Catullo, edificazioni deliberate, piani di rischio e Certificato di Aeroporto
Sono cose note – almeno nel sistema aviation dei Paesi industrializzati – ma la relazione tra sistemi infrastrutturali come gli aeroporti e comunità residente nel circondario è una questione primaria. La coesistenza tra territorio e comunità per le ricadute ambientali ed il rischio incidente aereo rappresentano valutazioni che vanno correlate e risolte.
Ecco dunque perché Aerohabitat continua a riproporre alcune – forse banali considerazioni - valutazioni del rischio contro terzi.
La probabilità che si verifichi un incidente aereo nelle vicinanze di una pista è oggi molto bassa (???), ma va comunque mitigata l’involontaria esposizione al rischio della stessa derivante da incidenti aeronautici. I livelli del rischio, vanno quindi definiti soprattutto intorno ai grandi aeroporti ed anche nei casi di costruzione di nuovi aeroporti e di potenziamento degli esistenti al fine di contenere l’esposizione al rischio per i terzi presenti nelle aeree contermini agli aeroporti. L’esposizione al rischio va altresì valutata nei casi in cui l’aeroporto in esame è inserito in contesti densamente urbanizzati.
Anche l’ENAC ed i legislatori italiani hanno da tempo posto questa questione, a tutt’oggi non ancora risolta. Dopo il superamento della legge 58 del 1963 sui vincoli/restrizioni aeronautiche e con l’aggiornamento del Codice della Navigazione “Il piano di rischio rappresenta lo strumento per la gestione del rapporto tra aeroporto e territorio come misura di tutela reciproca”, è stato tuttavia solo delineato.
Ecco le limitazioni – ancora in discussione – proposte da ENAC relativamente al grafico (vedi immagine) per l’analisi erano le seguenti.
Per il contenimento del rischio …. sono applicabili le seguenti limitazioni in termini di contenimento della presenza umana e di individuazione delle attività non compatibili sul territorio.
zona 1 – Non è consentita la presenza umana di tipo residenziale mentre quella di tipo non residenziale dovrà essere caratterizzata da bassa densità. Non dovranno essere consentite attività che possono creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale come, per esempio, depositi di materiali pericolosi o impianti industriali.
zona 2 – La presenza umana di tipo residenziale dovrà essere caratterizzata da bassa densità mentre quella di tipo non residenziale da media intensità. Non dovranno essere consentite attività che possono creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale come, per esempio, depositi di materiali pericolosi o impianti industriali.
zona 3 – La presenza umana di tipo residenziale dovrà essere caratterizzata da media densità.
Nelle tre zone dovranno essere evitate le costruzioni di scuole, ospedali ed in generale obiettivi sensibili.
Dopo aver verificato quanto riportato sul sito www.vivicaselle.eu in relazione alle edificazioni dell’Hotel oltre la fine pista ed alla Città del Cibo e del Vino, sorge spontanea una domanda banale...
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Ma al Comune di Sommacampagna lo sapevano?
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Hanno forse decretato nel quadro della legge 58 senza il preliminare nullaosta di ENAC?
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Ma anche: il Certificato di Aeroporto ottenuto dal Catullo il 7 febbraio – ma deliberato ancora nel 2004 - è forse conforme al Regolamento ENAC che non ha ancora incorporato il cosiddetto “Piano di rischio terzi”?
Sono cose note – almeno nel sistema aviation dei Paesi industrializzati – ma la relazione tra sistemi infrastrutturali come gli aeroporti e comunità residente nel circondario è una questione primaria. La coesistenza tra territorio e comunità per le ricadute ambientali ed il rischio incidente aereo rappresentano valutazioni che vanno correlate e risolte.
Ecco dunque perché Aerohabitat continua a riproporre alcune – forse banali considerazioni - valutazioni del rischio contro terzi.
La probabilità che si verifichi un incidente aereo nelle vicinanze di una pista è oggi molto bassa (???), ma va comunque mitigata l’involontaria esposizione al rischio della stessa derivante da incidenti aeronautici. I livelli del rischio, vanno quindi definiti soprattutto intorno ai grandi aeroporti ed anche nei casi di costruzione di nuovi aeroporti e di potenziamento degli esistenti al fine di contenere l’esposizione al rischio per i terzi presenti nelle aeree contermini agli aeroporti. L’esposizione al rischio va altresì valutata nei casi in cui l’aeroporto in esame è inserito in contesti densamente urbanizzati.
Anche l’ENAC ed i legislatori italiani hanno da tempo posto questa questione, a tutt’oggi non ancora risolta. Dopo il superamento della legge 58 del 1963 sui vincoli/restrizioni aeronautiche e con l’aggiornamento del Codice della Navigazione “Il piano di rischio rappresenta lo strumento per la gestione del rapporto tra aeroporto e territorio come misura di tutela reciproca”, è stato tuttavia solo delineato.
Ecco le limitazioni – ancora in discussione – proposte da ENAC relativamente al grafico (vedi immagine) per l’analisi erano le seguenti.
Per il contenimento del rischio …. sono applicabili le seguenti limitazioni in termini di contenimento della presenza umana e di individuazione delle attività non compatibili sul territorio.
zona 1 – Non è consentita la presenza umana di tipo residenziale mentre quella di tipo non residenziale dovrà essere caratterizzata da bassa densità. Non dovranno essere consentite attività che possono creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale come, per esempio, depositi di materiali pericolosi o impianti industriali.
zona 2 – La presenza umana di tipo residenziale dovrà essere caratterizzata da bassa densità mentre quella di tipo non residenziale da media intensità. Non dovranno essere consentite attività che possono creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale come, per esempio, depositi di materiali pericolosi o impianti industriali.
zona 3 – La presenza umana di tipo residenziale dovrà essere caratterizzata da media densità.
Nelle tre zone dovranno essere evitate le costruzioni di scuole, ospedali ed in generale obiettivi sensibili.
Dopo aver verificato quanto riportato sul sito www.vivicaselle.eu in relazione alle edificazioni dell’Hotel oltre la fine pista ed alla Città del Cibo e del Vino, sorge spontanea una domanda banale...
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Ma al Comune di Sommacampagna lo sapevano?
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Hanno forse decretato nel quadro della legge 58 senza il preliminare nullaosta di ENAC?
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Ma anche: il Certificato di Aeroporto ottenuto dal Catullo il 7 febbraio – ma deliberato ancora nel 2004 - è forse conforme al Regolamento ENAC che non ha ancora incorporato il cosiddetto “Piano di rischio terzi”?
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Il Comunicato Stampa di Aero Habitat, si conclude con una serie di domande, alle quali qualcuno potrebbe rispondere. Ma visto che in quelle domande c'è un riferimento al Verona Airport Hotel... che ho già ampiamente trattato in precedenti messaggi, come sotto riportati:
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Verona Airport Hotel... c'è la Concessione Edilizia?
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PIANO di RISCHIO Aeroportuale
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Da Aero Habitat - PIANO di RISCHIO ENAC
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PIANO di RISCHIO Aeroportuale
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Da Aero Habitat - PIANO di RISCHIO ENAC
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... credo sia il caso di evidenziare, ancora una volta che, a fine pista, oltre all'Hotel... c'è anche dell'altro! Ricordiamolo quindi, che oltre... il Verona Airport Hotel, sulla linea di decollo degli aerei... c'è il Parco a Tema: Città del Vino e del Cibo.
... credo sia il caso di evidenziare, ancora una volta che, a fine pista, oltre all'Hotel... c'è anche dell'altro! Ricordiamolo quindi, che oltre... il Verona Airport Hotel, sulla linea di decollo degli aerei... c'è il Parco a Tema: Città del Vino e del Cibo.
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Per scaricare la Scheda della Citta del Vino e del Cibo clicca qui.
Per scaricare la Scheda della Citta del Vino e del Cibo clicca qui.
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Non vorrei scrivere altro, in quanto le mie considerazioni sono già state espresse nella scheda sopra indicata e pertanto termino questo messaggio, con... un paio di domande:
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Un "Hotel da 140 stanze" e un "Parco a Tema", sono delle "attività non residenziali a bassa intensità" che potrebbero essere insediate nelle Zone 1 e 2 di un Piano di Rischio Aeroportuale?
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Un Hotel e un Parco a Tema (quale è la Città del Vino e del Cibo), sono degli obiettivi sensibili?
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Due domande... che però mi costringono a scrivere una terza domanda: il... Verona Airport Hotel, e la... Città del Vino e del Cibo... potrebbero essere realizzati li... in quel posto... a fine pista... dell'Aeroporto "Valerio Catullo" di Verona?
Non vorrei scrivere altro, in quanto le mie considerazioni sono già state espresse nella scheda sopra indicata e pertanto termino questo messaggio, con... un paio di domande:
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Un "Hotel da 140 stanze" e un "Parco a Tema", sono delle "attività non residenziali a bassa intensità" che potrebbero essere insediate nelle Zone 1 e 2 di un Piano di Rischio Aeroportuale?
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Un Hotel e un Parco a Tema (quale è la Città del Vino e del Cibo), sono degli obiettivi sensibili?
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Due domande... che però mi costringono a scrivere una terza domanda: il... Verona Airport Hotel, e la... Città del Vino e del Cibo... potrebbero essere realizzati li... in quel posto... a fine pista... dell'Aeroporto "Valerio Catullo" di Verona?
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