Via e_mail, mi è appena stato inviato il testo dell'Interrogazione a risposta immediata del Consigliere Regionale: Gustavo Franchetto che qui sotto riporto nelle due immagini e che poi ricopio anche in testo.
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Una interrogazione... perfetta... anche se c'è un errore... perchè non sono 22 milioni di euro spesi negli ultimi 10 anni al Catullo... sono invece quasi 50.000.000 gli euro spesi e quindi il 7% delle spese di investimento che doveva essere accantonato... sarebbero 3,5 milioni di euro per opere di mitigazione dal rumore...
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Sottolineo che il 7% riguarda solo i problemi di "inquinamento da rumore"... e non da altri tipi di inquinamento che crea una struttura aeroportuale.
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO - OTTAVA LEGISLATURA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA N.
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L’ASSESSORE REGIONALE ALL’AMBIENTE GIANCARLO CONTA È NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’AEROPORTO DI VERONA. MA QUEST’ULTIMO NON RISPETTA LE NORME PER ABBATTERE L’INQUINAMENTO
L’ASSESSORE REGIONALE ALL’AMBIENTE GIANCARLO CONTA È NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’AEROPORTO DI VERONA. MA QUEST’ULTIMO NON RISPETTA LE NORME PER ABBATTERE L’INQUINAMENTO
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Presentata il 25 marzo 2009 dal consigliere Franchetto
Presentata il 25 marzo 2009 dal consigliere Franchetto
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Negli ultimi dieci anni di attività, dal 1999 al 2009, l’aeroporto di Verona-Villafranca è cresciuto in modo esponenziale, passando da 1,8 milioni di passeggeri l’anno ad oltre 3 milioni e mezzo. I voli sono aumentati da 28 mila nel 1998 a 40 mila nel 2008. I lavori eseguiti dieci anni fa, per un importo di oltre 22 milioni di euro, sono stati fatti senza richiedere la Valutazione di Impatto Ambientale. La VIA, introdotta dalla Comunità Europea nel 1988, era obbligatoria a meno che non si fosse esentati per decreto, ma l’aeroporto di Verona non lo era.
Negli ultimi dieci anni di attività, dal 1999 al 2009, l’aeroporto di Verona-Villafranca è cresciuto in modo esponenziale, passando da 1,8 milioni di passeggeri l’anno ad oltre 3 milioni e mezzo. I voli sono aumentati da 28 mila nel 1998 a 40 mila nel 2008. I lavori eseguiti dieci anni fa, per un importo di oltre 22 milioni di euro, sono stati fatti senza richiedere la Valutazione di Impatto Ambientale. La VIA, introdotta dalla Comunità Europea nel 1988, era obbligatoria a meno che non si fosse esentati per decreto, ma l’aeroporto di Verona non lo era.
Ci si chiede oggi:
Qual è stata la mitigazione dell’inevitabile impatto ambientale?
Quali interventi sono stati eseguiti a compensazione ambientale?
Si sta risarcendo il danno biologicoesistenziale della popolazione interessata dal traffico aereo?
Ci sono controlli che dovevano essere effettuati e non sono stati fatti?
A chi deve essere imputata questa responsabilità?
In base alla legge 447/95, art.10, comma 5, è previsto che gli enti gestori di servizi pubblici di trasporto predispongano piani di contenimento ed abbattimento del rumore. Sono inoltre obbligati ad impegnare, in via ordinaria, una quota fissa non inferiore al 7 per cento dei fondi di bilancio per l’adozione di interventi di tutela dell’ambiente e della popolazione.
In base alla legge 447/95, art.10, comma 5, è previsto che gli enti gestori di servizi pubblici di trasporto predispongano piani di contenimento ed abbattimento del rumore. Sono inoltre obbligati ad impegnare, in via ordinaria, una quota fissa non inferiore al 7 per cento dei fondi di bilancio per l’adozione di interventi di tutela dell’ambiente e della popolazione.
L’assessore regionale Giancarlo Conta, che è nel Consiglio di Amministrazione dell’Aeroporto Valerio Catullo, garantisce che ciò avvenga?
Risulta invece che, nonostante la legge preveda che per ogni variazione di procedure che porti un nuovo impatto ambientale serva una VIA, da un po’ di tempo il Catullo abbia deciso di aumentare il numero di voli facendo decollare i vettori in direzione nord, cioè sopra Verona.
Risulta invece che, nonostante la legge preveda che per ogni variazione di procedure che porti un nuovo impatto ambientale serva una VIA, da un po’ di tempo il Catullo abbia deciso di aumentare il numero di voli facendo decollare i vettori in direzione nord, cioè sopra Verona.
Questo determina che, nel momento di maggior erogazione di gas inquinante e polveri a causa dei motori al massimo per prendere quota, gli aerei si trovino proprio sopra la città.
E intanto l’amministrazione comunale scaligera si trova sotto esame della Commissione Europea per l’inquinamento dell’aria. La Direzione Generale Ambiente europea ha accolto infatti il reclamo del Comitato Insieme per Borgo Roma ed ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, a causa dei continui superamenti dei valori limite di inquinamento dell’aria registrati a Verona e provincia.
E intanto l’amministrazione comunale scaligera si trova sotto esame della Commissione Europea per l’inquinamento dell’aria. La Direzione Generale Ambiente europea ha accolto infatti il reclamo del Comitato Insieme per Borgo Roma ed ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, a causa dei continui superamenti dei valori limite di inquinamento dell’aria registrati a Verona e provincia.
L’aeroporto ha delle responsabilità?
Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale chiede alla Giunta Regionale:
- se risponda al vero che i lavori di una pista di rullaggio, della nuova pista di volo, del piazzale di sosta degli aeromobili ed altri interventi ancora eseguiti dal 1999 in poi siano stati fatti senza la Valutazione di Impatto ambientale;
- se viene risarcita, ai comuni limitrofi, la quota prevista per legge per il danno provocato dal traffico aereo;
- se è vero che non c’è traccia di opere antirumore nel bando dei lavori eseguiti, quando la legge imponeva il 7 per cento della spesa;
- chi ha autorizzato che tutti i voli in partenza passino sopra la città di Verona;
- se non ritenga incompatibile o, quantomeno, in conflitto di interesse la presenza dell’assessore all’ambiente della Regione Veneto nel consiglio di amministrazione dell’Aeroporto.
.Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale chiede alla Giunta Regionale:
- se risponda al vero che i lavori di una pista di rullaggio, della nuova pista di volo, del piazzale di sosta degli aeromobili ed altri interventi ancora eseguiti dal 1999 in poi siano stati fatti senza la Valutazione di Impatto ambientale;
- se viene risarcita, ai comuni limitrofi, la quota prevista per legge per il danno provocato dal traffico aereo;
- se è vero che non c’è traccia di opere antirumore nel bando dei lavori eseguiti, quando la legge imponeva il 7 per cento della spesa;
- chi ha autorizzato che tutti i voli in partenza passino sopra la città di Verona;
- se non ritenga incompatibile o, quantomeno, in conflitto di interesse la presenza dell’assessore all’ambiente della Regione Veneto nel consiglio di amministrazione dell’Aeroporto.
Una interrogazione... perfetta... anche se c'è un errore... perchè non sono 22 milioni di euro spesi negli ultimi 10 anni al Catullo... sono invece quasi 50.000.000 gli euro spesi e quindi il 7% delle spese di investimento che doveva essere accantonato... sarebbero 3,5 milioni di euro per opere di mitigazione dal rumore...
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Sottolineo che il 7% riguarda solo i problemi di "inquinamento da rumore"... e non da altri tipi di inquinamento che crea una struttura aeroportuale.
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