A proposito di emissioni in atmosfera, una news di Aero Abitat appena pubblicata a titolo: UE, taglio alle emissioni gassose al 2012, che qui sotto ricopio:
.
Le quote delle emissioni in atmosfera riguardano, ovviamente, anche per i trasporti aerei, dal 2012. Dopo il via libero dei 27 Paesi UE la riduzione delle emissioni di Co2 derivate dal traffico aereo, a partire dal 2012 le compagnie aeree europee e quelle che volano nella UE dovranno tagliare le emissioni del 97% rispetto a parametri medi dell’arco 2004-2006.
Dal 2013 inoltre il programma prevede una riduzione aggiuntiva del 2%. I Paesi della Comunità saranno obbligati a recepire con specifiche norma la direttiva per fronteggiare il cambiamento climatico. Saranno previste deroghe per i voli militari, antincendio e di ricerca o effettuati da piccoli aerei o su rotte poco frequentate.
“Tuttavia, saranno esclusi dal sistema i voli effettuati esclusivamente per trasportare, nell'ambito di un viaggio ufficiale, un monarca regnante (o i membri più prossimi della sua famiglia), un capo di Stato, i capi di governo o i ministri di un paese non membro dell'UE. Non sono nemmeno compresi i voli militari effettuati da aeromobili militari e i voli delle autorità doganali e di polizia, quelli effettuati a fini di ricerca e soccorso, i voli per attività antincendio e quelli umanitari e per servizi medici d'emergenza autorizzati. Restano fuori anche i voli di addestramento effettuati al solo fine di ottenere un brevetto o un'abilitazione, quelli realizzati ai fini della ricerca scientifica o per verificare, collaudare o certificare aeromobili o apparecchiature sia a bordo che a terra, nonché quelli effettuati da un aeromobile con una massa massima al decollo certificata inferiore a 5.700 kg. Sono esclusi inoltre i voli effettuati nel quadro di obblighi di servizio pubblico imposti su rotte per le quali la capacità offerta non supera i 30.000 posti l'anno, nonché i voli realizzati da vettori commerciali che o operano meno di 243 voli per tre quadrimestri consecutivi oppure che generano un totale annuale di emissioni inferiore a 10.000 tonnellate. Quest'ultima possibilità non può però essere applicata ai voli delle autorità pubbliche europee.”
“L'85% delle quote sarà assegnato gratuitamente e il restante sarà posto all'asta, i cui proventi dovranno finanziare misure ambientali”
L'iniziativa denominata ETS (Emissions Trading Scheme) ha subito trovato alcuni autorevoli critici, tra questi la IATA (International Air Transport Association) Giovanni Bisignani, CEO – rappresentando il programma IATA nel fronteggiare le ripercussioni sul clima - ha recentemente sostenuto:
- 'La IATA non si oppone al problema delle emissioni. Misure economiche positive sono parte della strategia in quattro punti indirizzata al cambiamento climatico (misure economiche, efficienza con tecnologia, operazioni ed infrastrutture). Bruxelles è stato veloce ad introdurre il proprio schema regionale ETS, ma è stato lento nel migliorare l'efficienza. Abbiamo bisogno della stessa urgenza per consegnare un effettivo Single European Sky che dovrebbe risparmiare miliardi di Euro nei costi e 16 milioni di tonnellate di CO2 all'anno'.
A questo punto l’iniziativa passa ai Governi dei singoli Paesi Europei, alla loro capacità di recepire la direttiva e di applicarla.
.
Le quote delle emissioni in atmosfera riguardano, ovviamente, anche per i trasporti aerei, dal 2012. Dopo il via libero dei 27 Paesi UE la riduzione delle emissioni di Co2 derivate dal traffico aereo, a partire dal 2012 le compagnie aeree europee e quelle che volano nella UE dovranno tagliare le emissioni del 97% rispetto a parametri medi dell’arco 2004-2006.
Dal 2013 inoltre il programma prevede una riduzione aggiuntiva del 2%. I Paesi della Comunità saranno obbligati a recepire con specifiche norma la direttiva per fronteggiare il cambiamento climatico. Saranno previste deroghe per i voli militari, antincendio e di ricerca o effettuati da piccoli aerei o su rotte poco frequentate.
“Tuttavia, saranno esclusi dal sistema i voli effettuati esclusivamente per trasportare, nell'ambito di un viaggio ufficiale, un monarca regnante (o i membri più prossimi della sua famiglia), un capo di Stato, i capi di governo o i ministri di un paese non membro dell'UE. Non sono nemmeno compresi i voli militari effettuati da aeromobili militari e i voli delle autorità doganali e di polizia, quelli effettuati a fini di ricerca e soccorso, i voli per attività antincendio e quelli umanitari e per servizi medici d'emergenza autorizzati. Restano fuori anche i voli di addestramento effettuati al solo fine di ottenere un brevetto o un'abilitazione, quelli realizzati ai fini della ricerca scientifica o per verificare, collaudare o certificare aeromobili o apparecchiature sia a bordo che a terra, nonché quelli effettuati da un aeromobile con una massa massima al decollo certificata inferiore a 5.700 kg. Sono esclusi inoltre i voli effettuati nel quadro di obblighi di servizio pubblico imposti su rotte per le quali la capacità offerta non supera i 30.000 posti l'anno, nonché i voli realizzati da vettori commerciali che o operano meno di 243 voli per tre quadrimestri consecutivi oppure che generano un totale annuale di emissioni inferiore a 10.000 tonnellate. Quest'ultima possibilità non può però essere applicata ai voli delle autorità pubbliche europee.”
“L'85% delle quote sarà assegnato gratuitamente e il restante sarà posto all'asta, i cui proventi dovranno finanziare misure ambientali”
L'iniziativa denominata ETS (Emissions Trading Scheme) ha subito trovato alcuni autorevoli critici, tra questi la IATA (International Air Transport Association) Giovanni Bisignani, CEO – rappresentando il programma IATA nel fronteggiare le ripercussioni sul clima - ha recentemente sostenuto:
- 'La IATA non si oppone al problema delle emissioni. Misure economiche positive sono parte della strategia in quattro punti indirizzata al cambiamento climatico (misure economiche, efficienza con tecnologia, operazioni ed infrastrutture). Bruxelles è stato veloce ad introdurre il proprio schema regionale ETS, ma è stato lento nel migliorare l'efficienza. Abbiamo bisogno della stessa urgenza per consegnare un effettivo Single European Sky che dovrebbe risparmiare miliardi di Euro nei costi e 16 milioni di tonnellate di CO2 all'anno'.
A questo punto l’iniziativa passa ai Governi dei singoli Paesi Europei, alla loro capacità di recepire la direttiva e di applicarla.
Speriamo bene.
Nessun commento:
Posta un commento