sabato 15 dicembre 2007

Inquinamento Autostradale

MISURA E MITIGAZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DA TRAFFICO
VEICOLARE SU TRATTI AUTOSTRADALI A CIELO APERTO (U-SECTION)



L’inquinamento ambientale generato dalle autostrade viene per lo più trascurato poiché queste attraversano solitamente zone lontane dai centri abitati o comunque poco popolate. Le misure di mitigazione adottate si limitano a barriere antirumore ove queste siano richieste dalla presenza di insediamenti abitativi. In realtà anche la parte di impatto ambientale inerente l’inquinamento dell’aria non deve essere sottovalutato.
Non va difatti dimenticato che i conducenti degli autoveicoli sono spesso esposti per lunghi periodi all’aria insalubre presente nelle autostrade mentre percorrono le stesse. Non soltanto gli automobilisti risentono dell’inquinamento atmosferico delle autostrade.
L’inquinamento dell’aria produce danni alle colture circostanti attraverso l’acidificazione delle piogge [1] che inquinano il terreno coltivato oppure attraverso la deposizione delle polveri sottili sulle foglie che, formando una patina opaca, schermano la luce ostacolando il processo di fotosintesi. [2]
Sempre per mezzo delle piogge le sostanze inquinanti depositate sul manto stradale vengono asportate e defluiscono nel terreno circostante inquinando le falde nel sottosuolo.
Nel valutare l’importanza del fenomeno di inquinamento atmosferico da parte delle autostrade e in generale di impatto ambientale, non bisogna trascurare la possibilità di modifiche delle zone ove esse sono poste in essere: spesso le zone incolte vengono trasformate in insediamenti abitativi proprio grazie alla modifica socio-economica che una infrastruttura importante come una autostrada crea.
In Italia già alcune tratte autostradali lambiscono o attraversano città importanti come Firenze o Parma esponendo gli abitanti a carichi inquinanti non trascurabili. [3]
Per la valutazione dei livelli di inquinamento atmosferico viene studiato una sezione di una autostrada rettilinea in differenti condizioni di traffico e meteoriche con la presenza o meno di barriere antirumore mediante l’utilizzo del modello CFD ROPADYM.
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In merito a questo aspetto, è interessante sottolinerare
questo:
.Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE L 157/8 del 9 giugno 2006 è pubblicata la Direttiva 2006/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 maggio 2006 che modifica la direttiva 1999/62/CE relativa alla tassazione a carico di autoveicoli pesanti adibiti al trasporto merci su strada per l’ uso di alcune infrastrutture.
Considerando che l’eliminazione delle distorsioni della concorrenza tra le imprese di trasporto degli Stati membri, il buon funzionamento del mercato interno e il miglioramento della competitività dipendono dall’ istituzione di meccanismi equi di imputazione dei costi connessi all’ utilizzo delle infrastrutture alle imprese di trasporto, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato la Direttiva 2006/38/CE del 17 maggio 2007 che modifica la direttiva 1999/67 con la quale è stato raggiunto un certo grado di armonizzazione sulla tariffazione per l’ utilizzo dell’ infrastruttura stradale, ma non sufficiente per avere un equo adeguamento al principio “ chi usa paga” e sulla capacità di applicare anche il principio “ chi inquina paga”. Attraverso la differenziazione dei pedaggi intesa a tenere conto della prestazione ambientale degli autoveicoli, in modo da incentivare le condizioni di trasporto sostenibili all’ interno della Comunità. L’obiettivo di un uso ottimale della rete autostrade esistente e di una riduzione sensibile dei relativi effetti negativi dovrebbe essere raggiunto in modo tale da evitare una doppia imposizione fiscale e senza imporre ulteriori costi agli operatori, al fine di garantire una crescita economica solida e il buon funzionamento del mercato interno, comprese le regioni periferiche. Gli Stati membri dovranno adeguarsi alle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative per conformarsi alla nuova direttiva entro il 10 giugno 2008.
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Un esempio qui: 21/03/2007 - Velocità massima: 90 km/h… causa inquinamento!
La scorsa settimana l’amministrazione delle Fiandre è arrivata a limitare in via straordinaria la velocità massima autostradale. La ratio? Andando più piano le automobili inquinano meno… La misura non ha precedenti e ha obbligato gli automobilisti belgi a rallentare per circa 48 ore su ben 450 chilometri di strade extraurbane, compresa la tangenziale di Bruxelles. Com’era prevedibile sono fioccate le proteste, in primis degli automobilisti, ma anche di politici e associazione di consumatori, molte critiche non solo per la dubbia utilità di questa misura ai fini della tutela dell’ambiente. Come finirà è difficile dirlo, di certo in Belgio, come in Italia, il problema di fondo rimane quello dell’approssimazione con cui le amministrazioni trattano le problematiche legate al rapporto tra l’auto e l’ambiente che da luogo a provvedimenti tanto “facili” quanto inappropriati per non dire, talvolta, completamente inutili.

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