Il Piano di Sviluppo dell'Aeroporto Catullo, presentato all'E.N.A.C. (senza V.I.A. e senza V.A.S.) l'8 Marzo del 2007, prevede la realizzazione di una seconda pista da ubicarsi a pochi metri dall'esistente trasformando l'attuale pista di rullaggio in pista di decollo-atterraggio e la realizzazione di una nuova pista di rullaggio a sud dell'esistente. Oltre a questo è prevista una nuova aerostazione da costruirsi a nord dell'attale pista... "dentro le case del centro abitato di Caselle". L'Aeroporto Catullo non ha sufficienti spazi per ampliarsi in sicurezza... nè per la sicurezza del volo e... tantomeno per la sicurezza dei cittadini residenti nell'intorno.
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E di questa mattina un articolo su "Brescia oggi" a titolo: "I bresciani trattano con Verona", in cui si legge:
.Qualcosa si muove per il futuro dell’aeroporto di Montichiari. Una sentenza sfavorevole del Tar (leggi qui), la crisi economica che obbliga a tagliare gli sprechi e l’imminenza delle elezioni amministrative che induce le forze politiche ad ammorbidire i rapporti con le associazioni imprenditoriali, sta portando a più miti consigli la Provincia di Brescia (vai all'articolo) e gli enti locali veronesi e trentini azionisti della Catullo spa, concessionaria dello scalo di Villafranca che controlla anche il concorrente bresciano D’Annunzio.
Nei giorni scorsi a Verona si sono incontrati Franco Tamburini, numero uno dell’Aib e presidente di Abm (la società per azioni bresciana che punta a subentrare agli scaligeri nella gestione del D’Annunzio), Francesco Bettoni per la Camera di commercio (azionista di Abm, D’Annunzio e Catullo), Fabio Bortolazzi, presidente della Camera di commercio di Verona nonché della Catullo spa e il trentino Pierluigi Angeli, presidente della D’Annunzio spa.Che cosa si siano detti non è dato per il momento saperlo.
Sicuramente hanno parlato di come chiudere una volta per tutte il contenzioso, coinvolgendo i bresciani nella gestione dello scalo monteclarense, in cui finora sono finiti decine di milioni di denaro pubblico senza produrre alcun risultato concreto (vai all'ultimo articolo).
In ballo ci sarebbero l’acquisizione da parte della società di casa nostra del controllo del D’Annunzio, ma anche un incremento del peso bresciano nella Catullo, che sta per chiedere ai propri azionisti di sottoscrivere un forte aumento di capitale, stimato tra i 40 e i 50 milioni di euro, e quindi ha bisogono come l’aria di risorse fresche.
Il consiglio d’amministrazione della società veronese si riunirà il 20 marzo: per quel giorno, quando verrà fissata la data dell’assemblea dei soci, i giochi potrebbero essere fatti o in via di definizione.
Nel frattempo a Palazzo Loggia si sono incontrati i rappresentanti delle istituzioni bresciane e quelli di Abm, con l'intento di mettere a punto una strategia comune e per valutare quale sarebbe la concreta disponibilità economica di un intervento congiunto.
La sensazione è che tra acquisizione, adeguamento e rilancio, per Montichiari sia necessario prevedere una dotazione finanziaria molto vicina ai 100 milioni di euro, sia pure spalmati su più anni. Esiste oggi nel Bresciano la forza economica per un intervento di questa portata?Intanto la nuova compagnia Italiatour Airlines (controllata da Amc, società di mautenzione aerea con sede a Verona, e dall'impresa di costruzioni Gsd), ha annunciato per il 1° aprile l’inizio dell’attività dal D’Annunzio con due voli quotidiani tra Montichiari e Fiumicino al mattino e alla sera. Lo ha confermato l’amministratore delegato Gaetano Intrieri (ex Gandalf ed ex Club Air), spiegando che la compagnia opererà con un aereomobile Avro Arj85 in grado di trasportare 98 persone.La Regione Lombardia, con un atto amministrativo, ha nel frattempo aperto la strada a interventi nella zona di Montichiari e Castenedolo che potranno aiutare l’espansione e lo sviluppo del D’Annunzio. Il consiglio regionale ha infatti approvato un documento che, dichiarando compatibili le nuove opere infrastrutturali con il potenziamento programmato dell’aeroporto di Montichiari, dà via libera agli studi di fattibilità per le infrastrutture ferroviarie di collegamento e al potenziamento della strada provinciale 36.
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Nei giorni scorsi a Verona si sono incontrati Franco Tamburini, numero uno dell’Aib e presidente di Abm (la società per azioni bresciana che punta a subentrare agli scaligeri nella gestione del D’Annunzio), Francesco Bettoni per la Camera di commercio (azionista di Abm, D’Annunzio e Catullo), Fabio Bortolazzi, presidente della Camera di commercio di Verona nonché della Catullo spa e il trentino Pierluigi Angeli, presidente della D’Annunzio spa.Che cosa si siano detti non è dato per il momento saperlo.
Sicuramente hanno parlato di come chiudere una volta per tutte il contenzioso, coinvolgendo i bresciani nella gestione dello scalo monteclarense, in cui finora sono finiti decine di milioni di denaro pubblico senza produrre alcun risultato concreto (vai all'ultimo articolo).
In ballo ci sarebbero l’acquisizione da parte della società di casa nostra del controllo del D’Annunzio, ma anche un incremento del peso bresciano nella Catullo, che sta per chiedere ai propri azionisti di sottoscrivere un forte aumento di capitale, stimato tra i 40 e i 50 milioni di euro, e quindi ha bisogono come l’aria di risorse fresche.
Il consiglio d’amministrazione della società veronese si riunirà il 20 marzo: per quel giorno, quando verrà fissata la data dell’assemblea dei soci, i giochi potrebbero essere fatti o in via di definizione.
Nel frattempo a Palazzo Loggia si sono incontrati i rappresentanti delle istituzioni bresciane e quelli di Abm, con l'intento di mettere a punto una strategia comune e per valutare quale sarebbe la concreta disponibilità economica di un intervento congiunto.
La sensazione è che tra acquisizione, adeguamento e rilancio, per Montichiari sia necessario prevedere una dotazione finanziaria molto vicina ai 100 milioni di euro, sia pure spalmati su più anni. Esiste oggi nel Bresciano la forza economica per un intervento di questa portata?Intanto la nuova compagnia Italiatour Airlines (controllata da Amc, società di mautenzione aerea con sede a Verona, e dall'impresa di costruzioni Gsd), ha annunciato per il 1° aprile l’inizio dell’attività dal D’Annunzio con due voli quotidiani tra Montichiari e Fiumicino al mattino e alla sera. Lo ha confermato l’amministratore delegato Gaetano Intrieri (ex Gandalf ed ex Club Air), spiegando che la compagnia opererà con un aereomobile Avro Arj85 in grado di trasportare 98 persone.La Regione Lombardia, con un atto amministrativo, ha nel frattempo aperto la strada a interventi nella zona di Montichiari e Castenedolo che potranno aiutare l’espansione e lo sviluppo del D’Annunzio. Il consiglio regionale ha infatti approvato un documento che, dichiarando compatibili le nuove opere infrastrutturali con il potenziamento programmato dell’aeroporto di Montichiari, dà via libera agli studi di fattibilità per le infrastrutture ferroviarie di collegamento e al potenziamento della strada provinciale 36.
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L'articolo di oggi richiama un precedente articolo di circa un mese fa, sempre sullo stesso giornale, a titolo: Il Tar dà ragione ai bresciani in cui si legge questo:
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Primo round in tribunale a favore di Abm, la società dell’imprenditoria bresciana guidata dall’Aib (il presidente è Franco Tamburibni) e dalla Camera di commercio, che vuole strappare la gestione dell’aeroporto Gabriele D’Annunzio di Montichiari ai veronesi della Valerio Catullo, che gestiscono lo scalo rivale di Villafranca.
Mercoledì il Tar di Brescia ha infatti accolto il ricorso dei bresciani, rendendo nulla la decisione firmata nel giugno 2008 dal direttore generale dell’Enac (l’ente che governa l’aviazione civile in Italia) che con una convenzione affidava di fatto alla Catullo la gestione di Montichiari, escludendo che altri soggetti - come appunto Abm - avessero i titoli per scendere in lizza presso il ministero competente per la concessione.
Ora si attendono le motivazioni della sentenza (c’è tempo fino a 40 giorni) ed è previsto l’inevitabile ricorso dei veronesi al Consiglio di Stato. Ma nel frattenpo c'è anche l'ipotesi del commissariamento del Gabriele D'Annunzio.
Nonostante gli anni di semiabbandono che hanno portato i conti dello scalo monteclarense in profondo rosso con un enorme e inutile spreco di denaro pubblico (leggi qui), la Catullo non intende mollare, temendo di veder crescere a due passi dal lago del Garda un pericoloso concorrente. Così vorrebbe dal ministero una concessione quarantennale (fino al 2048) per Montichiari, come quella già ottenuta per Villafranca. I bresciani invece chiedono che le due concessioni vengano separate e che il D’Annunzio sia assegnato con un metodo trasparente, magari dopo una gara di evidenza pubblica.
Mercoledì il Tar di Brescia ha infatti accolto il ricorso dei bresciani, rendendo nulla la decisione firmata nel giugno 2008 dal direttore generale dell’Enac (l’ente che governa l’aviazione civile in Italia) che con una convenzione affidava di fatto alla Catullo la gestione di Montichiari, escludendo che altri soggetti - come appunto Abm - avessero i titoli per scendere in lizza presso il ministero competente per la concessione.
Ora si attendono le motivazioni della sentenza (c’è tempo fino a 40 giorni) ed è previsto l’inevitabile ricorso dei veronesi al Consiglio di Stato. Ma nel frattenpo c'è anche l'ipotesi del commissariamento del Gabriele D'Annunzio.
Nonostante gli anni di semiabbandono che hanno portato i conti dello scalo monteclarense in profondo rosso con un enorme e inutile spreco di denaro pubblico (leggi qui), la Catullo non intende mollare, temendo di veder crescere a due passi dal lago del Garda un pericoloso concorrente. Così vorrebbe dal ministero una concessione quarantennale (fino al 2048) per Montichiari, come quella già ottenuta per Villafranca. I bresciani invece chiedono che le due concessioni vengano separate e che il D’Annunzio sia assegnato con un metodo trasparente, magari dopo una gara di evidenza pubblica.
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.Se l'Aeroporto di Montichiari, ha la possibilità di realizzare la seconda pista... come vedi dall'immagine tratta dalla V.A.S. di detto aeroporto... l'Aeroporto d'Annunzio di Brescia decolla... e cosi tra 5 anni il Catullo dovrà chiudere... e il perchè... è evidente a tutti.
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All'Aeroporto Catullo di Verona non c'è lo spazio per realizzare una seconda pista... per avere una pista da dedicare agli atterraggi e una nuova pista da dedicare ai decolli... a Montichiari questa possibilità invece c'è.
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All'Aeroporto di Montichiari la nuova aerostazione potrebbe essere realizzata nello spazio che verrà a crearsi tra le due piste in modo da rendere più agevole la movimentazione degli aerei e dei passeggeri, con risparmi di tempo e conseguentemente minor consumo di carburante e quindi ancora con minor inquinamenti. A Verona invece la seconda Aerostazione verrebbe realizzata come "terminal remoto" rispetto all'esistente senza alcun collegamento tra le due aerostazioni.
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Attorno a Montichiari è quasi tutta campagna e i centri abitati esistenti sono relativamente più lontani rispetto alla pista esistente e maggiormente ancora più lontani dalla seconda pista. A Verona invece per aumentare la capacità dei movimenti aerei... i decolli devono avvenire tutti verso Verona, con gli atterraggi dal lato di Villafranca... ad eccezione di avverse condizioni meteorologiche in tal caso l'atterraggio avviene dal lato Verona sorvolando la città e operando un'ampia curva a bassa quota... come evidenziato in questa sequenza di immagini.
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All'Aeroporto Catullo di Verona non c'è lo spazio per realizzare una seconda pista... per avere una pista da dedicare agli atterraggi e una nuova pista da dedicare ai decolli... a Montichiari questa possibilità invece c'è.
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All'Aeroporto di Montichiari la nuova aerostazione potrebbe essere realizzata nello spazio che verrà a crearsi tra le due piste in modo da rendere più agevole la movimentazione degli aerei e dei passeggeri, con risparmi di tempo e conseguentemente minor consumo di carburante e quindi ancora con minor inquinamenti. A Verona invece la seconda Aerostazione verrebbe realizzata come "terminal remoto" rispetto all'esistente senza alcun collegamento tra le due aerostazioni.
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Attorno a Montichiari è quasi tutta campagna e i centri abitati esistenti sono relativamente più lontani rispetto alla pista esistente e maggiormente ancora più lontani dalla seconda pista. A Verona invece per aumentare la capacità dei movimenti aerei... i decolli devono avvenire tutti verso Verona, con gli atterraggi dal lato di Villafranca... ad eccezione di avverse condizioni meteorologiche in tal caso l'atterraggio avviene dal lato Verona sorvolando la città e operando un'ampia curva a bassa quota... come evidenziato in questa sequenza di immagini.
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Che senso ha spendere centinaia di milioni di euro "spalmati su due aeroporti" che sono - in linea d'aria - distanti l'uno dall'altro - circa 42 km ? A Montichiari ci sono gli spazi per ampliare l'Aeroporto e potenziarlo... in sicurezza per il volo che per le popolazioni limitrofe, mentre a Verona questo spazio per la sicurezza... non c'è.
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Che senso ha spendere centinaia di milioni di euro "spalmati su due aeroporti" che sono - in linea d'aria - distanti l'uno dall'altro - circa 42 km ? A Montichiari ci sono gli spazi per ampliare l'Aeroporto e potenziarlo... in sicurezza per il volo che per le popolazioni limitrofe, mentre a Verona questo spazio per la sicurezza... non c'è.
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L'Aeroporto Catullo si può chiudere fra tre anni... un tempo sufficiente a predisporre tutte le opere necessarie al potenziamento dell'Aeroporto di Montichiari... e pertanto le aree - TUTTE - dismesse dalle attività di volo dell'Aeroporto di Verona, potrebbe essere il naturale ampliamento e il prezioso potenziamento delle opere infrastrutturali del Quadrante Europa... dove all'incrocio di un nodo ferroviario e autostradale... si possano poi realizzare tutte quelle opere utili ed indispensabili a questo nodo strategico... quale è l'incrocio tra i Corridoi 1 e 5.
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L'Aeroporto Catullo si può chiudere fra tre anni... un tempo sufficiente a predisporre tutte le opere necessarie al potenziamento dell'Aeroporto di Montichiari... e pertanto le aree - TUTTE - dismesse dalle attività di volo dell'Aeroporto di Verona, potrebbe essere il naturale ampliamento e il prezioso potenziamento delle opere infrastrutturali del Quadrante Europa... dove all'incrocio di un nodo ferroviario e autostradale... si possano poi realizzare tutte quelle opere utili ed indispensabili a questo nodo strategico... quale è l'incrocio tra i Corridoi 1 e 5.
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Questo aereo sta atterrando sorvolando le aree del Quadrante Europa... e poco prima di posare le ruote sulla pista... da una "scompigliata" le tegole dei tetti della Corte Palazzina... dove vogliono realizzare un Hotel da 140 stanze.
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Perchè quindi non potenziare l'Aeroporto di Montichiari che è già stato sottoposto alla Valutazione di Impatto Ambientale ed è quindi in possesso di Decreto di Compatibilità Ambientale e perchè quindi non si amplia l'Aeroporto di Montichiari il cui Piano di Sviluppo Aeroportuale è già stato sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica?
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E dato che l'Aeroporto di Verona... è senza V.I.A. e senza V.A.S. ... perchè Aeroporto Valerio Catullo non si chiude?
Perchè grazie a persone come te, prima si chiude l'aeroporto perchè procura fastidi, poi l'autostrada per il traffico ed infine la ferrovia per il rumore, magari anche le antenne dei cellulari perchè fanno male.....
RispondiEliminaSe desideri vivere in un angolo della natura incontaminato forse non devi vivere attaccato ad una città, ma dovresti vivere sul cucuzzolo del Baldo.
Grazie a persone come te lo sviluppo di una città deve essere sacrificato per i pochi....ma a chi te l'ha fatto fare di andare a vivere a Caselle? Hai forse comperato casa a basso prezzo perchè gli aerei generavano rumore e, poi, vuoi chiudere l'aeroporto?
Aeroporti, strade ed autostrade come tutti i mezzi di comunicazione rappresentano lo sviluppo; una città, se togli queste cose, la soffochi, la fai divenire più povera, ma questo non lo capisci, è più importante l'orticello di casa tua...Gli altri si arrangino!!! Come al solito il bene dei pochi deve prevalere su quello dei molti...
Buona Giornata