotesi per una simulazione per la Protezione Civile di Sommacampagna... adesso che hanno approvato il Piano (che non ho ancora visto) della Protezione Civile.
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Proviamo a vedere che succede se un aereo in fase di decollo dal Catullo, non riuscisse a decollare e avesse da cadere in testa pista... casualmente sulla Corte Palazzina... interessando cosi anche l'Autostrada A4 e l'incrocio con la A22...
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Questa si che sarebbe una vera simulazione di un incidente aereo... alla quale potrebbero intervenire anche i mezzi dell'Aeroporto Catullo.
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Ovviamente senza prima aver stabilito il giorno e l'ora... altrimenti non è una simulazione, ma solo una sceneggiata mediatica.