Nonostante le politiche di riduzione dei gas serra, le città sono destinate a diventare sempre più calde. Una corretta pianificazione urbanistica ci consentirà, in futuro, di intervenire sul clima urbano. Nel frattempo, però, un aiuto prezioso può venire dalle piante, che funzionano come potenti “climatizzatori naturali”. Se ne è parlato a Roma al convegno "L'ambiente nel governo della città".
«La vegetazione è un potente elemento di regolazione del clima. Le piante riflettono circa il 20% dell’energia solare in arrivo e ne usano un ulteriore 48% per le loro attività metaboliche. Grazie al processo di evapotraspirazione, inoltre, sono in grado di ridurre la temperatura in maniera sensibile». Un po’ come accade al corpo umano quando suda. A questo si aggiunge l’effetto di ombreggiamento che gli alberi garantiscono e che contribuisce ulteriormente a far scendere la colonnina di mercurio. «In un parco metropolitano di New York - prosegue Baraldi - si è rilevata una temperatura fino a tre gradi inferiore rispetto al centro cittadino, e sono ormai diversi i progetti di rinverdimento avviati in Giappone, in Germania e nelle Americhe per contenere l’effetto dell’isola di calore urbana». Piantare alberi nei parcheggi, lungo le strade e nelle altre zone cementificate può dunque rinfrescare le città, oltre che abbellirle. «Ovviamente - precisa l’agronomo - bisogna scegliere le piante più adatte, preferendo specie come abeti, betulle e frassini, che sono anche in grado di filtrare polveri sottili e altri inquinanti, migliorando la qualità dell’aria». Un contributo che può venire anche dai tetti verdi, il cui uso riduce sensibilmente l’assorbimento di calore da parte degli edifici. Su scala globale, infine, non va trascurato il ruolo dei vegetali nel contenimento dei gas serra. Un solo ettaro di bosco, infatti, assorbe in media dalle 3 alle 7 tonnellate di CO2.
La "Locandina" del Convegno la puoi scaricare qui:
http://www.lasintesi.eu/files/LOCAN_06_07.pdf
http://www.lasintesi.eu/files/LOCAN_06_07.pdf
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