In previsione dell'incontro con il Presidente dell'Aeroporto Catullo, dopo aver ricevuto un Suo preciso invito da parte della Sua Segretaria venerdi scorso, nel fine settimana mi ero preparato una serie di domande, come ho scritto in questo messaggio: 36 Domande... al Presidente dell'Aeroporto Catullo di Verona che ho poi lasciato allo stesso Presidente al termine dell'avvenuto incontro di lunedi scorso.
.
In conseguenza all'incontro, martedi ho pubblicato una e_mail che avevo inviato al nuovo Direttore della Catullo S.p.A.: Ing. Soppani come riportata in questo messaggio: V.I.A. e V.A.S. Aeroporto. Un confronto costruttivo per la risoluzione dei problemi? .
.
E ieri, in questo messaggio: 36 Domande... al Sindaco del Comune di Sommacampagna sull'Aeroporto Catullo. le stesse domande - modificando solo l'ultima - le avevo anche sottoposte al Sindaco di Sommacampagna... di cui sono certo che... non avrò mai risposta.
.
Questa mattina aprendo il P.C. e collegandomi sul sito web di Aero Habitat, trovo che ieri era stata pubblicata questa News: Aeroporti e ricadute, le 36 domande per il Catullo valgono per tutti, un Comunicato Stampa, che verrà letto da tutti quelli e da tutti coloro che si collegano al sito di quel Centro Studi sulle Problematiche Aeroportuali, una News che ovviamente merita (con prima un doveroso ringraziamento) di essere pubblicata, visto che quelle 36 domande a quanto pare meriterebbero delle necessarie risposte.
.
Il testo della news di Aero Habitat è questo:
.
.
Il Piano Aeroporti Italiano è ancora un traguardo lontano.
.
Intanto nel caotico sviluppo di traffico, espansione del sedime, nuove piste e aerostazioni, ogni singolo scalo aereo della Penisola è – com’è noto e come previsto dalle direttive UE e D.M. - posto di fronte alle elementari misure di verifica del livello di compatibilità, coesistenza e di integrazione tra la stessa infrastruttura aeroportuale ed il territorio e la comunità circostante.
.
Il tempo è passato ma ciononostante i vari livelli procedurali relativi alla mappatura delle ricadute problematiche tradizionali quali, l’impatto acustico, quello atmosferico, quello del Piano dei Rischio e delle numerose ricadute sociali, non sono ancora risolti.
.
Il risk assessment probabilmente è ancora in corso d’opera.
.
Le reti di monitoraggio per l’impatto acustico ad esempio – salvo qualche rarissima eccezione – sono ancora sulla carta.
.
I piani di Rischio come gli spazi di sicurezza di inizio e fine pista (le R.E.S.A.) anche.
.
Ecco quindi che le 36 domande poste da Beniamino Sandrini per conto di www.vivicaselle.ue al Presidente della Società Catullo potrebbero rappresentare un indispensabile elenco – forse minimale - delle problematiche che un esercente aeroportuale dovrebbe avere sempre in mente.
.
Questioni che dovrebbero essere verificate, mappate, predisponendo una serie di interventi e di misure per la loro riduzione e mitigazione.
.
Inquadrare essenziali valutazioni dell’impatto epidemiologico della popolazione, della V.I.A., della V.A.S. e del risk assessment appare davvero in quadro primario, essenziale sul quale fondare qualsivoglia progetto di adeguamento e potenziamento dello scalo e delle attività aeronautiche e non.
.
Aerohabitat propone la lettura integrale delle 36 domande poste, affinché possano diventare una sorta di vademecum per ogni aeroporto Italiano.
.
Intanto nel caotico sviluppo di traffico, espansione del sedime, nuove piste e aerostazioni, ogni singolo scalo aereo della Penisola è – com’è noto e come previsto dalle direttive UE e D.M. - posto di fronte alle elementari misure di verifica del livello di compatibilità, coesistenza e di integrazione tra la stessa infrastruttura aeroportuale ed il territorio e la comunità circostante.
.
Il tempo è passato ma ciononostante i vari livelli procedurali relativi alla mappatura delle ricadute problematiche tradizionali quali, l’impatto acustico, quello atmosferico, quello del Piano dei Rischio e delle numerose ricadute sociali, non sono ancora risolti.
.
Il risk assessment probabilmente è ancora in corso d’opera.
.
Le reti di monitoraggio per l’impatto acustico ad esempio – salvo qualche rarissima eccezione – sono ancora sulla carta.
.
I piani di Rischio come gli spazi di sicurezza di inizio e fine pista (le R.E.S.A.) anche.
.
Ecco quindi che le 36 domande poste da Beniamino Sandrini per conto di www.vivicaselle.ue al Presidente della Società Catullo potrebbero rappresentare un indispensabile elenco – forse minimale - delle problematiche che un esercente aeroportuale dovrebbe avere sempre in mente.
.
Questioni che dovrebbero essere verificate, mappate, predisponendo una serie di interventi e di misure per la loro riduzione e mitigazione.
.
Inquadrare essenziali valutazioni dell’impatto epidemiologico della popolazione, della V.I.A., della V.A.S. e del risk assessment appare davvero in quadro primario, essenziale sul quale fondare qualsivoglia progetto di adeguamento e potenziamento dello scalo e delle attività aeronautiche e non.
.
Aerohabitat propone la lettura integrale delle 36 domande poste, affinché possano diventare una sorta di vademecum per ogni aeroporto Italiano.
.
Una news che si concludeva poi con un file da scaricare cosi denominato:
Che dire... non credo ci sia nulla da aggiungere se non evidenziare che quanto scritto da Aero Habitat, è un testo coinciso e molto chiaro e che contiene un preciso invito a leggere le 36 domande, per tutti Presidenti di Società Aeroportuali e - io aggiungo - per tutti i Sindaci che sul loro territorio hanno insediato un Aeroporto.
.
Concludo quindi con un doveroso ringraziamento ad Aero Habitat di aver pubblicato questa news e concludo con un'altra certezza... che nemmeno stavolta riceverò alcuna risposta dal Sindaco del "mio" Comune.
.
Per i motivi sopra espressi credo che questo messaggio - in particolare per il "mio" Sindaco - debba pertanto essere completato con altri Documenti riportati sul sito di Aero Habitat e che sono:
.
.
.
.
.
.
Nessun commento:
Posta un commento