sabato 7 marzo 2009

Dialogo... a mezzo stampa, con la Corbaz per il nuovo Scalo Ferroviario... senza V.I.A?

Dopo aver letto un articolo: Corbaz, parla Urbani pubblicato su "Il Baco da Seta" che riportatava (A) una lettera dei signori Urbani in merito al "progettato" scalo ferroviario di Sona, avevo scritto (B) un primo commento... seguito poi da (C) un'altro in merito a quanto era stato pubblicato e dopo i due commenti una (D) seconda lettera è stata pubblicata alla quale ovviamente ho di nuovo (E) ricommentato e oggi ricopio quella sequenza di lettere e di commenti al fine di meglio relazionarli tra di loro.
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(A) 1° Articolo e 1^ Lettera dei sigg. URBANI:
Corbaz, parla Urbani
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Spettabile Direttore
del periodico Il Baco da Seta,
sul suo portale di informazione e approfondimento per Sona, Lugagnano.... notizie locali di La Redazione del 26,02,09 è apparsa la notizia che la Lista Civica L'Incontro ha presentato in Comune un'interpellanza per capire cosa sta succedendo nell'area Corbaz in quanto alcuni cittadini hanno segnalato la ripresa dell'attività di scavo della collina.
Intanto contestiamo il titolo "Sbancamenti abusivi a Sona?" abbinato ad una foto vecchia del nostro cantiere. In quello che stiamo facendo non c'è nulla di abusivo e la vostra è pura disinformazione contro di noi! Ci dispiace... La Corbaz sta lavorando in forza del "Permesso di costruire" n. 1632008 del 19.12.2008 rilasciatoci per il muro di sostegno interrato lungo la ferrovia e per i due binari di presa e consegna.
1) Non stiamo scavando la collina, ma ammucchiando, recuperandola, della terra vegetale scavata lungo la ferrovia. Riguarda la formazione del sedime dei due binari di presa consegna autorizzati, parzialmente interrati, con uno scavo sul terreno quasi pianeggiante lungo la ferrovia Milano Venezia, partente a quota zero vicino alla stazione ma profondo m. 2.00 circa verso via Palazzo. Questo per rispettare la quota della ferrovia che impone di realizzare i due binari perfettamente piani, per motivi di sicurezza, mentre la quota campagna dalla stazione sale di m. 2.30 verso via Palazzo.
2) La terra vegetale di risulta dallo scavo, è stata ammucchiata qui in cantiere, assieme a quella degli scavi precedenti, per essere soltanto meccanicamente vagliata e riutilizzata per ricostruire le scarpate della collina Monte Spada, deturpata dallo scavo del 1989 eseguito dai precedenti proprietari.
3) Secondo Lei Direttore, era forse meglio buttar via tutta questa bella terra vegetale del luogo, per poi andare a fare altri scavi in altri luoghi per ricostruire le scarpate della collina cosi come prevedono i progetti che ci siamo impegnati a realizzare? O non è meglio procedere come stiamo procedendo, informando l'Ufficio Tecnico del Comune, recuperando tutta questa terra? Non è questo rispetto e amore della natura e dei paesaggi del nostro tenitorio sia pur dovendo realizzare i progetti autorizzati? O la sensibilità ambientale ce I'ha solo chi non ha mai realizzato nulla? Io ed i miei figli siamo nati e vissuti qui ed amiamo questi bei luoghi come e più di tanti predicatori ambientalisti, che ostacolano questa iniziativa mirante a levare camion dalle strade per farli viaggiare su treno. Purtroppo il raccordo ferroviario con la linea Milano Venezia tra Verona e Desenzano è possibile solo in questo punto. Probabilmente si poteva scavare molto meno la collina ed allungare il terminal verso il campo pianeggiante di via Palazzo. Gli scavi però sono stati fatti nel 1989 e non da noi. Ora noi possiamo solo ripristinare le balze del piede della collina, secondo i progetti autorizzati dalle Autorità preposte. Ed è quello che stiamo facendo.
Le chiediamo di cancellarci dalla Sua lista degli untori e di considerarci aperti al dialogo e pronti a recepire qualunque suggerimento intelligente che non preveda prioritariamente la cancellazione della nostra iniziativa imprenditoriale in val della stazione. Noi abbiamo comprato la società Corbaz nel 2001 e Dio solo sa se oggi ricommetteremmo questo errore: certo che no! Ma con tutti i milioni di euro fin qui investiti e di indebitamento, se ci fermassimo ora, probabilmente il Gruppo Urbani sarebbe scosso dalle fondamenta. Però provi a pensare se nessuno avesse messo mano al completamento di questa opera, la collina per quanti anni ancora sarebbe rimasta ferita e abbandonata? Tra I'altro con il grosso contributo in denaro che abbiamo dato al Comune, ci pare di essere stati generosi anche con la ns. comunità di Sona. Questo almeno è sotto gli occhi di tutti.
Questi sono i fatti come mostrano le foto e la documentazione che allego alla presente. Ma vorremmo cogliere I'occasione per darle qualche altra notizia:
a) La Corbaz ha cessato I'attività il 29 maggio 2008 a causa della revoca dei permessi da parte RFI (rete ferroviaria italiana) perché non aveva realizzato i binari di presa e consegna in tempo con l'avvento dei controlli satellitari della rete ferroviaria. Ma non ha potuto realizzarli perché non aveva ottenuto i permessi di costruirli. Ora finalmente i permessi sono arrivati e li stiamo realizzando. Speriamo di riaprire presto.
b) Al terminal lavoravano e sono tuttora stipendiate 8 persone. A fine Maggio 2008, con la speranza di riaprire I'attività entro due o tre mesi, non è stato licenziato nessuno. Invece sono passati ben 9 mesi e probabilmente ne passeranno altri 4 prima di riaprire. Ed a noi la Cassa Integrazione non la passa nessuno. Spesso ci siamo chiesti se non importasse proprio a nessuno un costo sociale così rilevante in caso di chiusura di questa attività. Noi stiamo facendo la ns. parte e speriamo che qualcuno di buon senso lo apprezzi. A terminal completato qui potranno trovare lavoro una trentina dei nostri ragazzi senza contare I'occupazione indotta e di questi tempi lo riteniamo un fatto importante.
c) Dopo ben 5 mesi dalla approvazione dell'accordo di programma deliberato dal Consiglio Comunale il 27 luglio 08, ci è stata richiesta la VIA Provinciale sull'intero progetto, compresa la parte già realizzata e mai prima si era parlato di VIA. Noi comunque abbiamo dovuto dire "obbediamo" anzi abbiamo immediatamente incaricato dei professionisti per preparare la necessaria corposa documentazione prevista dalla Legge e contiamo di presentarla entro qualche settimana. La cosa che ci disturba è questo continuo stillicidio di burocrazia e perdita di tempo. Non Le pare Direttore che il nostro enorrne sforzo finanziario meriterebbe un po' più di attenzione e di rispetto da parte di tutti?
d) Circa la palazzina uffici le cose stanno così: l'accordo di programma con il Comune non prevede la sanatoria della palazzina uffici. Si sarebbe potuto inserire il problema nell'accordo, ma per motivi politici si è lasciata la questione pendente presso il TAR. Non si è voluto procedere con la sanatoria. Pazienza. Speriamo nel buon senso dei giudici veneziani che dovranno pronunciarsi fra qualche anno. Intanto noi chiederemo di costruire un'altra palazzina in fianco a quella sequestrata, del tutto uguale a quella esistente. Vorrà dire che in futuro avremo ridondanza di uffici. Ancora pazienza. ll perché di questo presunto abuso edilizio è una storia a parte, che racconteremo con dovizia di particolari...
e) La strada campestre che costruiremo, scenderà prima dal cimitero poi costeggiando il Monte Spada contiamo di portarla in futuro fino in Val di Sona. E' stata un'idea nostra, un regalo agli abitati di Sona. Una passeggiata panoramica attorno al Monte Spada. Senza contare che le bici mountan bike arrivanti da Lugagnano, potranno percorrere Via Stazione risalire un poco Via Monte Spada, costeggiarlo e sfociare anch'esse in Val di Sona, per poi proseguire per S.Giorgio o per altri suggestivi percorsi campestri. Ci dispiace che nessuno mai abbia dato rilevanza a questa idea ed opera nell'opera che realizzeremo cedendo circa mq. 6000 di terreno alla comunità di Sona. Noi ne siamo orgogliosi.
f) Si millanta che stiamo facendo una cava di ghiaia! Non è vero! In questi terreni non c'è ghiaia, c'è "toar" che è un misto d'argilla e sassi. I due mucchietti di ghiaia che sono presenti in cantiere, li abbiamo portati noi: per la necessaria scorta di ghiaia per la centrale di betonaggio operante in cantiere e per i sottofondi ai piazzali, per i quali serve appunto il ghiaiotto cosiddetto "mistone", che li non c'è.
g) Anche il problema del traffico è un falso problema. Siamo al lembo sud del Comune di Sona, i ns. pochi camion sfociano su una strada provinciale sulla quale già transitano ben 26000 veicoli al di. I nostri camion non passano alcun insediamento residenziale e dopo soli 800 m arrivano in autostrada. Quale terminal è posizionato meglio di questo? Quindi contestiamo l'argomento demagogico che cavalca il falso problema del nuovo mostruoso traffico...
Potremmo dilungarci in molti altri sfoghi o lagnanze ma ci fermiamo qui per non tediarla oltre... Saremmo oltremodo lieti se pubblicasse sul giornale Il Baco da Seta questa nostra lettera, per far sapere ai cittadini di Sona che noi non siamo affatto quei mostri che per avidità, sacrificano parte del nostro bel territorio collinare, come qualche pieghevole locale stupidamente sentenzia, ma siamo imprenditori capaci e responsabili che creano posti di lavoro veri, in attività molto importanti per lo sviluppo delle nostre industrie veronesi, oggi in difficoltà come non mai, proprio nello spedire quelle merci che producono. Consideri che il Quadrante Europa è saturo di traffico merci già dal 2005 per loro stessa ammissione.
Probabilmente Lei non pubblicherà questa lettera, ne il testo ne le foto che le offriamo. Comunque a suo tempo provvederemo da soli a comunicare con tutte le famiglie del Comune di Sona e racconteremo per filo e per segno tutte le nostre difficoltà, presentando correttamente e senza bugie i risultati e le opere eseguite, che da sole parleranno di noi e del nostro agire e di coloro che con intelligenza e lungimiranza ci hanno aiutato e degli altri che con falsità e supposizioni senza fondamento ci hanno sempre continuamente ed inutilmente osteggiato. Questo Terminal è un'opera utile ed importante che onora chi riuscirà a portarla a termine e la Comunità che la ospita.
Distinti saluti, Marco, Nicola e Luciano Urbani
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Come consuetudine ormai decennale del Baco pubblichiamo integralmente l'intervento dei signori Urbani, segnalando comunque che nella fattispecie in oggetto questa Redazione si è limitata a pubblicare, senza commenti, quanto inviatoci - a noi come a L'Arena e al Corriere Verona - dalla Lista Civica L'Incontro. Non facciamo disinformazione e non rientra nelle nostre abitudini affibiare la qualifica di untori a nessuno.
Sulla vicenda Corbaz, di cui oggi leggiamo - dopo quella de L'Incontro - la versione dei signori Urbani, i nostri commenti li abbiamo già esposti sulla nostra rivista cartacea. E per comodità dei lettori li ripubblichiamo qui sotto.
I Direttori
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Un accordo che andava fatto
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Molte solo le perplessità che ruotano
all’accordo siglato tra il Comune di Sona e Corbaz. Perplessità di merito (tante le incognite sulla reale portata della riqualificazione ambientale e sull’impatto che avrà l’interporto sulla viabilità comunale) e perplessità di forma (l’Amministrazione comunale è apparsa forse un po’ succube dell’iniziativa del privato). Ma è indubbio che l’accordo andava fatto, la situazione doveva essere sanata dopo troppi anni di non-gestione del problema e quanto si è ottenuto è comunque un risultato positivo. In certe delicate questioni riteniamo che non paghi asserragliarsi su posizioni filosoficamente – e spesso inutilmente - intransigenti ma che una certa dose di sano realismo sia indispensabile. Una realpolitik, per citare altre epoche e altri contesti.
Come condivisibile è il Vicesindaco Di Stefano quando in Consiglio afferma che rientra nei compiti di chi ha avuto elettoralmente il mandato per amministrare quello di prendere delle decisioni. Anche difficili.
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Ad inizio della pagina 40 del Suppl. Ord. alla G.U. n° 24 del 29.1.2008 che descrive cos'è un "INTERPORTO soggetto a VIA Nazionale" vi è questa definizione: "Interporti finalizzati al trasporto merci e in favore dell'intermodalità di cui alla Legge 4.8.1990 n. 240 e successive modifiche, COMUNQUE COMPRENDENTI UNO SCALO FERROVIARIO IDONEO A FORMARE O RICEVERE TRENI COMPLETI e in collegamento con porti aeroporti e viabilità di grande comunicazione". Quindi un INTERPORTO è soggetto a "VIA Nazionale" e NON a VIA Provinciale". Pur evidenziando cosa scrive la CORBAZ al punto "C" come riportato nell'articolo: "ci è stata richiesta la VIA Provinciale sull'intero progetto, compresa la parte già realizzata e mai prima si era parlato di VIA". Perchè una richiesta di VIA Provinciale, quando la Legge obbliga, "preventivamente e... quindi PRIMA di cominciare i lavori" alla sottoposizione di una VIA nemmeno Regionale, ma Nazionale di un progetto quando trattasi di Interporto o COMUNQUE UNO SCALO FERROVIARIO IDONEO A FORMARE O RICEVERE TRENI COMPLETI. In ogni caso non può che farmi piacere che finalmente si scriva di "VIA" della "Valutazione di Impatto Ambientale" anche perchè come evidenziato al punto "G" un Interporto crea traffico che se non interessa che marginalmente il comune di Sona, va ad interessare ovviamente il Comune di Sommacampagna dove c'è il Casello Autostradale della "A4". Se i lavori della CORBAZ sono iniziati "senza VIA" le autorizzazioni rilasciate... sono NULLE?
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(C) 2° Commento di Sandrini:
Ma la Corbaz ha ragione? La V.I.A. è uno stillicidio di burocrazia?
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Basta leggere un Comunicato Stampa del Quadrante Europa e comprendere perchè la Corbaz "avrebbe ragione" a non sottoporre alla V.I.A. i propri progetti... visto che il Quadrante Europa, da 20 anni, non sottopone i propri amplimenti a questo obbligo di legge Comunitaria. Nel Comunicato Stampa del Quadrante Europa del 20.11.2008 si legge questo: "Per quanto riguarda l'intermodalità, si sta realizzando il 3° modulo Terminal che consentirà l'incremento da 23 coppie di treni/giorno a 63 coppie treni/giorno". E dato che in presenza di modifiche sostanziali che possono avere ripercussioni sull'ambiente anche se è relativo ad infrastrutture preesistenti all'entrata in vigore della V.I.A. dette modifiche devono essere preventivamente sottoposte a V.I.A. E per questa notizia... di passare da 23 coppie a 63 coppie di treni al giorno... tutto questo sembra una modifica sostanziale e quindi questo potenziamento doveva essere sottoposta alla V.I.A. E quindi perchè dovrebbe rispettare la V.I.A. la ditta Corbaz se nemmeno l'Interporto del Quadrante Europa (e l'Aeroporto) non la rispettano? Il testo del Comunicato Stampa del Quadrante Europa è scaricabile qui:
http://www.consorziozai.it/news_details.php?id_news=53
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(D) 2° Articolo e 2^ Lettera dei sigg. URBANI:
"Non siamo un interporto"
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Spettabile Direttore de Il Baco da Seta,
Innanzitutto La ringrazíamo per la pubblicazione della ns. lettera aperta e delle precisazioni.
Rileviamo altresì che sul Suo Portale è intervenuto il sig. Beniamino Sandrini il quale definisce la Ns. struttura ínterporto citando la Legge del4 Agosto 1990 no 240 ed il D.lgs n" 4/2008. Ci sentiamo in obbligo di precisare che il Terminal di Sona-Sommacampagna non dispone dei servizi e delle caratteristiche previste dalla legge necessari per poter essere definito interporto.
Infatti:
l) Non dispone di magazzini di alcun genere;
2) Non sono presenti attività ausiliarie (Dogana ...);
3) Non sono ospitate imprese (logistiche, per il trasporto, per la distribuzione);
4) Non è prevista nessuna manipolazione delle merci;
5) Non è prevista la produzione di semilavorati o loro finissaggio;
6) Non è direttamente collegato con porti, aeroportie viabilità di grande comunicazione;
7) Ora possiamo ricevere solo convogli ridotti in quanto non abbiamo binari lunghi ml. 650 ma solo ml. 300. Dopo I'intervento di allungamento, cioè dopo le autorizzazioni che stiamo chiedendo, avremo binari della lunghezza di ml. 580. (Attualmente dal Brennero possono transitare treni della lunghezza di ml. 550, qualche anno fa erano solo di ml. 300)
8) La superficie attuale dell'area piana operativa del terminal è di circa mq. 35.000. L'ampliamento richiesto è di ulteriori mq. 60.000 circa per soli piazzali, senza edifrcazione volumetrica come prevede la L.R. 2312005.
A titolo esemplificativo facciamo presente che la struttura pubblica di Trento Interbrennero, ben più grande e strutturata della nostra, e con binari da ml. 650 dai quali quale partono e arrivano ben 48 treni merci al di, non è interporto, pur avendo la Dogana, la Stazione e i magazzini per la manipolazione delle merci. Per accedervi gli automezzi devono però percorrere strade comunali e provinciali e proprio per la mancanza di alcune caratteristiche prescritte dalla legge, Interbrennero non può attingere ai finanziamenti statali destinati agli interporti.
Pertanto, la definizione di "lnterporto" relativamente al Terminal di Sommacampagna non è corretta. Ci sentiamo di fare queste precisazioni per rispondere ai dubbi e preoccupazioni sollevate sul suo periodico, anticipando sin d'ora la nostra intenzione di procedere alla realizzazione del progetto nel pieno rispetto di quelle che sono le normative vigenti, ponendo particolare attenzione alle opere di mitigazione ambientale ed a quelle per la salvaguardia delle matrici ambientali.
Ringraziandola sin da ora se vorrà pubblicare anche questa Nostra,
distintamente la salutiamo.
Marco, Nicola e Luciano Urbani
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Non voglio entrare in polemica con i sig.ri Urbani, ma credo che una replica mi sia dovuta. L'Art. 1 della legge 240/90 definisce cos'è un INTERPORTO: "complesso organico di strutture e servizi integrati e finalizzati allo scambio di merci tra le diverse modalità di trasporto, COMUNQUE COMPRENDENTE UNO SCALO FERROVIARIO IDONEO A FORMARE O RICEVERE TRENI COMPLETI e in collegamento con porti, aeroporti e viabilità di grande comunicazione”. Sottolineo quindi che il sottoscritto non ha mai scritto nulla in più nell'evidenziare che nell'area in questione: "CI SARA' UNO SCALO FERROVIARIO IDONEO A RICEVERE TRENI". In merito poi a: Magazzini, Attività Ausiliarie, Logistica, Manipolazioni Merci, Produzione Semilavorati... il sottoscritto NON HA SCRITTO NULLA DI QUESTO. Per quanto riguarda "Trento Interbrennero" io sono a conoscenza che la dicitura esatta di detta società è: "Interbrennero SpA", comunemente conosciuta come: "Interporto di Trento". Quindi non comprendendo l'intervento pubblicato oggi su "il Baco da Seta", mi chiedo: Se la CORBAZ non sarebbe un Interporto... perchè allora vi è in corso una procedura di V.I.A.?. Ma se il "Permesso di costruire" n. 1632008 del 19.12.2008 è stato rilasciato per i due binari di presa e consegna" che permetteranno poi che nasca: "uno scalo ferroviario idoneo a formare o ricevere treni completi"... questo secondo la Legge è un INTERPORTO e come tale, preventivamente deve essere sottoposto a V.I.A. e le autorizzazioni senza VIA... SONO NULLE.
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Non commento ulteriormente quanto qui sopra "in sequenza è stato riportato", se non concludendo con una domanda al solito... "MIO" Assessore:
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Se l'Assessore Granuzzo è riuscito a far chiudere una Cava di Ghiaia (se pur non obbligata alla V.I.A.) chiusa... perchè "laddove fosse d'obbligo la VIA tutte le autorizzazioni sono nulle"... perchè il suddetto Assessore non chiede il rispetto della normativa sulla V.I.A., dove sta per essere realizzato uno Scalo Ferroviario del quale, a quanto pare, è stato rilasciato un permesso a costruire senza la Valutazione di Impatto Ambientale... ma che la V.I.A. sarebbe in corso di predisposizione... perchè chiesta poi a posteriori di un Accordo di Programma già sottoscritto?

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