martedì 18 dicembre 2007

Lotta allo smog, l'A1 faccia la sua parte



Altri Sindaci hanno già chiesto alle Autostrade interventi finalizzati a diminuire l'inquinamento e, in merito a questo aspetto, di seguito, trascrivo un articolo pubblicato.
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Alla società Autostrade, prima di prendere in considerazione la richiesta, attendevano un atto formale. Ora è arrivato: il sindaco Roberto Reggi, insieme ai suoi colleghi di Parma, Elvio Ubaldi, e di Reggio Emilia, Graziano Delrio, ha scritto una nota alla società concessionaria della maggioranza delle autostrade italiane (3mila chilometri di rete) per chiederle di dare una mano nella lotta all'inquinamento, questo in ragione del fatto che ad aggravarlo nei territori dei tre Comuni sono anche i veicoli che transitano sull'Autosole (A1). Il peso delle misure antismog non gravi, dunque, solo sulle amministrazioni locali cui tocca restringere la libera circolazione degli automobilisti, contribuiscano anche le autostrade, con opere strutturali, tipo barriere ecologiche o nuovi asfalti in grado di assorbire le polveri fini, ma pure erogazioni in denaro nelle situazioni di emergenza. Questo il senso dell'iniziativa dei sindaci, sulla scorta di quanto già ottenuto da Reggi con Satap, la società che gestisce la Piacenza-Torino (A21), e cioè 100mila euro proprio a titolo di compensazione dell'impatto ambientale. Nella missiva i sindaci partono dalla normativa comunitaria che dal 2005 ha abbassato i limiti ammessi di inquinamento prevedendo sanzioni per chi non li rispetta. «L'innalzamento del valore delle polveri sospese nell'aria colpisce» in particolare la pianura padana, con il traffico tra i primi imputati. «I Comuni come Parma, Reggio e Piacenza si sono attivati nello sviluppo di nuove politiche di mobilità, dall'incentivazione al mezzo pubblico alla conversione del parco auto, in direzione eco-compatibile, fino alla chiusura della viabilità al traffico veicolare», annotano i sindaci, ma «queste soluzioni strutturali e di breve-medio periodo sono spesso vanificate da agenti inquinanti che non dipendono unicamente dal traffico urbano ma anche da quello extraurbano, soprattutto delle grandi arterie stradali, come l'autostrada che taglia le nostre città in prossimità del loro centro abitato».
Si arriva perciò al punto clou: «In considerazione dell'incidenza rilevante sull'inquinamento urbano causato dalle emissioni di veicoli circolanti sull'autostrada, riteniamo necessario che anche la società che la gestisce contribuisca ai piani di disinquinamento avviati.
È infatti inaccettabile che tutta la responsabilità dei livelli di inquinamento sia da addebitare alle sole amministrazioni locali, che si trovano spesso impotenti di fronte al fenomeno». I sindaci non chiedono solo soldi come compensazione per le emissioni veicolari, ma «anche di aprire una trattativa con Autostrade per studiare interventi atti a limitare i danni derivanti dall'inquinamento». Da “Autostrade per l'Italia” le prime risposte, quando emerse la volontà dei tre sindaci di intraprendere una mossa del genere, furono all'insegna della cautela, accompagnate dalla richiesta che la questione sia disciplinata anzitutto su scala nazionale sulla falsariga di quanto avviene per l'inquinamento acustico per il quale esistono apposite normative. «Prenderemo naturalmente in considerazione un atto formale dei sindaci emiliani», disse un dirigente dell'A1, «ma occorre considerare che noi disponiamo di 3mila chilometri di strade e non possiamo aprire una trattativa con ogni Comune lambito dalle nostre arterie». (Gustavo Roccella,Libertà del 1/4/2005)
«Chi inquina paghi, deve valere per tutti».
I Comuni di Piacenza, Parma e Reggio hanno chiesto un incontro alla società Autostrade «perché il principio che chi inquina deve pagare va in qualche modo riconosciuto», si legge in una nota del Comune di Piacenza. «Ci troveremo con Autostrade, quindi, per chiedere che ci sia un riconoscimento della necessità di compensazioni ambientali. Occorrono mitigazioni, come asfaltature in grado di assorbire le polveri». E il sindaco Reggi ha fatto presente come si tratti di richieste su due fronti: «In termini strutturali, quindi nuovi asfalti, alberature, barriere laterali, ma anche in termini emergenziali con contributi economici a compensazione ambientale». «È un principio del protocollo di Kyoto che chi inquina deve pagare, non solo i cittadini sottoposti ai blocchi del traffico o le industrie, pure le autostrade facciano la loro parte, la responsabilità dell'inquinamento va ripartita».
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Qual'è quella parte del territorio Italiano che sta subendo tutti i tipi di inquinamento? Caselle. E, cosa ha chiesto il Comune di Sommacampagna alle due Autostrade e all'Aeroporto, in merito al principio... "chi inquina paga"? Nulla ovviamente.

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