domenica 4 novembre 2007

I comitati figli di discariche e smog.

Viaggio nella galassia delle formazioni che chiedono una migliore qualità della vita e misure per evitare inquinamento e altri centri per i rifiuti.
I comitati figli di discariche e smog.

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dall'Arena del 4.11.2007 articolo di Lorenzo Quaini.
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Cave, discariche e fumi tossici. Sono le preoccupazioni dei cittadini. E più aumentano i problemi legati all’ambiente, più nascono comitati. A Sommacampagna, comune ormai come una gruviera, con il contorno di autostrade e aereoporto e prossimamente anche dell’alta velocità, sono quattro i gruppi che operano e tre di loro a Caselle.
NO CAVA BETLEMME.
È un comitato sorto a luglio del 2005. Presidente è Giovanni Cacciatori con membri attivi Roberta Pighi, Erica Cacciatori, Melania Zerpelloni, Marta Bertini, Paolo Zamboni, Angelo Tosoni e Alberto Turri. Ha svolto molte lotte contro l’apertura di cava Betlemme, autorizzata dalla regione. Ha collaborato anche con il comune, da un certo punto in poi e organizzato manifestazioni di protesta (marcia, biciclettata, trasferte in regione a Venezia e assemblee pubbliche) alle quali hanno partecipato molte persone. Attalmente è in uno stato di quiescenza, poichè adesso la palla è passata al comune, che ha impugnato le autorizzazioni della regione davanti all’ autorità giudiziaria. «Tuttavia negli ultimi giorni», denuncia l’avvocato Melania Zerpelloni, «i camion della cava hanno iniziato ad infestare via Ceolara, creando gravissimi ed intollerabili disagi (polvere e smog ben oltre la soglia della normale tollerabilità), oltre che seri pericoli per la circolazione. Si valuteranno quindi eventuali iniziative da proporre alla popolazione per protestare contro il comportamento inaccettabile dei cavatori e dei loro camion».
NO DISCARICHE.
Sorto ufficialmente solo di recente, in realtà il comitato operava informalmente già da qualche tempo. Si oppone all’apertura di discariche sul territorio del comune, ed è quindi assolutamente contrario anche all’apertura di discarica Siberie, a gestione comunale e di proprietà del comune stesso. Circa un anno fa ha raccolto oltre mille firme di cittadini di Caselle che chiedevano all’amministrazione comunale di indire un referendum di consultazione della popolazione prima di decidere se portare avanti o meno il progetto di discarica: la consultazione popolare, però, non si è mai tenuta. Il comitato reputa il teritorio già troppo ferito dalle discariche. Il presidente è Walter Giacopuzzi; membri sono Augusto Pietropoli, Graziella Bianconi, Erica Cacciatori, Melania Zerpelloni e Beniamino Sandrini. «La frazione e il capoluogo hanno già pagato un prezzo troppo elevato in termini di degrado ambientale e di rischi per la salute e ciò non migliora la qualità della vita», afferma Augusto Pietropoli.
ASSOCIAZIONE VIVICASELLE.
È un gruppo agli albori. Come sottolinea Melania Zerpelloni, «si prefigge di far capire, alla gente residente prima e alle istituzioni di tutti i livelli poi, che il nostro comune ed in particolare la frazione di Caselle, devono purtroppo essere considerata "zona ad alta emergenza ecologica". Caselle è schiacciata da strutture sovracomunali di ogni genere (autostrade aeroporto, tangenziali, treni e così via) e molte altre ne arriveranno. È inquinatissima. Si chiede a gran voce che vengano fatte approfondite analisi dell’aria dell’acqua e del suolo e che vengano predisposti seri e concreti piani di mitigazione ambientale, quali enormi barriere di verde (boschi di pianura). Suo obiettivo è cambiare la mentalità della gente e degli amministratori, per far capire che se nel futuro non ci preoccuperemo prima di tutto di tutelare il nostro ambiente, o almeno quello che ne resta, dovremo solo soccombere ed ammalarci. È un progetto molto ambizioso, ma secondo noi deve essere questo l’obiettivo delle prossime amministrazioni». Il gruppo sta raccogliendo adesioni. Per ora i membri sono Beniamino Sandrini, Erica Cacciatori e Melania Zerpelloni.
COMITATO CIELO E TERRA.
È sorto ad inizio ottobre nel capoluogo per contrastare le immissioni dannose di fumi immesse nell’aria dalla società Nord Bitumi spa con sede in Val di Sona. La stessa è stata sottoposta ad indagine dell’Arpav e secondo i dati rilevati il 3 e 8 ottobre immette nell’aria formaldeide in concentrazione elevata e altre sostanze dannose. Tra l’altro le immissioni sono maleodoranti e sono proseguite per circa un anno. Il comitato ha organizzato una riunione lo scorso 17 ottobre (la prossima è alle 21 del 15 novembre) alla quale hanno partecipato anche le amministrazioni comunali di Sommacampagna e Sona. Qualche giorno dopo la fabbrica ha chiuso per qualche giorno, in attesa dello svolgimento delle analisi: in questo periodo gli odori sono cessati. ll portavoce del gruppo è l’avvocato Giuliano Castellini, con il quale collaborano Maurizio Castellini, Alessia Facco, Linda Gelmetti e Daniele Povolo. «Invitiamo la popolazione a segnare eventuale presenza di odori ai carababineri o all’ufficio ecologia. Non vogliano che la Norbitumi chiuda l’attività con danni ai dipendenti. La ditta deve però predisporre tutti gli accorgimenti e riprendere l’attività senza esalazioni. Il nostro comitato ha comunque anche altre finalità: piste ciclabili e ripristino di strade comunali sterrate: vediamo se gli amici mi seguiranno».

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