mercoledì 13 febbraio 2008

Protezione Civile: il RISCHIO si chiama AEREO

Ieri avevo scritto questo messaggio sul blog: A fine pista, oltre l'Hotel... c'è dell'altro... e oggi, per singolare coincidenza, dal quotidiano "Arena" vi copio un articolo a firma di Fabio Tomelleri, avente questi titoli e sottotitoli:
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Villafranca. - Piano di protezione civile. - Il rischio si chiama aereo. - A 12 anni dall’ultima stesura dell’atto predisposte ulteriori misure sulla sicurezza dei cittadini. - Nel nuovo documento gli incidenti sono classificati come evento «probabile». - Valutati anche altri pericoli.
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Dopo dodici anni, ecco il nuovo piano del Comune per fronteggiare le emergenze. E uno dei rischi che corre Villafranca può arrivare dal cielo. Infatti, nel documento approvato dal commissario Elio Faillaci il rischio del disastro aereo è classificato come «accadimento probabile».
L’atto che razionalizza la protezione civile sostituisce il precedente piano, predisposto nel 1996, e permetterà in caso di incidenti o catastrofi, un’organizzazione dei soccorsi più efficiente, collegata al coordinamento provinciale e regionale nella gestione dei dati che sarà informatizzata. Ora la Provincia dovrà approvarlo. Per Villafranca, sono state riformulate e aggiornate le analisi dei rischi del territorio. Si va da quello idrogeologico a quello dei terremoti, senza escludere gli incidenti provocati da fattori umani. La revisione ha interessato anche i piani operativi, stabilendo per ciascuna tipologia di incidente o pericolo le fasi alle quali si dovranno attenere le varie strutture di protezione civile. La gestione informatica del piano permetterà agli operatori di sapere in qualsiasi momento quali mezzi saranno a disposizione per le emergenze nelle varie zone del territorio comunale. Il sistema sarà compatibile i programmi informatici di Provincia e Regione. Il cervello elettronico sarà ospitato nella sede dei vigili urbani, ma sarà collegato alla rete informatica del Comune e alla Protezione civile di via Custoza.
Tra i rischi esaminati più probabili, c’è appunto l’incidente aereo. La zona è infatti costantemente sorvolata dai velivoli che atterrano e decollano dal Catullo.
Il protocollo prevede che il comando di polizia municipale attivi i soccorsi, le forze dell’ordine e la protezione civile ed invii sul luogo dell’incidente una pattuglia per verificare l’entità dei danni e se ci sono vittime. Poi, i vigili devono informare il sindaco che sarà a capo degli interventi.
La possibilità che un aereo cada sul centro abitato in fase di decollo è considerata meno elevata, visto che una parte dei piloti adotta una procedura "antirumore" che allontana la rotta del velivolo dalle aree con le case.
Il piano invece considera più elevato il rischio che un aereo cada su abitazioni o capannoni che sono lungo la rotta di decollo e di atterraggio.
In caso di incidente il piano di protezione civile prevede che vengano comunque adottate le procedure di emergenza adottato dall’aeroporto. Tra i pericoli ritenuti improbabili c’è invece l’incendio all’impianto della Publigas, la ditta che vende bombole di Gpl, in località Case Cigni. Se l’evento coinvolgesse una o più cisterne ferroviarie si prevede l’evacuazione della popolazione in un raggio che varia tra i 100 e i 400 metri. Oltre ai rischi, ci sono anche elencati i luoghi dove concentrare la popolazione e i soccorsi. In piazzale San Francesco ci saranno operatori e mezzi in due campi base di 6mila metri quadrati. Sono indicati anche 20 luoghi (palestre, parcheggi, piazze, parchi, impianti sportivi) destinati, nel capoluogo e nelle frazioni alla prima accoglienza della popolazione. Dieci aree saranno destinate a tendopoli. Gianfranco Maraia, coordinatore nella zona Mincio della Protezione civile, dice: «Siamo pronti ad adeguarci al nuovo piano in qualsiasi momento. Una volta in vigore, chiederemo al commissario di organizzare un’esercitazione a Villafranca».
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Il Comune di Villafranca... nel Piano della Protezione Civile... sostiene che: "considera più elevato il rischio che un aereo cada su abitazioni o capannoni che sono lungo la rotta di decollo e di atterraggio"... e il Comune di Sommacampagna sulla linea di decollo e di atterraggio degli aerei, dello stesso aeroporto... approva, invece, la realizzazione di un Hotel da 140 Stanze, il Verona Airport Hotel e approverà (forse) la realizzazione di un Parco a Tema: la Città del Vino e del Cibo.
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Mentre il comune di Villafranca si prepara a fornteggiare un evento disastroso... quale la caduta di un Aereo... il comune di Sommacampagna, invece, si affida ... alla provvidenza... quando approva gli Hotel e i Parchi a Tema... a fine pista?
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Domanda... ma per il comune di Sommacampagna esiste un Piano per la Protezione Civile... che preveda ... la NON possibilità di caduta di aerei sul suo territorio... o dato che ne è già caduto uno di Aerei Civili... l'Antonov 24 del 13 Dicembre 1995 ... è sicuro che da ora in poi... non ne cadranno più sul territorio comunale?
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Eppure i 49 morti dell'Incidente Aereo dell'Antonov... sono tutti bruciati vivi proprio sul territorio del Comune di Sommacampagna... ma li in quel posto... allora non avevano ancora costruito un Hotel... per fortuna.
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Per convincere qualcuno a ritirare l'autorizzazione per l'Hotel Corte Palazzina... vogliamo ascoltare ancora delle telefonate che annunciano la caduta di un aereo come quella effettuata per l'Antonov 24... e ascoltare le registrazioni telefoniche tra le Ambulanze e il Centro di Verona Emergenza.
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Per lo stesso motivo... no all'Hotel alla Corte Palazzina e, in merito a quell'incidente aereo quanto dobbiamo ascoltare ancora delle altre registrazioni telefoniche come quelle tra il medico intervenuto sul posto e Verona Emergenza che annuncia che in territorio di Sommacampagna tutte le 49 persone che erano a bordo dell'Antonov 24... sono tutte morte carbonizzate.
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Concludo questo aspetto riportando dei brani, tratti da una serie di commenti relativi alla Sentenza del Tribunale che si è occupata dell'incidente Aereo dell'Antonov del 13 Dicembre 1995.
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Nel disastro 41 passeggeri (oltre 8 membri d’equipaggio) morirono «… perché gli addetti della Società di gestione dell’aeroporto non volevano sopportare la fatica "di salire le scale" fino all’Ufficio Controllo Traffico aeroportuale (U.C.T.) per recapitare per verifica, prima della partenza dell’aereo, il PIANO DI CARICO (LOAD-SHEET) che ogni comandante deve compilare e lasciare in copia allo scalo di partenza e di arrivo.»
Pertanto, onde "evitare diatribe fra gli operatori dei due uffici", quella sera, come del resto altre volte, complice una disposizione emanata dal locale Direttore d’aeroporto, quell’aereo fu lasciato partire senza che l’Autorità preposta venisse a conoscenza (come invece norma avrebbe voluto) dell’eccedenza del carico a bordo, con ciò causando la caduta dell’aeromobile al suolo non appena alzatosi in volo, a causa del sovraccarico a bordo e del peso della neve presente sulle superfici di sostentamento così contaminate dalla precipitazione nevosa in atto da lungo tempo.
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La sicurezza di un Hotel... che verrà realizzato a fine pista... da cosa dipende? Non voglio rispondere a questa domanda, ma concludo con una brutta impressione... questa:
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Che la morte di 49 persone bruciate vive su quell'Aereo... e il dolore di tutti i loro famigliari... non sono servite a nulla, se dopo 13 anni... nello stesso comune dove si è schiantato quell'Aereo... oggi si vuole costruire un Hotel da 140 stanze... che è posto proprio alla fine pista dell'Aeroporto Catullo di Verona.
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Spero che la Sentenza del Tribunale di Venezia arrivi in fretta, forse questa sentenza servirà ad impedire la realizzazione di questo nuovo Hotel... come risulta da questo annuncio:
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Verrà emessa nel 2008 la sentenza del processo civile sul disastro aereo avvenuto il 13 dicembre del 1995 a Villafranca veronese, costato la vita a 49 persone. Lo ha deciso il Tribunale civile di Venezia dove il processo è stato trasferito. La sera della tragedia l'Antonov diretto in Romania precipitò subito dopo il decollo dall'aeroporto di Verona a causa del sovraccarico e dal fatto che le ali non furono sghiacciate. Condannati i 4 imputati. I familiari delle vittime hanno chiamato in causa le compagnie aeree Banat Air, Romavia e Giubitur, il ministero dei Trasporti, l'Enac e l'aeroporto Catullo chiedendo circa 10 milioni di euro di danni.
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N.B._ La foto mostra i resti dell'Antonov 24... che è caduto nel territorio di Sommacampagna.

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