mercoledì 27 febbraio 2008

La Catullo, quella V.I.A. in primo piano.

Dal sito web di Aero Habitat pubblico un interessante Comunicato Stampa avente questo titolo:
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La Catullo, quella V.I.A. in primo piano.
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E alla fine è successo, i timori, gli interrogativi, i dubbi, le incertezze sull’esistenza e sulla necessità, congruità ed urgenza della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale sono immediatamente svaniti. Non ancora risolti, perché i responsabili del Catullo, stranamente silenziosi su questo tematica da sempre, hanno replicato che la VIA è in corso d’opera presso l’ENAC. Ecco quindi dimostrato che siamo ancora lontani dalla soluzione. Dal poter disporre in tempi certi e stretti della procedura di V.I.A. Ma per inquadrare, seppure in sintesi, la questione occorre ricostruire una breve storia.
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Bisogna ringraziare la costanza di un cittadino di Sommacampagna, Beniamini Sandrini di
www.vivicaselle.eu ma soprattutto la sua denuncia al Ministero dell’Ambiente e la documentazione presentata che ha consentito al dott. Bruno Agricola, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente, di trasmettere la lettera di tre pagine (un documento storico) con le quali si richiede alla società esercente del Catullo ed all’ENAC di produrre una relazione circostanziata dell’attività degli ultimi cinque anni avviando la necessaria Valutazione di Impatto Ambientale.
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Le tappe della storia e la documentazione relativa, che sta portando finalmente anche il Verona Catullo a disporre della V.I.A., sono disponibili sul sito
www.vivicaselle.eu e consentono una panoramica sull’ulteriore accelerazione informativa che i cittadini e gli amministratori pubblici dell’intorno dell’aeroporto stanno registrando.
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Della mancanza della V.I.A. ne ha parlato innanzi tutto l’agenzia specializzata in aviation
www.avionews.com . "Il Verona”, quotidiano on line, ha dedicato una pagina intera, lo ha fatto anche “L’Altro Giornale” e la loro capillare diffusione sta portando alla luce, con la V.I.A., le altre problematiche territoriali associate alla presenza dello scalo.
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Sono ancora una volta quelle solite.
Quelle che una preliminare Valutazione VIA, avrebbe potuto inquadrare per tempo e risolvere alla radice.
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Sostenere che la VIA è in corso d’opera come si legge sui quotidiani citati significa innanzi tutto sottolineare che l’incremento dei voli degli ultimi cinque anni (!) con relativi ricadute sulla comunità e sul territorio circostante
sono avvenuti senza alcuna misura precauzionale e progettuale verificata e condivisa con le autorità centrali delegate.
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E probabilmente denunziano oltre al ritardo anche una qualche carenza procedurale.
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La Valutazione di Impatto Ambientale viene sottoposta all’autorità del Ministero dell’Ambiente e Beni Culturali e non all’ENAC che ne è giustamente coinvolta ma come controparte e per conoscenza.
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E adesso cosa succede?
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Un aeroporto senza VIA o, diversamente, in attesa del completamento di una procedura di VIA deve essere chiuso come maliziosamente si può leggere negli articoli dei giornali?
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Sicuramente no, anche se i responsabili dello stato dei lavori dovrebbero essere almeno identificati, ma nell’attesa occorrerà impedire la continua espansione dello scalo, dei voli, dei decolli e del rumore aereo. Servirà aprire immediatamente un tavolo di confronto tra esercenti aeroportuali ed amministratori pubblici
coinvolgendo la stessa popolazione.
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La procedura di VIA dovrà verificare il quadro progettuale dello scalo associandolo ai seguenti riscontri:
- impatto acustico - impatto atmosferico
- piano rischio terzi - impatto idrico/acque reflue
- impatto suolo e sottosuolo - impatto vegetazione flora e fauna
- impatto paesaggistico -edificazioni dell’intorno;
verificando le misure e gli interventi necessari ed indispensabili per assicurare la coesistenza e sostenibilità tra aeroporto, ambiente, territorio e comunità.
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Niente di nuovo, quello che è stato fatto negli altri scali Italiani.
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Occorrerà in seguito, verificare la corretta attuazione delle misure e delle opere predisposte per la loro tutela e la salvaguardia.
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Il bello di tutta questa "facenda della V.I.A." e che fino a 8 mesi fa... credevo che tutti fossero in regola e apposto nei confronti della Legge. Credevo che l'Aeroporto l'avesse chiesta e l'avesse ottenuta. Ma il mio comune... voleva fare soldi con una Discarica di Rifiuti Industriali e Speciali... progetto che deve essere sottoposto alla Valutazione "PREVENTIVA" di impatto ambientale e... cosi ho dovuto studiare un pò. Forse ho studiato troppo. Perchè mentre "facevo i compiti" per "mettere in castigo" la Discarica delle Siberie... (me lo confermo: ho studiato troppo)... sono "tracimato" su altre V.I.A. e ho cominciato a pormi una domanda: Ma il VIA dell'Aeroporto dov'è? E il V.I.A. del Quadrante Europa esiste?
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Domanda alla quale credevo di aver trovato subito una risposta... quando scoprii l'esistenza del Decreto di Compatibilità Ambientale di Brescia-Montichiari... V.I.A. che era stato chiesto ed ottenuto proprio dalla Società Valerio Catullo S.p.A.
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Ma il V.I.A. del Catullo, nonostante le mie ricerche... non usciva mai. Ancora a luglio avevo scritto al Sindaco e a Settembre avevo anche scritto una Raccomandata RR alla Società Valerio Catullo... alla quale mai ho ricevuto risposta. Nessuno... si degnava di rispondermi.
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Finchè l'Ufficio Ecologia del Comune di Sommacampagna, ad una mia precisa richiesta di avere copia di un eventuale Decreto VIA e/o Decreto di Esclusione di VIA dell'Aeroporto mi scriveva, che presso il loro ufficio... non c'era.
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Dopo di che scrissi alla Direzione Generale per la Salvaguardia Ambientale Ambientale presso il Ministero dell'Ambiente... ottenendo la conferma che la V.I.A. per il Catullo... era mancante.
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Io ho il difetto di non comportarmi da Struzzo... E se mi accorgo di qualcosa... invece di nascondere la testa sotto la sabbia... spalanco gli occhi... allargo i padiglioni auricolari... e apro la bocca per chiedere... Sicuramente non me ne sto.... a girarmi i pollici. E poi... a chi tocca... tocca.
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Cosi la settimana scorsa ho scritto l'ennesima lettera al Sindaco.
N.B. quello ripreso nella foto, non sono io. Una precisazione dovuta. Non vorrei mai che qualcuno equivocasse.

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