Il trasferimento dei dati e delle pagine dal vecchio sito web di: www.aerohabitat.org al nuovo sito: www.aerohabitat.eu è ormai in avanzato stato di elaborazione e in questa nuova veste grafica e strutturale, nella sezione "Aeroporti" si parla e si disquisisce anche dell'Aeroporto di Verona, nel quale risultano essere già stati trasferiti e già pubblicati questi ultimi messaggi:
_ Catullo, mappa e zonizzazione acustica, ancora incognite.
_ Catullo, mappa e zonizzazione acustica, ancora incognite.
_ Catullo, la delibera di Sommacampagna sul rumore aereo.
_ Catullo e rumore aereo, scenario di mitigazione dubbio.
_ Catullo, un esposto sulla V.I.A.
_ Catullo, C - 130 brasiliano in emergenza.
_ Catullo, sugli atterraggi a vista.
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In merito all'ultimo articolo publicato su AeroHabitat: "Catullo, mappa e zonizzazione acustica, ancora incognite", ricopio quanto da loro scritto:
Ancora lo scorso 15 luglio Aerohabitat aveva riferito nella news “Catullo e la delibera di Sommacampagna sul rumore aereo “sull’esistenza di atti pubblici disponibili che avrebbero determinato non solo l’adesione del Comune di Sommacampagna alle cosiddette “nuove rotte antirumore” ma inquadrato anche la zonizzazione acustica.
Atto conclusivo – quest’ultimo - dei lavori della Commissione Aeroportuale.
Ebbene il comunicato on–line oggi 1 agosto sul sito www.vivicaselle.eu sembrerebbe smentire tutto. La lettera di risposta alla richiesta della documentazione specifica (vedi) nega l’esistenza dei dati relativi alla mappa ed alla zonizzazione acustica dell’intorno dello scalo.
E’ davvero possibile? In attesa di poter disporre altra documentazione riportiamo il testo apparso su www.vivicaselle.eu .
Atto conclusivo – quest’ultimo - dei lavori della Commissione Aeroportuale.
Ebbene il comunicato on–line oggi 1 agosto sul sito www.vivicaselle.eu sembrerebbe smentire tutto. La lettera di risposta alla richiesta della documentazione specifica (vedi) nega l’esistenza dei dati relativi alla mappa ed alla zonizzazione acustica dell’intorno dello scalo.
E’ davvero possibile? In attesa di poter disporre altra documentazione riportiamo il testo apparso su www.vivicaselle.eu .
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Il testo a cui Aero Habitat fa riferimento nel suo Comunicato Stampa è quanto avevo già pubblicato nel messaggio: In Comune non c'è la documentazione dell'E.N.A.C. Perchè non c'è?
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Tutti questi nuovi dubbi meritano essere collegati a quanto scritto, sempre da Aerohabitat, in questo altro comunicato Stampa: Ciampino, calano i voli, non i dubbi sugli standard ICAO, dove si legge questo:
Nei primi sei mesi 2008 non ci sono dubbi: il numero dei decolli ed atterraggi è calato del 10.%, i passeggeri del 13% (comunque con stime a 5 milioni anno) mentre le merci del 15.5%
La mappa acustica, probabilmente, si è ridotta in kmq e cittadini impattati anche se gli interrogativi sul traffico governativo e militare aleggia sui risultati complessivi dell’impronta acustica.
Quanti siano realmente i cittadini impattati da indici sopra 60, 65 e forse se 75 Lva non è realmente noto anche perché il ground noise dei velivoli non risulta – almeno ad Aerohabitat – sia stato ancora computato.
Ma i dubbi che accompagnano l’analisi Aerohabitat coinvolge anche la certificazione e gli standard ICAO dello scalo. Nonostante la certificazione dello scalo sia stata ufficialmente rilasciata da ENAC alla società aeroportuale da oltre tre anni.
Elenchiamo i breve alcuni degli interrogativi – associati alla suddetta certificazione - che ancora non sembrano risolti:
1. La lunghezza della RESA a 240 metri;
2. Il risk assessment e il Safety Management System;
3. Le pendenze laterale e longitudinale della pista;
4. Le dimensione e congruità/conformità della Strip Area;
5. Dimensione e conformità della Cleared and Graded Area
6. Il Piano rischio terzi lungo le traiettorie di atterraggio e decollo.
La mappa acustica, probabilmente, si è ridotta in kmq e cittadini impattati anche se gli interrogativi sul traffico governativo e militare aleggia sui risultati complessivi dell’impronta acustica.
Quanti siano realmente i cittadini impattati da indici sopra 60, 65 e forse se 75 Lva non è realmente noto anche perché il ground noise dei velivoli non risulta – almeno ad Aerohabitat – sia stato ancora computato.
Ma i dubbi che accompagnano l’analisi Aerohabitat coinvolge anche la certificazione e gli standard ICAO dello scalo. Nonostante la certificazione dello scalo sia stata ufficialmente rilasciata da ENAC alla società aeroportuale da oltre tre anni.
Elenchiamo i breve alcuni degli interrogativi – associati alla suddetta certificazione - che ancora non sembrano risolti:
1. La lunghezza della RESA a 240 metri;
2. Il risk assessment e il Safety Management System;
3. Le pendenze laterale e longitudinale della pista;
4. Le dimensione e congruità/conformità della Strip Area;
5. Dimensione e conformità della Cleared and Graded Area
6. Il Piano rischio terzi lungo le traiettorie di atterraggio e decollo.
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Forse questi interrogativi dovrebbero essere sottoposti anche all'Aeroporto Catullo di Verona, ma a quanto pare... non è interesse di questa Amministrazione Comunale sollevare queste problematiche... che potrebbero disturbare i ... business in corso.
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E quindi, la mia domanda finale è sempre la stessa... "Perchè a Sommacampagna manca un Assessore all'Ecologia e all'Ambiente, che possa occuparsi di questi problemi ambientali... che impattano sulla qualità di vita della popolazione?"
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