martedì 22 gennaio 2008

CLASS ACTION

Dal sito web di Class Action, apprendo che: "E' l'alba di una nuova era". E questa "ALBA" potrebbe essere la "CLASS ACTION". Una "Class Action" da intentare contro l'Aeroporto V. Catullo? Per non aver sottoposto alla Valutazione di Impatto Ambientale gli ampliamenti di questi ultimi anni? Per spiegare questa "cosa", vi invito a leggere un articolo di Repubblica del 5 Gennaio 2008, che qui sotto ricopio:
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Arriva la prima "class action". Ascoli a secco cerca il risarcimento.
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Rimasti a secco, senza acqua da giorni, i cittadini di Ascoli Piceno sono tutti d'accordo: qui ci vuole la class-action. Consumatori, piccole imprese e commercianti della città marchigiana avvieranno assieme la prima azione collettiva di risarcimento mai intrapresa in Italia.
A renderla possibile è una norma inserita nell'ultima Finanziaria, in vigore da Capodanno, anche se nei fatti per far decollare davvero il provvedimento bisognerà aspettare giugno (mese a partire del quale i tribunali potranno effettivamente accettare le domande e avviare - se sarà il caso - i tre gradi di giudizio).
Ma ad Ascoli Piceno si stanno già preparando le carte: dal 28 dicembre la città, assieme ad altri 16 comuni della valle del Tronto, patisce una fornitura d'acqua inesistente o limitatissima per via di un guasto in una conduttura dell'acquedotto. Ora l'emergenza sta rientrando, ma per il ritorno alla normalità ci vorranno ancora un paio di settimane. Nel frattempo, proprio durante le Feste, danni e disagi si sono moltiplicati: la Barilla, per mancanza di una delle materie prime ha dovuto far saltare qualche turno nei suoi stabilimenti, bar e ristoranti hanno visto sfumare gli incassi sperati, i cittadini sono rimasti a secco.
Ecco quindi l'annuncio ufficiale: le associazioni d'imprese del commercio Confcommercio, Confesercenti e quelle dei consumatori Federconsumatori, Codacons, Movimento difesa del consumatore e Cittadinanza attiva si avvarranno della class-action per ottenere gli aspettati risarcimenti.
Gli avvocati del Codacons precisano che in attesa della scadenza di giugno "è doveroso attivarsi subito per predisporre tutti gli strumenti necessari", Confcommercio ha annunciato che accerterà i reali danni subiti dalle imprese associate. Poi la parola passerà al giudice del Tribunale incaricato che dovrà valutare se esistono o meno le condizioni per accettare la causa collettiva. Bisognerà aspettare qualche mese, dunque, ma qualche perplessità già esiste.
Dalle sedi nazionali di Adusbef e Federconsumatori s'invita alla prudenza. "Stiamo attenti a non lanciarci in azioni temerarie - avverte Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori - è probabile che ad Ascoli le cause per intentare la class-action esistano, ma l'azione va usata sempre come ultima possibilità, dopo aver vagliato tutte le strade per ottenere giustizia.
Il procedimento è complesso e noi non vogliamo e non possiamo sbagliare, per questo prima di partire con i casi che riteniamo più eclatanti preferiamo aspettare le valutazioni di un pool di esperti".
Al momento di casi eclatanti le due associazioni ne hanno individuati otto: dalla vicenda Parmalat a quella dei mutui indicizzati, dai bond argentini all'Rc auto.

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